La scuola riparte

… settembre, è tempo di tornare…

Il Ministro Azzolina il 24 luglio u.s. ha firmato l’ordinanza che stabilisce l’avvio delle lezioni per l’anno scolastico 2020/21 dal giorno 14 settembre 2020. La data prevista dall’ordinanza vale per tutte le scuole dell’infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo di istruzione appartenenti al sistema nazionale di istruzione, compresi i Centri provinciali per l’Istruzione degli adulti, su tutto il territorio nazionale.

Le Regioni adotteranno, poi, le determinazioni di propria competenza in materia di calendario scolastico, ferma restando la necessità di effettuare almeno duecento giorni di lezione, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.

Dal 1° settembre 2020 si svolgeranno, inoltre, attività di integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020.

La “scuola” riparte! Forse è il servizio che più di tutti gli altri ci dà il senso del ritorno alla normalità dopo le forti restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19.

I problemi della riapertura

La scuola con studenti e famiglie, docenti, DSGA e personale ATA rappresenta la comunità educante fulcro del territorio e base civile della nostra nazione.

Quella che riaprirà i battenti il 14 settembre sarà però una scuola diversa, una scuola che deve obbligatoriamente fare i conti con un “virus” che purtroppo non se ne è ancora andato e che potrebbe peggiorare in autunno.

Quella comunità che aveva come basi fondanti l’accoglienza, lo scambio nei numerosi e vari rapporti, l’allegria e gli abbracci degli studenti, modificherà questa comunicazione che dovrà, anche se con difficoltà, utilizzare il distanziamento sociale.

Molti gli interventi normativi che si sono occupati in questi mesi dei cambiamenti legati alla Pandemia. In questa breve trattazione ci occuperemo di quelli più significativi in rapporto soprattutto alla riapertura delle scuole a settembre e alla formazione/informazione prevista per il personale scolastico.

Lo scoppio della pandemia ha trovato nella scuola un ambiente sicuramente problematico ai fini del contagio: edifici scolastici con gravi carenze strutturali e scarsa manutenzione, aule con dimensioni ridotte rispetto al numero degli studenti che ne usufruiscono, arredi che non rispettano le esigenze ergonomiche ed una grande inadeguatezza rispetto alle necessità di dotarsi di nuove tecnologie e strumenti flessibili per le prestazioni didattiche.

Diritto alla salute e diritto all’istruzione

Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato lo scorso 26 giugno il “Documento per la pianificazione delle attività scolastiche educative e formative in tutte le Istituzioni Scolastiche del Sistema Nazionale di Istruzione” per fornire le prime indicazioni per la ripresa delle attività didattiche e di supporto.

La sicurezza come contenimento del rischio contagio dovrà articolarsi con il benessere socio-educativo di studenti e lavoratori delle scuole nel rispetto dei diritti costituzionali alla salute ed all’istruzione.

Le Scuole, gli Enti Locali e l’Amministrazione centrale e periferica dovranno avere un dialogo costante e costruttivo perché tutto ciò possa avvenire e si possa tornare a pensare alla Scuola come un ambiente complesso ma molto bello in cui vivere, studiare e lavorare.

In particolare si dovrà rispettare il distanziamento sociale (1 metro nelle aule e 2 metri in palestra), il divieto di assembramento di persone, l’igiene delle mani, personale e degli ambienti. Pertanto a scuola, nell’attesa della riapertura, i Dirigenti e tutto il personale coinvolto dovranno prevedere dopo attenta analisi della situazione specifica:

– la ridefinizione degli spazi a disposizione (sale comuni, aule, laboratori, palestre, ecc.);

– le nuove indicazioni con apposita segnaletica all’interno ed all’esterno dei locali;

– la riduzione di persone che entrano normalmente a scuola come famiglie, rappresentanti di aziende, fornitori, esperti, ecc. con i quali si troveranno forme alternative di contatto.

