Adolescenza, tra ricerca di identità e rischio di alienazione

Facebook, Instagram e WhatsApp rappresentano oggi i social media più diffusi e influenti, capaci, da soli, di ridefinire profondamente il modo in cui le persone comunicano, socializzano e costruiscono la propria identità. Queste piattaforme sono il risultato più visibile della rivoluzione tecnologica applicata alla sfera relazionale: nate all’interno dell’espansione della rete Internet e alimentate dalla logica dell’accesso costante e della

Un principio importante nel processo d’inclusione

La questione della continuità didattica per gli alunni con disabilità rappresenta un pilastro fondamentale del sistema inclusivo italiano. Riconoscendo l’importanza di un rapporto educativo stabile e duraturo per il benessere e il progresso degli studenti con bisogni educativi speciali, il legislatore ha introdotto misure specifiche volte a favorire la permanenza del docente specializzato per le attività di sostegno didattico di

Una storia iniziata ottanta anni fa

L’emanazione del testo definitivo delle Nuove Indicazioni per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo è imminente, si parla ormai di poche settimane di attesa al massimo. Con questo provvedimento si aggiunge un tassello significativo alla storia dei “programmi” della scuola elementare iniziata esattamente 80 anni fa quando l’allora Re d’Italia Umberto II, insieme con il Ministro Guardasigilli Palmiro Togliatti,

Le Indicazioni 2025: tra scrittura e oralità

Le nuove Indicazioni 2025 propongono una visione della lingua diversa rispetto a quella presentata nel 2012. Se nelle Indicazioni precedenti si parlava di lingua come strumento per comprendere la realtà, per comunicare e per partecipare alla vita culturale e sociale, oggi il documento sembra porre attenzione soprattutto a una lingua su cui esercitare il controllo più che da usare per

La storia come dimensione esistenziale

È in atto ormai da qualche mese un dibattito dai toni piuttosto accesi sulla proposta della commissione istituita dal ministro Valditara e coordinata dalla professoressa Perla, sulle nuove Indicazioni 2025, che riguarda la scuola di base. Non intendiamo entrare nel merito su ciò che viene proposto nella bozza, pur avendo la convinzione, come sostengono in molti e, in particolare, Italo

Cosa emerge dalle Indicazioni 2025?

La collaborazione tra scuola e famiglia è fondamentale per promuovere un’alleanza educativa autentica se vogliamo garantire un futuro ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. Condividere le scelte è un elemento cruciale per favorire il successo, sia sul versante degli apprendimenti sia sulla loro formazione globale. Ma quali ragioni possono facilitare oppure ostacolare un dialogo costruttivo tra queste due agenzie

Tra cambiamento e conservazione: una metafora sempre attuale

Spencer Johnson, nel suo libro, ormai trentennale, “Chi ha spostato il mio formaggio”[1] invita, in modo leggero e spiritoso, a relazionarsi alla vita con stile innovativo, evitando di farsi eccessivamente condizionare dalle abitudini e dalla quotidianità. Oggi questa metafora è quanto mai attuale. La metafora Per nutrirsi ed essere felici i quattro protagonisti hanno bisogno di Formaggio, per procurarsi il quale

Un baluardo nell'era digitale

Nell’attuale scenario globale, caratterizzato da una crescente e inarrestabile digitalizzazione di ogni aspetto della vita quotidiana, l’importanza di promuovere attivamente la lettura all’interno del contesto scolastico assume una rilevanza ancora più marcata e ineludibile. Non si tratta più unicamente di coltivare una fondamentale competenza linguistica, ma di investire in maniera strategica nello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale delle giovani generazioni.

