Zerosei, si muovono i primi piccoli passi

La nota Miur 404 del 19 febbraio 2018

Parte il trenino dello zerosei

«Garantire a tutte le bambine ed a tutti i bambini di età compresa tra zero e sei anni pari opportunità di educazione e di istruzione». Così si conclude la nota 404 del 19.2.2018 del Dipartimento Istruzione del Miur.

Dopo l’uscita del D.lgs. 65/2017 il Miur ha emesso la prima nota di orientamento finalizzata a dare unitarietà alle azioni da svolgere presso gli Uffici Scolastici Regionali. In tale nota si richiamano le disponibilità delle risorse, l’importanza dell’istituzione dei Coordinamenti pedagogici e dei Poli dell’infanzia, ed il raccordo indispensabile tra ciascun USR e altri soggetti, prima tra tutti la Regione.

La nota 404 richiama con estrema chiarezza la centralità della formazione in servizio del personale, con una grande attenzione che va riservata proprio ai docenti della scuola dell’infanzia statale, che dovrebbero costituire, insieme con le esperienze delle sezioni primavera, un punto fermo nello sviluppo del sistema integrato “zerosei”, che rispetti l’identità di ogni struttura esistente. I poli per l’infanzia assumono un carattere sperimentale, mentre per le sezioni primavera si propongono la “stabilizzazione” e il “potenziamento”. Sono novità che richiedono uno specifico investimento per l’attivazione dei coordinatori pedagogici, già presenti in molti Comuni, ma che ora vengono estesi a tutto il sistema (e lo Stato dovrà valorizzare i migliori insegnanti delle scuole dell’infanzia statali).

Lentamente il treno zerosei è partito, e sembra un buon auspicio per riprendere un ambito ed un segmento formativo molto caro per decenni alla migliore pedagogia italiana.

La governance del sistema integrato

La nota del Miur ha lo scopo di fornire un primo orientamento sulle tematiche affrontate dal D.lgs. 65/2017 sul «Sistema integrato da zero a sei anni». L’argomento viene chiaramente definito di alta importanza civile e sociale.

Come è noto, si tratta di un intervento strutturale che vede impegnati, in ruoli differenti, lo Stato, il Miur, le Regioni, gli enti locali ed i privati.

La nota è indirizzata principalmente ai Direttori USR, nella consapevolezza che occorre iniziare un processo nazionale e regionale di strutturazione delle necessarie convergenze e raccordi tra Istituzioni, Miur ed enti locali, prime fra tutti le diverse Regioni.

La nota, infatti, chiarisce subito che è stata costituita la “Commissione tecnica per il sistema integrato”, con il compito di elaborare le Linee Guida pedagogiche 0-6 e altri documenti di orientamento, nonché la “Cabina di Regia” (prevista dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie Locali nel Piano di Attuazione approvato il 9-11-2018) per la definizione e la verifica delle linee di sviluppo dell’intero sistema.

La nota ministeriale di avvio individua i fulcri del sistema integrato zerosei nella pluralità delle azioni strategiche da mettere in campo (art. 4), nella definizione dei ruoli dei vari soggetti (artt. 5, 6, 7) e nell’azione ritenuta più importante, che è quella relativa al Piano pluriennale per l’istituzione dei Poli per l’infanzia (art. 8). Viene ricordato che l’azione di indirizzo spetta appunto al Miur.

Compiti e ruolo dell’USR

La nota chiarisce che l’USR deve coordinarsi con la Regione per la migliore programmazione a livello territoriale dell’istituzione dei Poli per l’infanzia e della promozione dei coordinamenti pedagogici. In tale prospettiva viene rivolto l’invito a costituire entro il 28 febbraio presso ciascun USR uno staff interno (per velocizzare informazioni e monitorare continuamente il procedere delle azioni previste dal D.Lgs. 65/2017). La nota richiede di designare un referente per la dimensione pedagogica. Parallelamente si chiede di costituire un tavolo di confronto interistituzionale per:

  • la ricognizione dei finanziamenti disponibili,
  • le peculiarità della domanda educativa e dell’offerta a livello regionale,
  • l’attivazione di percorsi formativi concordati,
  • la stipula di protocolli di intesa miranti in particolare all’innovazione ed all’arricchimento delle opportunità formative destinate ai bambini,
  • l’individuazione di condizioni utili per mettere efficacemente in campo le azioni di coordinamento pedagogico.

Sulla base di tale primo orientamento si assicura l’istituzione di uno spazio “zerosei” sul Sito Miur, e si richiede un’analoga azione nei vari USR.