Dirigente e DSGA

Dirigenti e DSGA saranno i più impegnati a predisporre e far rispettare le nuove regole.

Il Dirigente Scolastico dovrà ridisegnare le direttive al DSGA introducendo tutte le novità normative che interessano le azioni del personale ATA e non solo.

I collaboratori scolastici dovranno assicurare:

– ricambio d’aria regolare negli ambienti facendo attenzione all’uso di impianti di condizionamento;

– pulizia accurata di tutti i locali della scuola;

– sanificazione di tutte le superfici più a contatto con le mani.

Dovranno essere utilizzati quotidianamente prodotti specifici segnalati dalla Circolare del Ministero della Salute del 22/05/2020.

La stessa scuola metterà a disposizione prodotti per l’igiene delle mani distribuiti in vari punti dei locali e mascherine chirurgiche da utilizzare al chiuso.

Queste non dovranno essere utilizzate dai bambini al di sotto dei 6 anni.

Gli assistenti tecnici sono stati fortemente rivalutati in questo periodo difficile in cui il lavoro ed i vari rapporti erano tenuti soprattutto in remoto.

Questi operatori con specifiche competenze tecniche sono necessari nella scuola che invece vede la loro presenza in organico solo nelle scuole secondarie superiori. L’articolo 230 bis della legge 77/2020 prevede ora la possibilità di reperire da settembre a dicembre 2020 questo personale anche nelle scuole primarie a sostegno della didattica a distanza e di tutte le altre operazioni in cui il digitale è determinante e quindi i DSGA, nei piani delle attività per il personale ATA da redigere all’inizio dell’anno, dovranno tenere conto anche di questa novità che si spera possa essere prorogata per tutto l’anno scolastico.

Il supporto amministrativo: condizioni per il lavoro “agile”

Il M.I. ha potuto disporre di fondi dedicati alle nuove misure di risposta alla Pandemia e molto dovrà ancora arrivare per l’aumento degli organici docenti e ATA e per l’acquisto di materiali di consumo e pulizia ed attrezzature informatiche. Pertanto l’impegno dei DSGA sarà anche quello di inserire nel programma annuale queste nuove entrate distribuendole in uscita in attività e progetti specifici.

Gli assistenti amministrativi supportano nei vari uffici dove sono dislocati: Didattica, Personale, Amministrativo, Magazzino, Affari Generali ecc., tutte le attività di routine e straordinarie della ripresa e del nuovo anno scolastico rispettando quanto stabilito dall’art. 263 della legge 77/2020 in materia di lavoro agile.

Tale norma prevede che fino al 31 dicembre 2020 il 50% del personale può essere impiegato in attività svolta da remoto; dal 2021 ed entro la fine di ogni anno, ciascuna pubblica amministrazione elaborerà il “piano organizzativo per il lavoro agile” (POLA) per estendere fino al 60% la platea dei lavoratori del settore pubblico che potranno lavorare da casa. In caso di mancata adozione del Piano (POLA) il lavoro agile si applica almeno al 30% dei dipendenti che lo richiedano. Presso la Presidenza del Consiglio è istituito un osservatorio sul funzionamento e dell’organizzazione dello smart working nel settore pubblico, col compito di monitorare e promuovere l’efficienza del funzionamento del lavoro agile.

Se le attività didattiche riprenderanno in presenza per la stragrande maggioranza del personale docente e ATA la prestazione lavorativa dovrà essere necessariamente svolta fisicamente nelle singole sedi di lavoro in base all’organizzazione specifica di ogni scuola.

Il lavoro agile, a trazione con le attività in presenza, sarà possibile per Dirigenti, Direttore e Assistenti Amministrativi. Nel secondo ciclo il lavoro da remoto potrà essere possibile anche per una parte di docenti se si effettuerà la didattica digitale integrativa. La Circolare n. 3 del 24 luglio 2020 a cura del Ministro per la Pubblica Amministrazione ha modificato ancora il quadro normativo sopra analizzato apportando sostanzialmente due modifiche e cioè: a partire dal 19 luglio il lavoro agile sarà possibile solo per DSGA e personale Amministrativo mentre il restante personale ATA dovrà lavorare in presenza e per nessuno sarà più possibile l’istituto dell’esenzione dal servizio.

