I tempi erano “gloriosi”, da poco l’autonomia era stata conferita alle scuole. Antonio è stato uno dei pionieri che apri alla comunicazione del fenomeno, arricchendolo di incontri, eventi e occasione di crescita per tutti noi. Per questo rimarrà sempre nel mio cuore.

Il mio profondo sgomento per la tua scomparsa, Antonio, tanto infausta quanto, per me, inattesa, può essere lenito solo dal ricordo del nostro legame. Legami fatti di gratitudine, di stima e di affetto che hanno progressivamente e incontenibilmente trasformato il nostro rapporto di collaborazione professionale in un forte e inattaccabile sodalizio umano, per il quale -grazie soprattutto alla tua naturale

Ho sempre scritto per Antonio Crusco, per Tecnodid ma oggi, con occhi non troppo tersi e con un cuore addolorato, mi ritrovo a scrivere – incredula – di Antonio Crusco o di Totò, come da quasi cinquanta anni ero solita chiamare quell’Amico solare e sorridente. Totò era un uomo, un amico accogliente e sempre pronto a porgere un aiuto, una

Il 25 aprile del 2021 (Scuola7 -232) scrivevi: in questi giorni il dolore per la perdita di Giancarlo ha raggiunto tutti, i rappresentanti delle istituzioni…, le persone di scuola che a vario titolo lo hanno conosciuto… Che dire Antonio! A distanza di soli quattro anni non avrei mai pensato di doverti dire che le tue belle parole spese per piangere

Dal punto di vista professionale, posso dire che la mia conoscenza “indiretta” con Antonio Crusco risale ad oltre un quarto di secolo e grande è la mia riconoscenza nei suoi confronti, per il ricco patrimonio che con la sua Tecnodid ha regalato a me e a tutto il mondo della scuola. Antonio Crusco ha contribuito, con passione, impegno e dedizione,

Quando penso ad Antonio la prima parola che mi viene in mente è generosità.Una generosità concreta, vissuta nei gesti, negli inviti, nei sorrisi larghi e nelle tavole condivise. Ma anche, e forse soprattutto, nel suo modo di coltivare le relazioni: mai per dovere, sempre per desiderio sincero. Aveva un’idea della cultura come occasione di incontro umano: i libri, i convegni,

Antonio, editore attento, sembrava aver litigato con le parole o forse non dava loro troppo peso. Di fatto non affidava alle parole un segreto tutto suo: la personalizzazione dell’accoglienza. La sua ospitalità era frutto di una regia attenta, che ti cuciva addosso l’abito della sua attenzione senza aver bisogno di parlare, di chiedere. Una precondizione che Antonio riteneva ineludibile quella

Con la scomparsa di Antonio Crusco l’universo scolastico perde un protagonista, un propositore di idee e di programmi, un animatore mite e generoso rivolto al rinnovamento funzionale della scuola e delle sue componenti. Se ne è andato l’uomo affabile, l’amico, l’imprenditore, l’ideatore delle svariate edizioni della Summer School di Ischia, sempre orientata a un agìto riflessivo per il “saper essere”

La notizia della perdita di Antonio mi ha lasciata profondamente colpita e costernata, come penso sia stato per tanti. Con Antonio perdiamo un grande professionista ed un uomo di straordinaria bontà. Sulla professionalità sembra superfluo prolungarsi, ne parla la sua creatura: la “nostra” Tecnodid. Sì, la “nostra”, perché credo che un po’ tutti noi che apparteniamo al mondo della scuola,

Dal momento in cui le nostre vite si sono incrociate quasi per caso, ogni volta che ci siamo incontrati o anche solo sentiti – per un invito, una richiesta di collaborazione, o anche un semplice saluto – il primo sentimento che mi ha colto è stato sempre quello della gratitudine e con questo stesso sentimento ti ho salutato, ahimè troppo

Caro Antonio, mi sei stato sempre vicino anche prima di conoscerti di persona. Notizie della scuola e il Manuale di legislazione di Auriemma hanno accompagnato e sostenuto la mia vita di preside prima e di ispettore poi. Appassionato col tempo alle problematiche pedagogiche e didattiche, mi sono nutrito dei numerosi contributi apparsi su Voci della scuola e sui libri editi

Vi dirò semplicemente di un’impresa che porta il nome di Antonio Crusco. Un’impresa che pochi conoscono, anzi in modo diretto solo io e Antonio. Un lavoro latente e nello stesso tempo rilevante che da solo basta a ricordarci lo stile della casa editrice Tecnodid per la scuola italiana.  Guardate nelle vostre librerie. Probabilmente troverete ancora ancora un libretto dal titolo