Percorsi laboratoriali con i silent book

Ai bambini e alle bambine non importa che il libro abbia o meno le parole: ciò che conta è il momento in cui tutti insieme ci si immedesima nei personaggi e si crea una storia. I silent book sono libri inclusivi per eccellenza: privi di parole, raccontano storie nelle quali tutti i bambini si possono riconoscere e identificare, a prescindere

Una esperienza di lettura in una scuola primaria

Il silenzio può essere una via privilegiata di espressione: riesce a spostare l’attenzione da quello che i personaggi di una storia dicono ai loro stati d’animo. Lasciar parlare il silenzio significa lasciare le emozioni libere di emergere[1]. Il silenzio ha molto da raccontare e può diventare un potente strumento di relazione autentica, indispensabile alla comunicazione e a aumentare le nostre

Un libro dedicato a Giancarlo Cerini

È dedicato a Giancarlo Cerini, mancato proprio 4 anni fa, un ebook di analisi critica delle Nuove Indicazioni per l’infanzia e per il primo ciclo prodotto da Gessetti Colorati, una piccola associazione di Ivrea (To). Alla pubblicazione hanno collaborato diversi esperti che propongono una analisi critica del documento che la commissione di lavoro, coordinata dalla professoressa Loredana Perla, ha reso

L’eterno ritorno dell’Accademia

La lettura del nuovo testo delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo per la disciplina “Musica” offre una conferma e una novità. Lo sguardo è quello di una persona entrata nella scuola negli anni ’80 del secolo scorso, formata alla scuola dell’attivismo e folgorata sulla via di Damasco dallo strutturalismo bruneriano, musicista classico e curioso frequentatore delle metodologie pedagogico-musicali del ‘900

Un processo con luci ed ombre

Di recente l’Istat ha pubblicato il consueto Report annuale sul pianeta disabilità dal titolo “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità”[1], (a.s. 2023/2024),con il seguente sottotitolo: “Migliora l’offerta di insegnanti specializzati per il sostegno, ancora ritardi per l’inclusione”. È articolato in paragrafi che coniugano i dati numerici e le statistiche con l’analisi delle problematiche educative più diffuse in questo settore del

Un concetto per nulla scontato

Cosa significa parlare di equità nell’istruzione? È un tema rilevante perché rappresenta una forma di misura del benessere dei sistemi scolastici e sottende alcune variabili significative di contesto ossia: il background socio-culturale delle famiglie di provenienza, l’investimento delle società in educazione, la professionalità degli insegnanti e dei Dirigenti delle scuole, per citare le più rilevanti. In questo periodo di ‘glaciazione

La voce semplice, radicale e progressista di Francesco

“Grazie è una parola fondamentale dell’esistenza, a partire da quella in famiglia. Insieme a permesso e scusa è una chiave che apre la strada per vivere bene, per vivere nella pace. Dovremmo immaginarle, quelle tre parole, come targhe sulle porte d’ingresso delle nostre case e delle nostre vite” – e anche, mi permetto di specificare, sulle porte d’ingresso delle nostre

Narrazioni e scorciatoie semplificate

Il curricolo relativo all’insegnamento della storia nelle Indicazioni 2025 sta sollevando un acceso dibattito sia per il suo impianto generale, sia per una serie di suggerimenti decisamente discutibili. Una delle affermazioni più controverse è quella di mettere al centro di tale studio la dimensione narrativa dell’insegnante, a scapito dell’esame delle fonti da parte degli alunni. Si afferma che “è irrealistico

Un investimento sul futuro

L’orientamento scolastico nelle scuole secondarie di primo grado riveste un ruolo cruciale. Un approccio efficace all’orientamento non si limita alla mera scelta del percorso scolastico successivo, ma si configura come una vera e propria educazione alle scelte, un processo formativo continuo che affonda le sue radici fin dalla scuola dell’infanzia, finestra cronologica privilegiata per l’osservazione e l’intervento educativo nel corso

Tra informazione, marketing e pubblicità ingannevole

Come è noto, grazie al PNRR, le iniziative di orientamento, e soprattutto quelle di tipo informativo, stanno inondando le nostre scuole, ovunque troviamo ‘fiere dell’orientamento’. Per questo è necessario che ci sia da parte di tutti molta consapevolezza di ciò che viene offerto, anche se lo status di coloro che organizzano incontri ed eventi sembra eccellente. Prima di accompagnare le

Era il 1998, lo avevo conosciuto da poco grazie all’amicizia comune con Giancarlo Cerini, quando Antonio mi chiese di collaborare nella sua casa editrice proponendomi di costruire una piattaforma per i futuri insegnanti. Eravamo in una fase storica in cui di piattaforme si parlava poco, né erano così diffusi strumenti che potessero raggiungere in maniera immediata ed efficace le tante