Tutte queste nuove impostazioni dovranno essere presenti nei vari piani di attività del personale ATA e docenti.

Il piano di formazione del personale

Nel piano del M.I. per la ripresa delle attività didattiche una parte importante è data alla Formazione del personale ed anche all’informazione di tutte le misure introdotte. I piani di formazione del personale docente e ATA che dovranno partire per l’anno 2020/2021 con una programmazione triennale da Novembre 2019 hanno subito un arresto con la Pandemia ed ora si dovrà ripartire facendo tesoro di quanto disposto.

Le istituzioni scolastiche possono organizzare, singolarmente o in rete, attività di formazione specifica per il personale docente e ATA, in materia di utilizzo delle nuove tecnologie relativamente alle diverse mansioni e professionalità (docenza, attività tecnica e amministrativa, di accoglienza e sorveglianza), al fine di non disperdere e potenziare ulteriormente le competenze acquisite, dai docenti, nel corso del periodo di sospensione delle attività didattiche in presenza e dal personale ATA nel corso dei periodi di smart working, secondo le diverse mansioni.

A puro titolo esemplificativo e non esaustivo, anche sulla base delle erogazioni finanziarie a favore delle scuole polo per la formazione e di tutte le istituzioni scolastiche, in applicazione del CCNI-Formazione del 19 novembre 2019, le attività per la formazione del personale docente ed educativo, per l’a.s. 2020-2021, potranno riguardare le seguenti tematiche:

– Metodologie innovative di insegnamento e di apprendimento

– Metodologie innovative per l’inclusione scolastica

– Modelli di didattica interdisciplinare

– Modalità e strumenti per la valutazione, anche alla luce di metodologie innovative di insegnamento e di apprendimento realizzate, ad esempio, attraverso le tecnologie multimediali.

Per il personale ATA:

– Organizzazione del lavoro, collaborazione e realizzazione di modelli di lavoro in team (tutto il personale ATA)

– Principi di base dell’architettura digitale della scuola (tutto il personale ATA)

– Digitalizzazione delle procedure amministrative anche in relazione alla modalità di lavoro agile (Assistenti amministrativi e tecnici).

Le singole istituzioni scolastiche integrano il proprio piano di formazione, presente nel PTOF, con ogni ulteriore azione formativa derivante dai fabbisogni emergenti dalla comunità scolastica e dal territorio.

La didattica digitale integrata

Al fine di fornire alle scuole un quadro tecnico di riferimento, è in via di predisposizione un documento recante Linee guida per la Didattica digitale integrata, che propone indicazioni finalizzate alla pianificazione metodologica, funzionale anche alla gestione dell’emergenza sanitaria. Le istituzioni scolastiche sono pertanto invitate ad integrare il proprio PTOF con le opportune indicazioni metodologiche avendo a riferimento le dotazioni tecnologiche, le condizioni di connettività dell’utenza e del territorio, i livelli di competenza degli alunni e del personale, orientando l’accrescimento delle competenze tecniche anche attraverso le azioni formative proposte.

Dovrà inoltre porsi particolare cura alla formazione dei docenti, come deliberata dagli Organi collegiali, e del personale ATA, anche attraverso webinar organizzati a livello territoriale, attraverso le reti di ambito per la formazione, integrando i temi formativi già declinati con appositi approfondimenti sugli strumenti per la didattica digitale, modalità e procedure della valutazione “a distanza”, anche alla luce delle innovazioni metodologiche e strumentali, salute e sicurezza sul lavoro per il personale e per gli studenti .

