Il PTOF al primo giro di boa

Da un triennio all’altro

L’anno scolastico in corso lo possiamo definire un giro di boa. Il primo Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), quello introdotto dalla Legge 107/15 e che ha dato un respiro triennale alla progettualità delle scuole, sta per concludersi. Un periodo temporale a cui ormai occorre abituarsi, poiché in ragione del riallineamento dei trienni ad opera della nota MIUR n. 2182/2017, ogni tre anni le scuole saranno investite della fibrillazione per la ripartenza, sia del SNV (Sistema Nazionale di Valutazione) che del PTOF.

Entro ottobre, dunque, si sarebbe dovuto compiere il passaggio al nuovo ciclo del Piano triennale, poiché la legge 107/2015 ne ha fissato la predisposizione con un anno di anticipo rispetto all’effettiva realizzazione. Si doveva progettare entro fine mese ciò che poi, di fatto, sarebbe stato realizzato a partire dal settembre successivo. Questo anticipo nella progettualità era funzionale alla richiesta, e poi all’assegnazione alle scuole, di un organico dell’autonomia necessario per la realizzazione della complessa progettualità scolastica triennale. È per questo che, venuta meno (almeno per il momento) questa attesa di assegnazione di risorse professionali coerente con la progettualità, il MIUR nella nota 16 ottobre 2018, n. 17832 ha chiarito che la data del 31 ottobre è da intendersi come un termine di carattere meramente ordinatorio, che le scuole possono autonomamente spostare in avanti se ne ravvisano la necessità. Nell’anno in corso, in sintesi, l’indicazione del Ministero è di non andare oltre l’avvio delle iscrizioni scolastiche al prossimo anno, poiché il PTOF è un documento di progettazione, ma anche di comunicazione con le famiglie, che tramite quello possono conoscere la scuola e sceglierla con consapevolezza.

Una tempistica ragionevole

La tempistica indicata dalla nota facilita così le attività delle scuole, perché mantiene separati i momenti della prevista rivedibilità annuale del PTOF del triennio 2016-2019, ancora in corso, da quelli utili alla predisposizione del PTOF per il nuovo triennio 2019-2022, come illustrato nella tabella seguente.

SCADENZAATTIVITÀ DELLE SCUOLE
entro ottobre 2018Eventuale revisione annuale del PTOF 2016/2019
entro la data di apertura delle iscrizioni alle scuole per l’anno scolastico 2019/2020–  Predisposizione Atto di Indirizzo del Dirigente Scolastico-  Predisposizione PTOF 2019/2022 da parte del Collegio dei docenti-  Approvazione del PTOF 2019/2022 da parte del Consiglio di Circolo/Istituto

In questo modo è del tutto evidente che i tempi per le diverse fasi che precedono la predisposizione del PTOF 2019-2022 diventano più distesi, consentendo un lavoro reale di riflessione e condivisione interna, ed evitando il rischio di una deriva adempitiva.

Nel prossimo numero di Notizie della scuola  un ampio editoriale approfondisce i passaggi per la predisposizione del PTOF e gli aspetti che caratterizzano la progettualità strategica delle scuole.

Obiettivo: semplificazione della struttura del PTOF

L’altra grande novità delle indicazioni fornite alle scuole è la possibilità di adottare, su base volontaria, una struttura di riferimento resa disponibile sul portale SIDI, a cui tutte le scuole hanno avuto accesso dal 17 ottobre u.s.

La struttura di riferimento propone di articolare i contenuti necessari a descrivere la progettualità strategica della scuola in cinque sezioni, ciascuna a sua volta divisa in sottosezioni.

Rivediamole in uno schema generale che fornisce un indice completo dei contenuti proposti.

Sez. 1 – La scuola e il suo contesto• Analisi del contesto e dei bisogni del territorio• Caratteristiche principali della scuola• Ricognizione attrezzature e risorse strutturali• Risorse professionali
Sez. 2 – Le scelte strategiche• Priorità desunte dal RAV• Obiettivi formativi prioritari (comma 7 Legge 107/15)• Piano di miglioramento• Principali elementi di innovazione
Sez. 3 – L’offerta formativa• Traguardi attesi in uscita• Insegnamenti e quadri orario• Curricolo di istituto• Alternanza scuola-lavoro (solo per le scuole del II ciclo)• Iniziative di ampliamento curricolare• Attività previste in relazione al PNSD• Valutazione degli apprendimenti• Azioni della scuola per l’inclusione scolastica
Sez. 4 – L’organizzazione• Modello organizzativo• Organizzazione Uffici e modalità di rapporto con l’utenza• Reti e Convenzioni attivate• Piano di formazione del personale docente• Piano di formazione del personale ATA
Sez. 5 – Il monitoraggio, la verifica e la rendicontazionedi prossima pubblicazione