«Coloro che amiamo e che abbiano perduto non sono dove erano, ma sono ovunque noi siamo…». Per te, caro Antonio, queste parole di Sant’Agostino perché, come per Flavia e per i tuoi familiari, abiterai nei nostri cuori per sempre: nella nostra amata Ischia, nella tua Campagnano, nel tuo “affacciarti” sul Castello Aragonese e sulla baia di Cartaromana, prima di intraprendere

La Tecnodid in due soli anni perde il fondatore ed il direttore aziendale: Umberto Crusco ed Antonio Crusco. Occorre salutarli e ringraziarli ancora, e ancora, e ancora … Certe cose le capisci solo con gli anni, quando compare qualche capello bianco e non sempre le ossa ti aiutano a camminare veloce o alzarti di scatto… Impari a misurare meglio il

Scrivere di Antonio, a poche ore dalla sua dipartita, non è cosa semplice. Non è facile perché non si vorrebbe cadere nella retorica mielosa, tipica di queste occasioni. Argomentare su Antonio vuol dire sfiorare la poliedricità del suo essere. Ciascuno di noi ne racconta una parte e la connota secondo l’esperienza che ha vissuto, ma tutti insieme ricostruiamo un bel

Tutte le morti sono insopportabili, ma può accadere che alcune siano più dolorose di altre. E c’entra poco che a soffrirne siano un marito, una moglie, un figlio, un parente o un amico. È quello che è accaduto a me quando ho ricevuto il whatsapp: “Tonino è finito”. Brutto messaggio. Ma in questi casi bisogna essere comprensivi. In un cassetto

La notizia della scomparsa di Antonio, ha provocato un grande dolore: sento infatti di avere perso un carissimo amico. Un’amicizia nata nell’ambito di un rapporto legato al nostro lavoro, ma che si è ben presto arricchita sul piano umano grazie alla sua sensibilità, alla sua disponibilità e generosità, al calore che sapeva trasmettere nel relazionarsi con le persone. È stato

Caro Antonio, mi sembra assurdo essere qui a scrivere pensando a te, che ormai guardi tutti da lassù! Eppure, purtroppo, è la triste, dura, dolorosa realtà. Te ne sei andato all’improvviso, senza avere alcuna possibilità di uno scambio di sguardi o di qualche parola e senza nemmeno poterti salutare quando spirato … La nostra conoscenza risale a quasi un quarantennio

Scanno, Ischia, Taurasi, hai saputo rendere speciali questi luoghi che ora saranno, per me, per sempre, indissolubilmente legati alla tua straordinaria capacità di accogliere le persone, di metterle insieme in un progetto condiviso. Ricordo le tante gentilezze ricevute in molte occasioni, quelle attenzioni che mettono a proprio agio, che fanno sentire a casa, in famiglia. Ti ricordavi, anche a distanza

La notizia è giunta come un fulmine a ciel sereno, lasciando un vuoto incolmabile. Antonio non c’è più. Un amico, un prezioso alleato, una persona ed un professionista di rara umanità, strappato alla vita troppo presto, improvvisamente. Il ricordo corre indietro di oltre vent’anni, quando le nostre strade si incrociarono per ragioni di lavoro. Io, allora Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico

Caro Antonio, la notizia della tua scomparsa, purtroppo nell’aria ma così difficile da accettare, mi ha stretto il cuore in una morsa dolorosa. Sapere che quel “pilastro” della Tecnodid che sei sempre stato non è più tra noi, lascia un vuoto incolmabile nel mondo dell’editoria scolastica e, soprattutto, nella vita di chi ha avuto la fortuna di conoscerti e volerti

Per me, Antonio Crusco era più di un collega o un punto di riferimento professionale: era un caro amico. Mi aveva supportato in percorsi formativi innovativi, condividendo la sua passione per l’istruzione e la sua visione per il futuro. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mio cuore e nella mia vita. Mi mancherà quell’amico sincero, che sapeva essere presente

Ci sono persone che attraversano le nostre vite lasciando un segno silenzioso ma profondo. Non perché facciano rumore, ma perché sanno ascoltare. Non perché si impongano, ma perché costruiscono ponti. Antonio Crusco era una di queste persone. Per me, non era soltanto il titolare della casa editrice Tecnodid – con cui ho avuto il privilegio di collaborare in alcune occasioni

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