Per i Dirigenti scolastici potranno essere organizzati specifici momenti formativi su Privacy e sicurezza nella Didattica digitale integrata, gestione dello stato emergenziale, gestione delle riunioni e degli scrutini a distanza.

Il documento, come si può evincere, lascia ampio spazio all’autonomia delle Scuole per le modalità di organizzazione e di gestione delle attività di formazione e informazione e questa è una grande ricchezza per la progettazione scolastica che ha però bisogno di operatori dedicati e preparati in tal senso.

Per quanto riguarda il personale ATA è sempre il DSGA che ha la responsabilità di rilevare le varie esigenze formative del personale sottordinato, anche con l’utilizzo di questionari ad hoc, e di disporre le varie attività calibrate alle diverse esigenze. Per illustrare le nuove normative potrà essere lo stesso DSGA formatore per ATA e docenti in collaborazione con il Dirigente Scolastico e l’RSPP.

La formazione in servizio, anche FAD

La formazione farà sicuramente la differenza se sarà utilizzata al meglio e se diventerà non episodica ma strutturale nell’organizzazione della scuola.

La formazione a distanza, detta anche FAD, ormai da diversi anni sperimentata ed effettuata nelle scuole è senz’altro uno strumento utile che è stato valido nel periodo della Pandemia ma ora c’è forte l’esigenza di ritornare ad approfondire i tanti temi in presenza con un approccio diretto tra formatore e discente osservando rigorosamente le regole imposte.

Per quanto riguarda il personale ATA è stato molto importante nei vari corsi di formazione effettuati negli ultimi anni dare spazio ai corsisti sulla narrazione delle esperienze personali in situazione anche con l’organizzazione di gruppi di lavoro. Collocando tali esperienze all’interno del relativo quadro normativo hanno assunto un aspetto più consapevole e sono emerse le difficoltà di comunicazione e collaborazione che inevitabilmente si incontrano quando il lavoro coinvolge oltre le competenze anche le doti umane e le abilità relazionali di ciascuno.

Potenziare il lavoro di “squadra”

Tuttavia nonostante le varie difficoltà incontrate nelle tante differenziate situazioni, ordine di scuole, logistica delle posizioni, numero degli alunni, ecc., i corsisti in genere hanno dimostrato senso del dovere e di appartenenza, buone capacità relazionali, orgoglio per il proprio ruolo e grande voglia di incidere di più nelle proprie realtà. Su questi punti è possibile costruire un buon lavoro di squadra in ogni istituzione scolastica.

Il nuovo piano di formazione del personale ATA dovrà essere inserito nel piano delle attività ATA come quello dei docenti nel piano attività docenti.

Fra poco inizierà un anno scolastico diverso dagli altri, sicuramente più difficile, una vera sfida per mantenere alto il nome dell’educazione e della formazione in Italia.

Non dimentichiamo che le novità post Covid saranno sostenute anche da unità di personale, Dirigente e DSGA, provenienti dagli ultimi concorsi terminati recentemente che raggiungeranno finalmente le scuole prive di queste determinanti funzioni.

Una nuova “generazione” di DSGA

Soprattutto il concorso per DSGA ha avuto fasi difficili perché attraversato dai disastri della Pandemia. A settembre più di 2000 nuovi DSGA preparati, perché hanno superato prove concorsuali difficili, arriveranno a scuola per ricoprire la conduzione di un’importante cabina di regia e collaborando con i Dirigenti Scolastici, Legali rappresentanti dell’Istituzione, avranno il compito di costruire la nuova organizzazione per sostenere una didattica nuova, complessa ma sicuramente entusiasmante.

Buon lavoro a tutto il mondo della Scuola.

Paola PERLINI

Paola PERLINI

Ha prestato servizio come Dsga. Esperta in Amministrazione Scolastica è autore di molte pubblicazioni. Membro di numerose Commissioni Ministeriali è formatore per il M.I e per Enti Privati