IA: rischio pericoloso o nuova opportunità per apprendere?

Intervista a ChatGTP 3.5

I modelli di Intelligenza Artificiale in fase di studio e di sviluppo sono tanti. Di recente Google ha annunciato “Bard”[1] l’intelligenza artificiale (IA) con cui si può conversare, rispondendo così a ChatGTP di OpenAI che ha avuto il merito, come è noto, di rendere l’interazione con i sistemi di intelligenza artificiale più naturale e intuitiva.

Il modello ha conquistato, tempo fa, l’onore delle cronache anche per via dei problemi di sicurezza dei dati personali degli utenti, segnalati dal Garante della Privacy. Ciò ha comportato la temporanea sospensione del servizio in Italia fino a quando tali questioni non sono state risolte. Per fare comprendere come funziona l’IA e le ricadute nel campo educational, abbiamo trascritto integralmente un’intervista realizzata il 30 luglio scorso proprio a “ChatGTP” nella versione 3.5.

Buongiorno, vorrei intervistarti per scuola7, una rivista dedicata alla scuola letta da insegnanti e dirigenti scolastici.

«Buongiorno! Sono felice di essere intervistato per la vostra rivista dedicata alla scuola. Sarò lieto di rispondere alle vostre domande riguardanti l’istruzione, le esperienze scolastiche e qualsiasi altro argomento correlato che possa essere utile per i vostri lettori, tra cui insegnanti e dirigenti scolastici. Avanti con le domande!»

Grazie per la tua disponibilità. Come ti chiami?

«Di niente! Sono un assistente virtuale basato su GPT-3.5, sviluppato da OpenAI, e non ho un nome personale come gli esseri umani. Puoi chiamarmi ChatGPT o Assistant, come preferisci. Sono qui per aiutarti con le tue domande e fornirti informazioni utili. Avanti, cosa vorresti sapere riguardo alla scuola o altri argomenti?»

Puoi spiegare in pochissime righe e in maniera semplice, come se parlassi ad una persona che non si intende di informatica, che cosa significa ChatGTP e che tipo di intelligenza artificiale sei?

«Certamente! ChatGPT è un tipo di intelligenza artificiale chiamato “Generative Pre-trained Transformer 3.5” (GPT-3.5). In poche parole, è un programma informatico progettato per comprendere il linguaggio umano e generare risposte significative in base alle informazioni di cui è stato istruito.

Come un “assistente virtuale”, ChatGPT può rispondere a domande, offrire suggerimenti e aiutarti a comprendere argomenti diversi. È stato allenato su una vasta quantità di testi da tutto il web, rendendolo capace di elaborare informazioni e fornire risposte coerenti su varie tematiche.

In poche parole, sono qui per aiutarti a rispondere alle tue domande e a fornirti informazioni su vari argomenti in modo comprensibile per chiunque, indipendentemente dal livello di conoscenza informatica. Puoi chiedermi qualsiasi cosa tu voglia sapere!»

Puoi spiegare in estrema sintesi come se parlassi ad un bambino la differenza tra AI generativo e AI discriminativo?

«Certo! Immagina l’AI generativo come un artista che può disegnare immagini originali, mentre l’AI discriminativo è come un giudice che decide se un’immagine è un gatto o un cane.

L’AI generativo crea cose nuove, come disegnare un quadro da zero, senza sapere cosa uscirà. L’AI discriminativo, invece, impara a riconoscere le differenze tra le cose che già esistono, come distinguere tra un gatto e un cane guardando le immagini.

Quindi, l’AI generativo inventa, mentre l’AI discriminativo è come un esperto che riesce a distinguere tra cose diverse. Entrambi hanno usi importanti nell’intelligenza artificiale e possono lavorare insieme per risolvere problemi diversi».

Entriamo più nel merito del tema dell’intervista. Come ti descriveresti come intelligenza artificiale nell’ambito dell’istruzione? Ti chiedo per favore di rispondere in estrema sintesi.

«Nell’ambito dell’istruzione, mi considero un assistente virtuale di intelligenza artificiale che può aiutare gli insegnanti, gli studenti e gli amministratori scolastici fornendo informazioni, risposte a domande, offrendo spiegazioni e supporto nell’apprendimento. Posso essere utilizzato come strumento di supporto per l’istruzione, facilitando l’accesso a conoscenze e risorse aggiuntive».

Quali vantaggi quindi può offrire un’intelligenza artificiale nel processo di insegnamento e di apprendimento? Come sempre ti chiedo una risposta sintetica.