Parlare al passato di Antonio è impossibile, stride con la sua allegria, con la vivacità del suo pensiero, con la sua vitalità contagiosa. Credo che Antonio sia impresso nello sguardo e nel cuore di ognuno di noi con il sorriso affettuoso e sincero con cui accoglieva tutti, ma che regalava a ciascuno in maniera personale e sincera. Aveva la capacità

Non conoscevo Antonio di persona da moltissimi anni. Prima del 2012-2013 per me era solo un grande editore, il punto di riferimento e colui che aveva dato continuità alla grande esperienza dei “mitici” fascicoli bianchi e verdi di “Notizie della Scuola”, dei quali tutti noi Presidi aspettavamo la pubblicazione, nei tempi in cui la rete non era così diffusa, per

I primi ricordi che ho di te sono di quando, da bambina, accompagnavo, insieme a mia mamma e mia sorella, mio padre a tenere i suoi interventi nella Summer School di Ischia. Ricordo la gentilezza e il calore affettuoso con cui ci accoglievi, facendoci sentire a casa. Ti ricordo allegro, scherzoso, pieno di vita e di grandi e piccole attenzioni

La notizia della scomparsa di Antonio mi ha molto rattristato. Ho fatto appena a tempo a conoscerlo la scorsa estate ad Ischia. Sono rimasto subito colpito umanamente e professionalmente dalla sua persona. Umanamente per la sua accogliente gentilezza e la sua premura, sempre unite ad una grande concretezza; professionalmente per la sua curiosità e voglia di sapere e capire, oltre

Ho conosciuto Antonio negli anni ‘90, lui affiancava suo papà Umberto per le attività della Tecnodid e io mio papà Orazio, i nostri padri erano legati da una profonda amicizia e negli anni evidentemente, anche per motivi anagrafici, il legame tra Antonio, me e mio fratello Maurizio si consolidò, diventammo amici, una intensa amicizia, eravamo figli d’arte e seguivamo e

Diventa sempre più complicato, difficile, duro, almeno per chi non è più giovane, ricevere notizie di persone che se ne sono andate; ma quando, invece, si tratta di persone che hanno avuto un ruolo, un significato nella propria vita, allora il complicato, difficile e duro acquista una dimensione diversa e drammatica. E questo non perché, come per la scomparsa dei

Ero da pochissimi anni il segretario della Cisl Scuola Puglia e la formazione del personale era tornata ad essere un’emergenza, oltre che un’esigenza per vincere le sfide del futuro. La Cisl Scuola ha sempre accompagnato i processi di innovazione e anche a livello regionale decidemmo di impegnarci, più di quanto facevamo, nella realizzazione di percorsi formativi in grado di rispondere

Come faccio a scrivere di Antonio, sapendo che non c’è più? Se oggi fossi stato uno studente mi sarei sottratto convintamente ad una interrogazione inaspettata, una “i” sul registro oppure un rimbrotto del professore mi avrebbero, in ogni caso, evitato il problema di non riuscire a mettere insieme quattro parole su un argomento ostico ed inaccettabile. Ma come si fa

Con la scomparsa di Antonio Crusco la scuola italiana perde un imprenditore e un editore capace di mettere al centro il valore della cultura e dell’innovazione. Con il suo instancabile impegno ha promosso libri, rubriche online e momenti di confronto di grande respiro, come la Summer School di Ischia, dove per anni ha saputo riunire esperti di diversi settori, favorendo

Caro Antonio, non è facile accettare che te se ne sia andato. Ci univa un’amicizia sincera, fatta di condivisione, fiducia e momenti veri. Mi faceva sempre piacere confrontarmi con te su ogni novità che investiva il mondo della scuola: ci entusiasmava discutere di nuove soluzioni ai problemi posti dalla formazione e dalla ricerca educativa. La tua assenza lascia un vuoto