Uno strumento di supporto alle scuole

I contenuti sono proposti in maniera flessibile, poiché le scuole possono autonomamente scegliere quali mantenere per la predisposizione del PTOF e quali cancellare, oppure possono decidere di integrare con altri contenuti l’elenco proposto. La piattaforma fornita dal MIUR, infatti, vuole essere uno strumento di supporto per le scuole, ma non intende in alcun modo limitarne le istanze progettuali, fondamentali per caratterizzare l’identità di ciascuna istituzione. A questo si aggiunga che la piattaforma fornisce una serie di dati precaricati, a vantaggio del lavoro dei Collegi dei docenti, poiché ripropone molti dati raccolti tramite le rilevazioni a cui la scuola periodicamente (ed eccessivamente) partecipa. Nell’ottica della semplificazione, infatti, restituire dati e informazioni alle scuole affinché se ne avvantaggino, e perché costituiscano una base su cui riflettere per progettare le azioni, tanto didattiche quanto educative, in riferimento alle priorità da realizzare per il successivo triennio, risponde alla volontà del MIUR di creare un unico data warehouse centralizzato. Realizzare una repository comune, in cui i dati raccolti dalle scuole confluiscano e siano resi disponibili, in modo da ridurne la continua richiesta ed ottimizzarne le opportunità di analisi, è sicuramente un obiettivo tanto ambizioso quanto auspicabile.

E la Rendicontazione?

Nella nota si fa riferimento anche alla Rendicontazione sociale, che da quest’anno scolastico tutte le scuole saranno tenute a realizzare. Il primo ciclo del Sistema Nazionale di Valutazione, quello iniziato nell’ormai lontano 2014/2015 con il primo RAV, si concluderà con l’anno in corso, impegnando per la prima volta davvero tutte le scuole nella delicata attività della restituzione sociale di quanto realizzato, in termini di processi e risultati raggiunti. Si intuisce che la Rendicontazione sarà prioritariamente basata sui processi di miglioramento attivati in ragione delle criticità rilevate attraverso l’autovalutazione, che ad oggi resta l’unico processo che accomuna in maniera totale le scuole, poiché si basa su un documento fornito centralmente. Poiché le priorità per il miglioramento su cui le scuole hanno puntato dovevano riguardare gli esiti di studenti e alunni, è necessario aspettare di avere il riscontro esatto di quanto raggiunto dai ragazzi, e questo può avvenire solo una volta che sia terminato l’anno scolastico. Per questo motivo con la nota si indica il periodo che va da settembre a dicembre 2019 per predisporre e diffondere gli esiti della rendicontazione.

Diversamente potrebbe accadere in seguito, qualora la struttura di riferimento per il PTOF fornita centralmente fosse adottata in maniera diffusa, tanto da consentire una rendicontazione non solo delle criticità, ma della totalità della progettualità scolastica, che ad oggi assume contorni troppo diversi e privi di possibili occasioni di raffronto. Una ulteriore caratteristica da sottolineare nella piattaforma è, infatti, la previsione di un’ultima sezione per monitorare, verificare e rendicontare quanto annualmente raggiunto. Questo lascia intravedere sia la possibilità di facili ed immediate regolazioni, attraverso gli eventuali aggiornamenti annuali, sia l’occasione sistematizzata di raccogliere annualmente gli elementi funzionali alla realizzazione della rendicontazione sociale dei risultati raggiunti, e dei processi attivati al termine del triennio di riferimento.

E ora la parola alle scuole

Non resta dunque che verificare sul campo la struttura proposta, che è stata preventivamente oggetto di una sperimentazione condotta, in collaborazione con la Direzione Generale dell’USR Campania, dalle scuole-polo per la formazione della regione. Ad oggi si è registrato apprezzamento soprattutto per la capacità di essere uno strumento di supporto leggero, che aiuta anche nel realizzare un documento sintetico (sarebbe possibile sviluppare il documento partendo da circa una trentina di pagine) e, quindi, con una efficacia comunicativa da non sottovalutare. Inoltre è stato apprezzato che la struttura sia fortemente personalizzabile da parte delle scuole che decidono di adottarla, e che non devono pensarla come un modello da compilare, ma piuttosto un suggerimento che le aiuti a valorizzare ancora di più gli spazi di autonomia di cui dispongono. A tale proposito sono previste delle misure di accompagnamento a vantaggio dell’utilizzo corretto della piattaforma, in collaborazione tra il MIUR ed i territori.

—–

[*] Incaricata dalla DGOSV, Uff. IX del MIUR dell’ideazione, della progettazione e del coordinamento tecnico per la definizione del modello MIUR per la stesura del Piano Triennale dell’Offerta Formativa.