DSA: migliorare e uniformare i protocolli

Una nuova Linea Guida dell’Istituto Superiore della Sanità

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), a distanza di dieci anni dal precedente documento, ha pubblicato la nuova Linea Guida (LG) sulla gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), ovvero dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, al fine di migliorarne e uniformarne i protocolli diagnostici e riabilitativi. 

Si tratta di un documento che risale a giugno 2021, ma pubblicato il 20 gennaio scorso. È molto articolato, contiene 863 pagine che aggiornano le precedenti raccomandazioni cliniche, propongono indici predittivi, integrano con nuove indicazioni le diagnosi esistenti e introducono altre informazioni completamente nuove. È destinato tendenzialmente agli operatori sanitari.

Articolazione del documento

Il documento è stato prodotto grazie al lavoro sinergico di organizzazioni scientifiche sanitarie e non che hanno realizzato un Panel per lo “Sviluppo della Linea Guida” costituito da multiprofessionalità e multidisciplinarietà. Forte è stata la collaborazione dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), uno dei principali promotori del progetto.

La nuova Linea Guida (LG) si articola in tre parti:

  • Nella prima sezione si illustra il quadro generale che ha portato alla stesura del nuovo documento, vengono altresì riepilogati i metodi adoperati per la realizzazione della LG.
  • Nella seconda sezione viene presentata l’analisi della letteratura e lo sviluppo delle raccomandazioni cliniche e di ricerca per ciascuno dei nove quesiti clinici posti.
  • Nella terza sezione sono presentate 12 Appendici.

Disturbo della comprensione della lettura

L’attuale LG si è resa necessaria anche a seguito delle recenti conoscenze scientifiche relative ai DSA che hanno comportato la formulazione di nuovi quesiti clinici come per esempio quello concernente il disturbo della comprensione della lettura.

Quest’ultimo viene approfondito successivamente alla ridefinizione del Disturbo di Lettura proposta nelle versioni più recenti dei sistemi di classificazione internazionale DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) e ICD (International Cslassification of Diseases); il disturbo della comprensione della lettura, conformemente a quanto descritto nel DSM-5, rientra all’interno dei DSA.

Come negli altri disturbi dell’apprendimento, le sue manifestazioni non sono la conseguenza di una compromissione cognitiva, di problemi più generali di linguaggio o di altri fattori di esclusione. In una analisi multidimensionale, gli autori confermano un’associazione tra comprensione del testo e consapevolezza fonologica e vocabolario ed evidenziano anche una correlazione significativa con la decodifica. Il disturbo di comprensione presenta, quindi, caratteristiche specifiche rispetto a quello di decodifica e non è la conseguenza di una decodifica deficitaria. Può però implicare compromissioni nel linguaggio orale. Si suggerisce una diagnosi del disturbo di comprensione a partire dalla terza primaria in modo da ridurre il ruolo della variabilità nell’acquisizione delle abilità strumentali di lettura.

DSA in bambini bilingui

Atteso che una percentuale significativa dell’attuale popolazione scolastica secondo i dati del Ministero dell’istruzione è costituita da studenti bilingui, sono state elaborate raccomandazioni per la valutazione e la diagnosi in questi casi specifici.

Nel documento, quindi, si riflette anche sui criteri e le procedure per l’identificazione di DSA in bambini bilingui in età scolare ovvero in quei soggetti che sono esposti ed utilizzano nella vita quotidiana due o più lingue, anche in presenza di diversi livelli di competenza raggiunti nelle lingue coinvolte.

In particolare, in merito alle procedure per l’identificazione di DSA in popolazioni bilingui, tra le diverse raccomandazioni date, si suggerisce di condurre un’analisi della storia linguistica, attraverso questionari e interviste ai genitori e di procedere con cautela diagnostica.

DSA nell’adulto

Un interessante quesito all’interno della nuova LG riguarda gli strumenti da utilizzare per la diagnosi dei DSA nell’adulto. Si tratta di un passo importante nella gestione dei DSA considerato che con la Legge 170 del 2010 si è migliorata la garanzia del diritto al successo formativo degli allievi con fragilità apprenditive e, quindi, è sempre più alto il numero di studenti con DSA che si iscrive all’università.

Prima, invece, ciò era reso poco agevole dalla carenza di centri specializzati per la diagnosi di DSA e per la mancanza di direttive chiare su cui impostare il processo diagnostico la cui efficacia riduce sensibilmente il rischio di discriminazione.

Disgrafia e Disturbo del Calcolo

Rilevante risulta la definizione di nuovi criteri e procedure diagnostici relativi alla Disgrafia e al Disturbo del Calcolo, criteri che erano rimasti poco definiti nei documenti precedenti.

Nello specifico ci si interroga su quali criteri sono necessari per fare diagnosi di disgrafia e quali strumenti si rivelano più sensibili per individuare la sua presenza.

Ci si chiede inoltre se in bambini e ragazzi in età scolare con disturbo specifico del calcolo ci sia anche un deficit nel riconoscimento di quantità simboliche e non-simboliche e se ci siano poi conseguenze sulle funzioni esecutive.

Sia per la disgrafia che per il disturbo del Calcolo si raccomanda la prudenza diagnostica.

Individuazione precoce DSA ed indici predittivi

Nella recente LG vengono formulate nuove raccomandazioni per l’individuazione precoce dei DSA e aggiornate quelle relative al trattamento.

Viene anche esaminato il ruolo di singoli indici predittivi, intesi come specifiche misure del funzionamento cognitivo/linguistico, successivamente associati a determinati esiti di apprendimento.

È un passo importante nella gestione dei DSA considerato che la presa in carico tempestiva dell’alunno con fragilità apprenditiva favorisce sicuramente il recupero delle difficoltà. Lo studio dei primi segnali di sviluppo atipico, o di fattori di rischio, è utile per l’attivazione di stimolazioni e ambienti favorevoli. L’individuazione degli indici predittivi dei DSA, tuttavia, non deve indurre ad atteggiamenti deterministici in quanto oggi si riconoscono vaste finestre di modificabilità e di adattamento favorite pure dalla migliore consapevolezza del ruolo dell’ambiente come fattore di rischio ma anche di protezione.

Un documento utile anche per la scuola

La Linea Guida offre ai clinici una visione più completa su come meglio affrontare le problematiche cliniche e, conseguentemente educative, dei soggetti con DSA.

Anche se il documento in esame è principalmente destinato agli operatori sanitari, il forte legame che intercorre tra le pratiche cliniche e quelle educative nell’area dei DSA conferisce ad esso un forte impatto pure sul mondo scolastico.

Per approfondire

https://snlg.iss.it/wp-content/uploads/2022/01/LG-389-AIPO_DSA.pdf