Una strategia regionale

La nota 404 sottolinea la possibilità di una concreta espansione di servizi educativi e scuole nella fascia zerosei, grazie alla programmazione e al monitoraggio delle varie iniziative, tenendo conto delle risorse finanziarie a disposizione. Per questo si richiede agli USR di partire dai dati relativi alle carenze di servizio, per un’analisi dettagliata e funzionale dei bisogni; il tutto per delineare un attento piano di priorità degli interventi possibili con le risorse a disposizione. Ci si aspetta qualche segnale positivo anche in materia di istituzione dell’organico di potenziamento per la scuola dell’infanzia statale, che al momento ne è ingiustamente priva.

Viene anche sottolineata la qualificazione del personale educativo e insegnante che opererà nei servizi educativi (0-3 anni) e nelle scuole dell’infanzia (3-6 anni): si fa riferimento a specifici percorsi di laurea in scienze dell’educazione, con relativa specializzazione. Una questione da ripensare alla luce anche di quanto previsto nella recente legge finanziaria (legge 2015/2017) in materia di educatori professionali e figura del pedagogista.

L’impegno per la formazione in servizio

Si richiede la massima attenzione alla formazione del personale docente della scuola dell’infanzia statale, per favorire il pieno coinvolgimento del personale nei percorsi di continuità educativa 0-6 (ad esempio nelle sezioni primavera, ma non solo) e per evitare la sottovalutazione dei circoli didattici e degli istituti comprensivi nello sviluppo dello “zerosei”.

In ciò si fa esplicito riferimento al Piano Nazionale di formazione, in cui dovrà trovare spazio il settore zerosei in fase di programmazione delle attività dei vari Poli Formativi (319 in tutt’Italia), ed a quelli esistenti a livello di singolo USR.

Coerentemente la nota 404 richiede l’attivazione di almeno due moduli per ciascun Polo, per la formazione specifica dei docenti della scuola dell’infanzia statale. Si indicano alcune tematiche centrali come: i contesti di apprendimento, l’organizzazione di cura alla crescita dei bambini, la continuità con la scuola del primo ciclo. Viene data rilevanza anche ad una buona formazione del coordinamento pedagogico che sarà necessario all’interno dello “zerosei” a partire dai docenti della scuola statale, con processi formativi inerenti l’autovalutazione, il RAV, i piani possibili di miglioramento, la rendicontazione sociale.

Costituire i Poli per l’infanzia… e non solo

La nota è chiara, ed intende suggerire due azioni principali:

  1. l’individuazione, l’approntamento e la ristrutturazione di edifici funzionali ad essere luoghi formativi per la fascia zerosei;
  2. la progressiva istituzione dei poli nella logica della continuità con l’esistente.

Occorrerà, dunque, un apposito protocollo d’intesa tra USR e Regione, proprio per l’accurata programmazione degli aspetti strutturali e funzionali della progettazione dei Poli nel territorio di pertinenza. Viene data anche l’indicazione di tener conto dell’importanza delle sezioni primavera, che vanno confermate ed ampliate a partire proprio dalla quantità del servizio già fornito. Tale importante azione è da collegarsi con le ricche esperienze in materia di “zerosei” già presenti in molte regioni italiane, e che si riferiscono alla differenziata presenza di scuole dell’infanzia statali (60%), paritarie (30%), comunali (10%), e ad una realtà di nidi di infanzia ancora parzialmente diffusa in Italia. Non a caso il D.lgs. 65/2017 propone l’obiettivo del 33% di copertura del servizio per i bambini fino a 3 anni (mentre oggi siamo appena al 23,7%, con vistose differenze tra Nord e Sud). Sarà dunque necessario ricorrere ad una pluralità di soluzioni per raggiungere questo ambizioso obiettivo (nuovi nidi, poli per l’infanzia, sezioni primavera, altre strutture).

Il coordinamento pedagogico territoriale

L’attivazione del coordinamento pedagogico rappresenta un’azione strategica per sostenere le innovazioni che dovrebbero coinvolgere l’intero settore “zerosei”.

Orientamento, sostegno, progettazione, formazione, raccordi con le Università, saranno i compiti essenziali del coordinamento pedagogico territoriale.

Il coordinamento curerà in particolare l’innovazione nella direzione della crescita di qualità dei contesti educativi e di formazione del personale. Si auspica la diffusione delle buone pratiche già esistenti in questo settore, e si invitano gli USR a tener conto della peculiarità del territorio, visto che proprio la Regione avrà il compito di strutturare e gestire l’azione di coordinamento pedagogico. Si consiglia di tener conto e di valorizzare le professionalità già esistenti nel sistema scolastico statale, a partire dai docenti e dalle esperienze di qualità della scuola dell’infanzia statale.