Linee pedagogiche 0-6

La campagna nazionale di consultazione ai nastri di partenza

Lo scorso 31 marzo, con un evento organizzato dal Ministero dell’Istruzione in diretta su YouTube, sono state presentate ufficialmente le Linee Pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”, a cui sono già state dedicate precedenti riflessioni[1].

Un evento lancio per una “ballata popolare”

A partire dall’evento lancio[2], il “documento base” elaborato dalla Commissione Nazionale per il Sistema integrato di educazione e istruzione, viene ora sottoposto all’attenzione e al vaglio di tutti i possibili stakeholders.

Lo scopo dell’iniziativa è stato duplice: da un lato, presentare nel dettaglio il documento, focalizzandone alcuni aspetti peculiari con un contributo a più voci[3]; dall’altro, annunciare e dare avvio alla campagna nazionale di consultazione e condivisione in vista della sua predisposizione finale.

L’obiettivo è ambizioso e, come ha ricordato, in veste di moderatrice, Francesca Puglisi (attuale Capo della Segreteria tecnica del Ministro), vuole diventare una ballata popolare, nei termini illustrati dal Presidente della Commissione Nazionale G. Cerini (e da lui stesso ripresi anche in riferimento alla riforma sottesa al D.lgs. 65/2017) quando, qualche anno fa, scrisse che essa è tale «se diventa una narrazione a più mani, ove anche gli ascoltatori possono diventare narratori, ove i ruoli si intrecciano e si scambiano, in una impresa corale, che viene dunque sentita come propria»[4].

Una “narrazione a più mani” quale “cornice di senso” e “architrave pedagogico” dello zerosei

Ed è in questa prospettiva che Giancarlo Cerini nel suo intervento ha sottolineato la soddisfazione più come cittadini che come tecnici, per l’attenzione che si sta sviluppando intorno a tutti i temi che afferiscono alla cultura dello zerosei, specialmente in questo particolare periodo di pandemia.

Nell’attuale scenario caratterizzato da alcuni punti di fragilità con cui fare i conti (come la preoccupazione di una percentuale considerevole di genitori che non fanno frequentare i propri figli nei due distinti segmenti e l’aumento del calo demografico del 3,8% nel 2020), le Linee Pedagogiche si incuneano in una realtà emergenziale che ha comunque visto la “scuola dei piccoli” aperta con maggiore continuità.

Il. documento rappresenta, una cornice di senso al sistema zerosei elaborata con un approccio volutamente non accademico, sulla base degli esiti della ricerca scientifica e pedagogica, delle migliori esperienze sul campo e dei documenti europei.

È una cornice di riferimento che ha un ruolo determinante nella realizzazione del sistema integrato zerosei, pur nella consapevolezza che i documenti pedagogici non siano sufficienti ad incidere su una prospettiva di riforma reale delle pratiche educative. Ma proprio per questo, probabilmente il Direttore Generale degli Ordinamenti Scolastici, Maria Assunta Palermo nel suo discorso introduttivo, ha definito il testo un architrave pedagogico, quale punto cardine per la costruzione del sistema integrato 0-6, così come declinato nel D.lgs. 65/2017.

Il sistema integrato 0-6 come sfida educativa e sfida sociale

Il Ministro Patrizio Bianchi ha poi sottolineato quanto il sistema 0-6 rappresenti oggi la più importante sfida educativa e sociale del nostro paese. Una sfida, perché basata sul presupposto che la scuola è luogo dell’uguaglianza da costruire fin dalla più tenera età. La situazione attuale sta facendo toccare con mano i rischi che si corrono, quando la stessa scuola può accentuare le disuguaglianze a causa dei fattori esterni come quelli derivanti dall’emergenza sanitaria in atto. Le Linee pedagogiche hanno messo al centro i diritti dei bambini, in coerenza con il dettato costituzionale. Il diritto di partecipare a pieno titolo alla vita della Repubblica necessita di un’assunzione di responsabilità e il dovere inderogabile di garantire solidarietà economica, civile e sociale.

Nel caso dei bambini si tratta di una responsabilità a carico degli adulti, che hanno il dovere di rispondere adeguatamente ai loro bisogni e alle loro esigenze. In questa prospettiva, in documento indica la via per realizzare l’unità, la democrazia e la partecipazione alla vita della Repubblica e guida a riflettere sul ruolo imprescindibile del sistema integrato ma anche su come gestire le strutture destinate alla fascia 0-6.  

