Didacta Sicilia, dedicata a Mario Lodi

Tra innovazione tecnologica e senso di cooperazione

Fiera Didacta Italia è il più importante appuntamento fieristico sull’innovazione del mondo della scuola. Quest’anno si è svolta negli spazi di “Sicilia Fiera Exhibition Meeting Hub” a Misterbianco, in provincia di Catania. Organizzata da “Firenze fiera” con la collaborazione e il sostegno della Regione Siciliana ha avuto luogo dal 20 al 22 ottobre ed è stata dedicata ai cento anni dalla nascita di Mario Lodi ispiratore della pedagogia popolare.

Il contesto

L’edizione siciliana di Fiera Didacta Italia ha proposto un programma scientifico corposo e, come per l’edizione nazionale, si è avvalsa di un Comitato organizzatore del quale hanno fatto parte, fra gli altri, a fianco della Regione Siciliana, Firenze Fiera, il Ministero dell’Istruzione, l’Ufficio scolastico regionale, gli atenei siciliani e Didacta International.

Nutrita è stata la presenza istituzionale alla cerimonia inaugurale svoltasi nella Main Hall della fiera alla presenza del Comitato organizzatore: una affollata platea di dirigenti scolastici, di insegnanti prevalentemente siciliani e del Sud Italia, ma anche di rappresentanti delle aziende espositrici.

Un ventaglio di opportunità

Duecentosettantasei sono stati in totale gli eventi della tre giorni di mostra tra workshop immersivi, seminari e convegni e oltre settantacinque le aziende che hanno presentato prodotti e soluzioni innovative nei vari settori merceologici: dalla robotica al mondo STEM, dal metaverso alle aule immersive della scuola 4.0 senza tralasciare i temi della diversità, uguaglianza e inclusione a scuola, partendo dal ruolo fondamentale delle istituzioni scolastiche nella promozione dei valori costituzionali condivisi contro le discriminazioni. C’è stato anche uno spazio dedicato alle ultime novità in tema di cancelleria e editoria specializzata.

Con oltre 7.000 visitatori in tre giorni da tutto il Meridione, Didacta Sicilia si è rivelata una grande occasione di confronto e di riflessione. L’expo sull’innovazione scolastica ha confermato l’altissimo gradimento e il coinvolgimento del mondo scolastico sui temi dell’innovazione aprendo a importanti scenari di consolidamento e crescita.

Si può dire, quindi, senza pericolo di smentita, che la prima edizione siciliana di Fiera Didacta Italia è stata accolta con grande entusiasmo dai docenti, dai dirigenti scolastici, dai giornalisti e da tutti i giovani che per tre giorni hanno affollato gli stand attratti dalle ultime novità e dagli eventi formativi promossi in parallelo.

Spazio alla formazione

Durante la Fiera, i docenti hanno avuto modo di seguire i percorsi di formazione e di aggiornamento sulle più importanti innovazioni della didattica e sulle metodologie più avanzate; hanno avuto modo di conoscere e mettere alla prova strumenti didattici stimolanti sul piano dell’apprendimento e maggiorante attrattivi per gli studenti. La formazione ha riguardato tutti gli ordini scolastici da zero a 18 anni, quindi asili nido, scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Un accento particolare è stato posto su questioni che oggi sono prioritarie nelle agende politiche e amministrative, quali:

  • il diritto allo studio e la lotta alla dispersione scolastica
  • l’utilizzo delle risorse comunitarie e del PNRR
  • la ricerca scientifica come chiave per lo sviluppo
  • il rapporto tra il sistema dell’alta formazione e il mondo produttivo
  • le buone prassi in campo educativo e l’attenzione alla memoria
  • la progettazione delle mobilità Erasmus e dei Piani operativi nazionali.

Workshop immersivi, seminari e convegni hanno avuto come filo conduttore l’importanza del coinvolgimento di tutti coloro che contribuiscono al miglioramento della qualità della nostra scuola. L’innovazione didattica funziona se è promossa in modo ragionato con il contributo di dirigenti e insegnanti di tutti gli ordini di scuola, insieme però al mondo della ricerca e all’università. Molte attività formative hanno riguardato il coding nella didattica delle discipline, la grammatica valenziale, l’uso di Instagram e Tik Tok come piattaforma per una didattica innovativa, la flipped classroom per lo sviluppo delle soft skills nella didattica orientativa e le strategie di inclusione per il contrasto dell’abbandono scolastico.

