Il Questionario scuola: strumento di organizzazione o molestia burocratica?

Caccia ai dati…

Entro il 20 aprile p.v. le Istituzioni Scolastiche sono invitate a compilare il Questionario scuola, in vista della riapertura e della riformulazione del Rapporto di Autovalutazione (nota MIUR 21.03.2017, prot. n. 3111 e nota MIUR 05.04.2017, prot. n. 3678).

Il primo Questionario scuola è stato compilato nella primavera del 2015, ed è servito a popolare una parte dei dati della Piattaforma Operativa su cui poggia il Rapporto di Autovalutazione.

A supporto del processo di autovalutazione delle scuole, MIUR e INVALSI hanno messo a disposizione, oltre agli Indicatori, alle domande guida, alle rubriche, una grande quantità di dati statistici, attraverso i quali le scuole possono confrontarsi con le scuole simili collocate in provincia, in regione, in Italia. Molti dei dati forniti alle scuole sono già in possesso del MIUR attraverso le proprie banche dati o le rilevazioni integrative, oppure vengono elaborati  da altre istituzioni, come l’ISTAT o il Ministero del Lavoro.

Vi sono altri dati, però, che solo le scuole possono fornire, e molti riguardano proprio le pratiche didattiche, le modalità con cui si supportano gli alunni in difficoltà o si valorizzano le eccellenze, la qualità degli ambienti di apprendimento, i curricoli, gli strumenti per la verifica e la valutazione degli apprendimenti, le pratiche in uso per la continuità, l’orientamento, l’inclusione e così via.

La cultura del dato

È noto a chiunque abbia già compilato il RAV quanti dati di confronto la piattaforma mette a disposizione. Già al primo appuntamento di revisione, nell’estate 2016, le scuole avevano a disposizione una serie di dati di due anni, il 2013/14 e il 2014/15. Quest’anno la serie sarà triennale, consentendo già delle osservazioni di trend. Non è possibile, infatti, stimare alcun andamento nel tempo di un fenomeno, se non si dispone di almeno una serie triennale di dati su cui ipotizzare delle linee di tendenza.

Contribuire a popolare la piattaforma, attraverso la compilazione puntuale e accorta del Questionario scuola, significa poter disporre di informazioni di ritorno, su cui prevedere azioni per il proprio miglioramento.

Un processo riflessivo

Già la raccolta dei dati per la compilazione, comunque, rappresenta un’occasione di riflessione sui processi interni, sulle informazioni di cui si dispone, su quelle presenti ma non organizzate, su quelle mancanti.

Una buona cultura del dato è un primo passo fondamentale per la costruzione di un sistema di pianificazione, realizzazione, monitoraggio e riprogettazione dei processi e delle azioni all’interno dell’organizzazione. I dati aiutano a delimitare i fenomeni e ad elaborare ipotesi. Il Questionario scuola, attraverso le domande, aiuta le scuole a riflettere sui dati, ma anche sui processi e sulle azioni.

In particolare, proprio le domande relative ai processi didattici possono aiutare a riflettere sullo stato dell’arte del proprio operato, e a pianificare azioni di miglioramento. Possono inoltre stimolare la valorizzazione dei dati, la loro più diligente raccolta e organizzazione, al servizio di ipotesi e di azioni.

Un questionario da non sottovalutare

Siamo tutti consapevoli che il Questionario, in sé, rappresenta comunque un impegno che si aggiunge a molti altri gravosi e impellenti, che si colloca in un momento difficile dell’anno scolastico (ma ve ne sono forse di facili?), che rischia di rappresentare un’altra “molestia burocratica”. Eppure esso riveste anche significati importanti per chi voglia servirsene come occasione di riflessione, organizzazione, pianificazione.

Certamente potremmo chiedere agli amministratori delle piattaforme uno sforzo di maggiore attenzione, per esempio dando la possibilità alle scuole di stampare la versione inviata in un PDF; di ricevere un messaggio che riscontri ricevuta del corretto invio o messaggi di attenzione per prevenire gli invii intempestivi ed erronei; di recuperare il lavoro già svolto a seguito della riapertura dopo un invio erroneo.

Nonostante gli ostacoli, riteniamo che il processo di autovalutazione sia per le scuole, e per le comunità che le vivono, un’occasione preziosa di crescita, di metacognizione organizzativa, di coesione interna. In questa prospettiva virtuosa si colloca anche il Questionario scuola.