Parola di valutatore…

La formazione dei Nuclei di Valutazione Dirigenti

Con gli ultimi due incontri della “settimana siciliana”, accompagnati dalle prime splendide giornate primaverili, si è concluso il primo ciclo dei 14 seminari – organizzati dall’INVALSI e iniziati ai primi di febbraio – dedicati alla formazione dei Nuclei di valutazione dei dirigenti scolastici (NdV) previsti dalla Direttiva 36/2016. Sono stati coinvolti quasi 800 futuri valutatori. Nei prossimi giorni è prevista la formazione di ulteriori 150 valutatori.

In ogni sessione, durante due giornate dense e serrate, dirigenti tecnici e scolastici in servizio, in quiescenza ed esperti esterni, hanno avuto modo di approfondire la conoscenza e di fare pratica con gli strumenti e i passaggi che accompagneranno l’azione valutativa dei Nuclei. È stata un’occasione per aprire la cassetta degli attrezzi, incontrarsi e condividere, sotto la regia dei formatori, i passaggi di una procedura innovativa che, come ha ricordato a Palermo il Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione Carmela Palumbo, non ha eguali, ad oggi, nel quadro della pubblica amministrazione italiana.

In questa fase i componenti dei Nuclei hanno avuto modo di acquisire maggior dimestichezza nella gestione di una procedura del tutto nuova, che sarà certamente affinata in alcuni passaggi, magari aggiungendo o togliendo, dalla cassetta degli attrezzi, qualche altra chiave o qualche cacciavite.

La messa a punto dei protocolli

Si è trattato, quindi, di un momento di formazione, ma anche di un test degli strumenti stessi; non a caso il Direttore dell’Invalsi Paolo Mazzoli, presente a quasi tutti i seminari alternandosi con il Presidente dell’Istituto Annamaria Ajello, ha preso buona nota di tutti i suggerimenti scaturirti dalla pratica dei gruppi di lavoro e dalle simulazioni dei diversi momenti previsti dal protocollo, in direzione di un affinamento e di un miglioramento continuo di procedure e strumenti.

Se si dovesse, infatti, riassumere il senso del percorso di formazione per i futuri valutatori, si dovrebbe puntare su due parole chiave: innanzitutto il miglioramento, che non è solamente la finalità prima del processo di valutazione richiamato dalla Direttiva 36/2016 (“Il processo di valutazione disciplinato con la presente direttiva è finalizzato alla valorizzazione e al miglioramento professionale dei Dirigenti nella prospettiva del progressivo incremento della qualità del servizio scolastico.”), ma il perimetro continuo, mai sottaciuto e continuamente ripreso, come bussola per orientare il lavoro dei nuclei.

Una peer evaluation

In secondo luogo è emersa la necessità di un riferimento continuo alla dimensione umana e professionale in un quadro di peer evaluation che, accompagnata dalla buona conoscenza degli strumenti, costituirà la garanzia dell’esito dei processi di valutazione della dirigenza scolastica: confrontarsi anche con chi quotidianamente affronta le medesime questioni professionali dovrebbe ulteriormente rassicurare sulla qualità del percorso e sulla possibilità di ricevere dai Nuclei, in un’ottica proattiva, dei suggerimenti per arricchire la propria azione di leader di una comunità scolastica.

In questo senso occorre rimarcare la continuità fra la valutazione dei dirigenti scolastici e la logica migliorativa, di ascolto e di proposta, che ha animato i NEV che lo scorso anno scolastico hanno visitato già quasi 400 scuole, e che in queste settimane sono nuovamente ai blocchi di partenza.

Il Portfolio per l’autovalutazione

Tornando al senso delle giornate di formazione, è emerso come delle 4 parti del Portfolio, la seconda, “Autovalutazione e bilancio delle competenze”, che si incentra appunto sull’azione autovalutativa del dirigente scolastico, benché al momento facoltativa, rivesta una dimensione rilevante nella dialettica fra dirigente scolastico e Nucleo, sia nella fase ex ante preparatoria, sia durante la visita alla scuola. Occorre dire che la compilazione della seconda parte del Portfolio appare meno complessa di quanto sembri, specie per il dirigente che abbia presidiato consapevolmente in questi due anni la stesura del RAV, a cui l’autovalutazione del DS rimanda in più parti.

Il confronto istituzionale e lo snellimento delle procedure

Infine è risultata densa di significato, non solo istituzionale, la contemporanea presenza ai lavori del seminario di Palermo del Direttore generale degli Ordinamenti Carmela Palumbo e del Direttore dell’USR Sicilia Maria Luisa Altomonte. Questi intrecci si sono realizzati in quasi tutti i seminari svoltisi, sotto l’attenta regia dell’INVALSI, ed in genere hanno dato luogo ad una triangolazione virtuosa fra l’amministrazione centrale, l’amministrazione periferica (in capo alla quale risiede la responsabilità della valutazione finale), e i componenti dei Nuclei, i quali, nella loro attività istruttoria, orienteranno l’emissione dell’atto valutativo finale da parte dei direttori degli UU.SS.RR., in un percorso valutativo che, si auspica, possa avvenire in un’ottica di continuità e piena complementarietà.

Per l’amministrazione centrale, ne siamo certi, è stato un momento di ascolto partecipato, dal quale trarre indicazioni per quanto si potrà fare nella direzione, auspicata da molti, di uno snellimento delle procedure e della possibilità di fare i conti con tempi più distesi e più consoni per l’avvio e il consolidamento di un’esperienza tanto innovativa quanto cruciale per il sistema scolastico del nostro Paese.