Le dichiarazioni dell’INDIRE

Importante è stato il contributo scientifico garantito da Indire alla kermesse, con la presenza della Presidente Cristina Grieco, del Direttore generale Flaminio Galli e di un nutrito gruppo di ricercatrici e ricercatori: un apporto di grande valore volto a promuovere un percorso necessario di sviluppo e innovazione didattica, per la Sicilia e non solo.

“La prima edizione di Fiera Didacta siciliana – ha dichiarato Cristina Grieco – si è conclusa con un bilancio davvero molto positivo per il nostro istituto. L’ampia partecipazione di pubblico è un segnale evidente di come, facendo rete con il territorio, le istituzioni e le aziende, si possa costruire una manifestazione di successo, che non sia solo l’occasione per condividere buone pratiche e fornire esperienze di formazione, ma possa diventare anche un momento di confronto con docenti, dirigenti e personale scolastico. Per INDIRE, poter dialogare con chi ogni giorno vive, sperimenta e mette in atto pratiche innovative a scuola, vuol dire poter migliorare la qualità delle azioni e l’efficacia della ricerca”.

La centralità dell’azione docente

Chi ha avuto modo di esplorare gli stand espositivi e riflettere sulle sollecitazioni pedagogiche in modo attivo e partecipe, non distratto dai richiami commerciali, ha percepito che la centralità della professione docente era il tema sotteso e trasversale alla Fiera-Didacta. Non basta abbellire le aule di arredi attraenti e di dispositivi di ultima generazione per accendere la fiammella della “meraviglia” negli alunni e alimentare la sete della conoscenza. Occorre “guardare al di là”: Il docente oltre ad essere competente e colto, deve sapere che i bambini e i ragazzi imparano guardando, imitando, provando e riprovando… e che è così che diventano protagonisti dei processi di apprendimento. I docenti devono aiutare i ragazzi ad appropriarsi dei tanti saperi che esistono anche ben oltre le mura della scuola, non sollecitando accumuli di nozioni ma promuovendo processi attivi e consapevoli che oltre al saper fare aiutano a saper essere e a saper vivere con gli altri.

Fare scuola partendo dal punto di vista del bambino: il maestro Mario Lodi

Oltre le celebrazioni e le ricorrenze, la scelta di dedicare la manifestazione fieristica al maestro Mario Lodi a 100 anni dalla nascita ha permesso di definire il focus imprescindibile della stessa fiera, ossia l’essenza stessa del processo di insegnamento-apprendimento: da una parte il docente, che accompagna nell’apprendimento e che rispetta l’alunno come persona in crescita, meglio se in grado di “mettersi di lato” senza imporre scelte aprioristiche che smorzano l’entusiasmo; dall’altro l’alunno, produttore di cultura, con le sue capacità di “ricercatore”, il suo bagaglio di esperienze e una sua concezione del mondo”. Mettere al centro della scuola i bambini e le bambine significa ascoltare le loro voci e valorizzare le loro esperienze per imparare a leggere il mondo attraverso i loro occhi.

Una finestra sul mondo

Il nostro auspicio è che l’impegno dei decisori politici sia proteso ad incoraggiare una progettualità oculata affinché i fondi straordinari del PNRR siano ben spesi per abbattere i divari educativi e rendere più accoglienti gli spazi scolastici, interni ed esterni, in chiave ecologica e sostenibile. Affinché tutti gli spazi diventino ambienti di apprendimento altrettanto forte dovrà essere la determinazione del docente di “alzarsi a guardare insieme agli alunni il mondo dalla finestra”[1].

Mario Lodi scrive nel suo “Cipì”: Ricordo un episodio: mentre i bambini erano attenti alla discussione che stavamo facendo, uno di loro si alzò dal proprio banco e andò, senza parlare, alla grande finestra che sembrava aprirsi sul mondo. Al mio moto di sorpresa un altro suo compagno fece altrettanto. A uno a uno uscirono tutti dal banco per andare a guardare che cosa succedeva sui tetti di fronte e io, il maestro che doveva comandare come imponeva la vecchia scuola trasmissiva, fui trascinato dalla loro curiosità nel dilemma: lasciar fare o reprimere, ascoltarli o punirli? Questo era il mio dilemma. […] Mi alzai e andai in mezzo a loro a guardare il mondo dalla finestra.


[1] Mario Lodi e i suoi ragazzi, Cipì, Einaudi ragazzi, 2011.