La casa editrice Tecnodid è, come molte delle aziende che compongono il panorama produttivo italiano, una piccola impresa a carattere familiare. Essa deve la sua nascita negli anni Settanta del secolo scorso allo spirito di iniziativa di Umberto Crusco, che due anni fa ci ha lasciato. Sin dall’inizio, e sempre di più con il progressivo avanzare degli anni del fondatore,

Il mio primo ricordo di Antonio risale al maggio 2015. Ero dirigente tecnico da un anno e lui, imprevedibilmente, mi telefonò, per chiedermi di intervenire ad un seminario organizzato a Napoli dalla Tecnodid, su “Valutazione, autonomia e responsabilità: una buona idea di scuola”. Fino ad allora, avevo parlato solo a platee di studenti universitari o in corsi di aggiornamento per

Il ricordo di Antonio Crusco, imprenditore capace e appassionato al servizio della scuola e dei suoi professionisti, stimola riflessioni, non di contorno, sul ruolo dell’editoria non scolastica nell’azione pubblica per l’educazione. È facile parlare del lavoro ordinariamente straordinario degli insegnanti, meno altisonanti sono l’attenzione autentica e l’impegno operativo a favore dei “mestieri dell’educazione”. Rituale, al limite dell’indifferenza, è lamentare gli

I tempi erano “gloriosi”, da poco l’autonomia era stata conferita alle scuole. Antonio è stato uno dei pionieri che apri alla comunicazione del fenomeno, arricchendolo di incontri, eventi e occasione di crescita per tutti noi. Per questo rimarrà sempre nel mio cuore.

Il mio profondo sgomento per la tua scomparsa, Antonio, tanto infausta quanto, per me, inattesa, può essere lenito solo dal ricordo del nostro legame. Legami fatti di gratitudine, di stima e di affetto che hanno progressivamente e incontenibilmente trasformato il nostro rapporto di collaborazione professionale in un forte e inattaccabile sodalizio umano, per il quale -grazie soprattutto alla tua naturale

Ho sempre scritto per Antonio Crusco, per Tecnodid ma oggi, con occhi non troppo tersi e con un cuore addolorato, mi ritrovo a scrivere – incredula – di Antonio Crusco o di Totò, come da quasi cinquanta anni ero solita chiamare quell’Amico solare e sorridente. Totò era un uomo, un amico accogliente e sempre pronto a porgere un aiuto, una

Il 25 aprile del 2021 (Scuola7 -232) scrivevi: in questi giorni il dolore per la perdita di Giancarlo ha raggiunto tutti, i rappresentanti delle istituzioni…, le persone di scuola che a vario titolo lo hanno conosciuto… Che dire Antonio! A distanza di soli quattro anni non avrei mai pensato di doverti dire che le tue belle parole spese per piangere

Dal punto di vista professionale, posso dire che la mia conoscenza “indiretta” con Antonio Crusco risale ad oltre un quarto di secolo e grande è la mia riconoscenza nei suoi confronti, per il ricco patrimonio che con la sua Tecnodid ha regalato a me e a tutto il mondo della scuola. Antonio Crusco ha contribuito, con passione, impegno e dedizione,

Quando penso ad Antonio la prima parola che mi viene in mente è generosità.Una generosità concreta, vissuta nei gesti, negli inviti, nei sorrisi larghi e nelle tavole condivise. Ma anche, e forse soprattutto, nel suo modo di coltivare le relazioni: mai per dovere, sempre per desiderio sincero. Aveva un’idea della cultura come occasione di incontro umano: i libri, i convegni,

Antonio, editore attento, sembrava aver litigato con le parole o forse non dava loro troppo peso. Di fatto non affidava alle parole un segreto tutto suo: la personalizzazione dell’accoglienza. La sua ospitalità era frutto di una regia attenta, che ti cuciva addosso l’abito della sua attenzione senza aver bisogno di parlare, di chiedere. Una precondizione che Antonio riteneva ineludibile quella

Con la scomparsa di Antonio Crusco l’universo scolastico perde un protagonista, un propositore di idee e di programmi, un animatore mite e generoso rivolto al rinnovamento funzionale della scuola e delle sue componenti. Se ne è andato l’uomo affabile, l’amico, l’imprenditore, l’ideatore delle svariate edizioni della Summer School di Ischia, sempre orientata a un agìto riflessivo per il “saper essere”