Il sistema integrato 0-6 come orizzonte culturale

Dalla lettura dell’intero documento emerge con chiarezza la responsabilità che tutti hanno nella costruzione e nell’implementazione del sistema integrato 0-6.

Ognuno nel proprio ruolo, di politici, educatori, docenti, genitori, opinione pubblica, amministratori, etc., ha la responsabilità di contribuire ad orientare con prudenza e con coraggio lo sviluppo di questo progetto educativo e la conseguente adeguata attenzione all’infanzia. È quanto ha sottolineato Susanna Mantovani membro della Commissione Professore Onorario di Pedagogia generale e sociale presso l’Università Milano-Bicocca.

L’obiettivo è la ricomposizione del mosaico dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia; il superamento di quella frammentarietà che esiste tra le diverse tipologie del sistema zerosei, benché comincino ad esserci buone pratiche che sul campo stanno dimostrando le potenzialità sottese al sistema integrato. Si tratta di rafforzare l’identità di ciascun segmento, con lo scopo di mettere al servizio dell’altro la propria specificità, creando un’alleanza e una rete solida di strutture.

È questa la via per alimentare una prospettiva culturale di uno 0-6 italiano costituito da circa 12.000 nidi e 23.000 scuole dell’infanzia, ma che debbono aspirare a divenire 35.000 punti di luce accesi sul futuro (così come metaforicamente definiti da G. Cerini e ripresi da S. Mantovani) capaci di dialogare e di riconoscersi l’uno con l’altro, nella specialità della propria specificità, contribuendo a qualificare sé stessi nell’alveo unitario del sistema integrato 0-6.

Un sistema integrato 0-6 basato sulla sinergia tra istituzioni diverse

Il dialogo, il confronto e la concreta sinergia tra i diversi soggetti che debbono occuparsi di realizzare il sistema integrato 0-6, così come declinato nel D.lgs. 65/2017, è la chiave di volta ineludibile.

È una chiave di volta che dovrebbe consentire di passare dal ruolo della pedagogia a un ruolo preminente della dimensione organizzativa finalizzata alla costruzione del sistema territoriale 0-6. Lo ha sottolineato, nel corso dell’evento, Sara Mele, del Coordinamento Tecnico della Conferenza delle Regioni, Commissione Istruzione, Formazione e Lavoro, in rappresentanza delle Regioni. Stato, Regioni, EE.LL. debbono, infatti, riuscire ad agire su questo terreno comune, superando i limiti dei propri confini di competenza tra lo 0-3 da un lato ed il 3-6 dall’altro, anche con l’ausilio della Cabina di Regia costituita dal Ministero dell’Istruzione. Soprattutto, è necessario investire su quegli elementi strategici che sono anche alla base del Piano di Azione Pluriennale, tra cui i coordinamenti pedagogici territoriali, quali promettenti contesti di sintesi delle diverse realtà esistenti nel settore 0-6.

Si tratta di rimettersi tutti in gioco, per essere parte attiva di un processo di innovazione prudente e coraggiosa (a dirla con S. Mantovani), che deve puntare all’obiettivo concreto del sistema integrato 0-6.

Il volano dell’attivismo dal basso

Per questo sono necessari precisi interventi a supporto, soprattutto per dare gli strumenti necessari affinché ci sia un “attivismo dal basso”, che coinvolga direttamente gli educatori dei servizi educativi e i docenti delle scuole dell’infanzia.

Le Linee Pedagogiche suggeriscono la costituzione di una “Unità di Missione”, che potrebbe avvalersi anche della collaborazione della Commissione Nazionale per il sistema integrato, per supportare la governance multilivello e le azioni da mettere in campo, a sostegno del ruolo di cerniera della scuola dell’infanzia, tutto da ipotizzare, sperimentare ed agire.

Ci vorrebbero iniziative mirate. Come lo furono ai tempi d’oro della scuola dell’infanzia, le esperienze sperimentali di ASCANIO, ORME, ALICE. Sarebbero da incentivare momenti formativi comuni; gemellaggi anche a distanza (visto quanto abbiamo guadagnato nella capacità di comunicazione virtuale in questo periodo), pure con l’ausilio di spazi già esistenti (v. la piattaforma eTwinning, poco praticata dai docenti di scuola dell’infanzia). Sarebbero da diffondere buone pratiche già esistenti, per un confronto più immediato e proficuo.