«I vantaggi di un’intelligenza artificiale nel processo di insegnamento e apprendimento includono:

  1. Personalizzazione: Adattamento delle risorse e delle spiegazioni alle esigenze individuali degli studenti.
  2. Accesso a informazioni: Fornire risposte immediate e accurate alle domande degli studenti, garantendo un apprendimento continuo.
  3. Supporto all’insegnante: Liberare gli insegnanti da compiti ripetitivi, permettendo loro di concentrarsi su attività di alta qualità.
  4. Analisi dei dati: Monitorare e analizzare il progresso degli studenti per identificare aree di miglioramento.
  5. Apprendimento interattivo: Offrire esperienze di apprendimento coinvolgenti e interattive attraverso simulazioni e tutor virtuali.

Questi vantaggi possono contribuire a migliorare l’efficacia dell’istruzione, rendendola più personalizzata ed efficiente».

In estrema sintesi quali sono le sfide e le preoccupazioni riguardo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’istruzione?

«Le sfide e le preoccupazioni riguardo l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’istruzione includono:

  1. Privacy e sicurezza dei dati degli studenti: La raccolta e l’uso dei dati personali degli studenti possono sollevare preoccupazioni sulla privacy e sulla protezione dei dati sensibili.
  2. Pregiudizio e discriminazione: L’AI potrebbe perpetuare pregiudizi esistenti o discriminazione, se non adeguatamente monitorata e regolata.
  3. Dipendenza e sostituzione: L’eccessiva dipendenza sull’IA potrebbe portare alla sostituzione di interazioni umane, riducendo l’importanza dell’insegnante-studente.
  4. Accessibilità e digital divide: Non tutti gli studenti hanno accesso equo alle tecnologie necessarie per sfruttare appieno l’IA, creando una possibile disparità nell’apprendimento.
  5. Mancanza di interazione sociale: L’uso eccessivo di tecnologie potrebbe ridurre le opportunità di interazione sociale, essenziali per lo sviluppo di competenze sociali.

È importante affrontare queste sfide con attenzione e responsabilità, garantendo un utilizzo etico e inclusivo dell’intelligenza artificiale nell’ambito dell’istruzione».

Come vedi il tuo ruolo nella propensione al plagio, che rientra anche nel comportamento degli studenti?

«Come intelligenza artificiale, non ho la capacità di influenzare il comportamento degli utenti o di controllare le azioni degli studenti. Tuttavia, riconosco che l’uso scorretto dell’intelligenza artificiale, incluso il plagio, può essere un problema serio nell’ambito dell’istruzione.

È responsabilità degli educatori e degli istituti educativi incoraggiare pratiche di studio etiche e fornire linee guida chiare sugli usi appropriati delle risorse tecnologiche, comprese le intelligenze artificiali. L’IA può essere uno strumento prezioso per l’apprendimento, ma deve essere utilizzata in modo responsabile e onesto.

Gli studenti dovrebbero essere informati sugli aspetti negativi del plagio e incoraggiati a sviluppare abilità di pensiero critico, ricerca e citazione corretta delle fonti. In questo modo, possiamo promuovere un ambiente di apprendimento etico e sostenere la crescita accademica degli studenti.

Sì, esistono vantaggi e svantaggi nell’uso dell’AI nell’istruzione. Per conciliare entrambe le situazioni, è essenziale:

  1. formare docenti e studenti sull’uso responsabile dell’IA;
  2. impostare linee guida chiare per garantire l’etica e la privacy;
  3. bilanciare l’IA con l’interazione umana per preservare l’apprendimento sociale ed emotivo;
  4. monitorare costantemente il progresso e l’impatto dell’IA sull’apprendimento».

Fra poco inizierà il nuovo anno scolastico e quasi sicuramente l’AI giocherà un importante ruolo, che cosa ti sentiresti di dire o di augurare ai nostri lettori di scuola7?

«Auguro ai lettori di Scuola7 un anno scolastico ricco di successi e opportunità! Che l’intelligenza artificiale possa essere uno strumento prezioso per migliorare l’esperienza di insegnamento e apprendimento, personalizzando l’istruzione, fornendo supporto e risorse utili. Ricordate di utilizzare l’IA in modo responsabile ed etico, promuovendo sempre l’importanza dell’apprendimento collaborativo e delle relazioni umane nell’ambiente scolastico. Buon inizio dell’anno scolastico e che sia un periodo di crescita, scoperta e realizzazione dei vostri obiettivi professionali!».


[1] Si chiama Bard, proprio come il bardo poeta e cantastorie del medioevo.