La notizia della perdita di Antonio mi ha lasciata profondamente colpita e costernata, come penso sia stato per tanti. Con Antonio perdiamo un grande professionista ed un uomo di straordinaria bontà. Sulla professionalità sembra superfluo prolungarsi, ne parla la sua creatura: la “nostra” Tecnodid. Sì, la “nostra”, perché credo che un po’ tutti noi che apparteniamo al mondo della scuola,

Dal momento in cui le nostre vite si sono incrociate quasi per caso, ogni volta che ci siamo incontrati o anche solo sentiti – per un invito, una richiesta di collaborazione, o anche un semplice saluto – il primo sentimento che mi ha colto è stato sempre quello della gratitudine e con questo stesso sentimento ti ho salutato, ahimè troppo

Caro Antonio, mi sei stato sempre vicino anche prima di conoscerti di persona. Notizie della scuola e il Manuale di legislazione di Auriemma hanno accompagnato e sostenuto la mia vita di preside prima e di ispettore poi. Appassionato col tempo alle problematiche pedagogiche e didattiche, mi sono nutrito dei numerosi contributi apparsi su Voci della scuola e sui libri editi

Vi dirò semplicemente di un’impresa che porta il nome di Antonio Crusco. Un’impresa che pochi conoscono, anzi in modo diretto solo io e Antonio. Un lavoro latente e nello stesso tempo rilevante che da solo basta a ricordarci lo stile della casa editrice Tecnodid per la scuola italiana.  Guardate nelle vostre librerie. Probabilmente troverete ancora ancora un libretto dal titolo

«Coloro che amiamo e che abbiano perduto non sono dove erano, ma sono ovunque noi siamo…». Per te, caro Antonio, queste parole di Sant’Agostino perché, come per Flavia e per i tuoi familiari, abiterai nei nostri cuori per sempre: nella nostra amata Ischia, nella tua Campagnano, nel tuo “affacciarti” sul Castello Aragonese e sulla baia di Cartaromana, prima di intraprendere

La Tecnodid in due soli anni perde il fondatore ed il direttore aziendale: Umberto Crusco ed Antonio Crusco. Occorre salutarli e ringraziarli ancora, e ancora, e ancora … Certe cose le capisci solo con gli anni, quando compare qualche capello bianco e non sempre le ossa ti aiutano a camminare veloce o alzarti di scatto… Impari a misurare meglio il

Scrivere di Antonio, a poche ore dalla sua dipartita, non è cosa semplice. Non è facile perché non si vorrebbe cadere nella retorica mielosa, tipica di queste occasioni. Argomentare su Antonio vuol dire sfiorare la poliedricità del suo essere. Ciascuno di noi ne racconta una parte e la connota secondo l’esperienza che ha vissuto, ma tutti insieme ricostruiamo un bel

Tutte le morti sono insopportabili, ma può accadere che alcune siano più dolorose di altre. E c’entra poco che a soffrirne siano un marito, una moglie, un figlio, un parente o un amico. È quello che è accaduto a me quando ho ricevuto il whatsapp: “Tonino è finito”. Brutto messaggio. Ma in questi casi bisogna essere comprensivi. In un cassetto

La notizia della scomparsa di Antonio, ha provocato un grande dolore: sento infatti di avere perso un carissimo amico. Un’amicizia nata nell’ambito di un rapporto legato al nostro lavoro, ma che si è ben presto arricchita sul piano umano grazie alla sua sensibilità, alla sua disponibilità e generosità, al calore che sapeva trasmettere nel relazionarsi con le persone. È stato

Caro Antonio, mi sembra assurdo essere qui a scrivere pensando a te, che ormai guardi tutti da lassù! Eppure, purtroppo, è la triste, dura, dolorosa realtà. Te ne sei andato all’improvviso, senza avere alcuna possibilità di uno scambio di sguardi o di qualche parola e senza nemmeno poterti salutare quando spirato … La nostra conoscenza risale a quasi un quarantennio