In questo scenario di possibilità, un ruolo determinante e propulsivo, anche per riuscire a favorire un dialogo reale sui territori tra i diversi attori, può essere rivestito senz’altro dagli Uffici Scolastici Regionali, così come già indicato con la Nota MIUR 404/2018[5].

Di sicuro, la consultazione pubblica, appena avviata, chiama in causa anche gli uffici periferici del Ministero dell’Istruzione sia per la fase di lancio e di riflessione sul documento; sia per la raccolta dei contributi e delle eventuali esperienze già in atto; sia per riunire intorno al prefigurato tavolo interistituzionale nella nota succitata tutti i protagonisti istituzionali che hanno sui territori regionali la responsabilità di rilanciare non solo il dibattito culturale, ma azioni concrete per la realizzazione del sistema integrato 0-6.

Gli strumenti della consultazione pubblica sulle Linee Pedagogiche

È un’opportunità davvero da ottimizzare al massimo. La scelta di riservare spazi dedicati anche all’interno del sito ministeriale[6], oltre che strumenti specifici per sostenere il dibattito intorno allo zerosei e alle sue Linee Pedagogiche, rende chiara la linea di impegno e di coordinamento centrale assunta dal Ministero dell’Istruzione nella costruzione di un reale sistema integrato 0-6.

A conclusione dell’evento, il Direttore Generale per gli Ordinamenti scolastici ha illustrato gli strumenti e le modalità operative messi a punto per l’avvio della fase di consultazione pubblica.

Sono stati ideati due diversi strumenti, consultabili nella sezione rinnovata del sito ministeriale riservata al sistema 0-6, destinati a tipologie diverse di stakeholders. Il primo strumento è costituito da un questionario[7] utilizzabile dagli insegnanti, dagli educatori, dai coordinatori didattici e pedagogici, dai gestori pubblici e privati. L’altro si presenta come una scheda di lettura e osservazioni[8], messa a disposizione di gruppi organizzati di portatori di interesse.

Seguiranno, nel corso del mese di maggio, incontri nazionali tematici, rivolti a gruppi limitati di partecipanti su invito del Ministero dell’Istruzione, con lo scopo di focalizzare temi di specifico interesse, su cui approfondire e aprire un confronto aperto. Tra fine aprile e metà giugno, si svolgeranno anche incontri regionali, organizzati di concerto, su precise indicazioni ministeriali, da USR, Regione e ANCI regionale, con lo scopo di coinvolgere direttamente chi opera sul campo, tra dirigenti scolastici, coordinatori pedagogici, educatori e insegnanti.

Si apre, dunque, una stagione di riflessione, di dibattito e di confronto che accende con vigore l’attenzione di tutti sul sistema integrato 0-6, non più da considerarsi un’utopia, ma un dato di realtà possibile e concreto, benché rappresenti una sfida epocale.


[1] Cfr. G. Cerini, Linee Pedagogiche per il sistema integrato zerosei. Elaborato il documento, 10.01.2021, Scuola7-217; M.T. Stancarone, Una cornice pedagogica per lo 0-6. La bozza sottoposta a consultazione pubblica, 08.02.2021, Scuola7-221.

[2] V. Programma dell’evento.

[3] Cfr. Report sulla presentazione nazionale delle Linee Pedagogiche per il sistema integrato zerosei, a cura del Coordinamento del Servizio Ispettivo dell’USR per il Veneto, https://istruzioneveneto.gov.it/20210406_10558/

[4] Cfr. G. Cerini, Se la riforma fosse una ballata popolare, Educazione&Scuola©

[5] Cfr. https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Prot.+n.404+del+19+febbraio+2018/a15c0ca4-8e58-4c51-94c0-da5635f0b9d6?version=1.1

[6] V. https://www.istruzione.it/sistema-integrato-06/

[7] V. https://questionari.pubblica.istruzione.it/questionariV3/index.php/362996?newtest=Y&lang=it

[8] V. https://questionari.pubblica.istruzione.it/questionariV3/index.php/398328?newtest=Y&lang=it