Sull’insegnamento della geografia nelle scuole inglesi

Considerata una delle più antiche discipline, la geografia risale all’anno 250 a.c. quando Eratostene di Cirene ne ha dato una prima definizione coniando i termini γεωγραφία (geografia) e γεωγράφος (geografo). Una tradizione di ricerca, di elaborazioni e di innovazioni lungo oltre 2000 anni fino ai giorni nostri è alle spalle alla disciplina oggi presente nei programmi di tutti i sistemi

Segregazione sociale nelle scuole: un fenomeno sottovalutato?

Quando i membri di un gruppo sono isolati all’interno di una comunità più ampia si parla di segregazione: generano divisioni le origini etniche, le variabili culturali, lo status socio-economico, il particolare livello di istruzione, la nazionalità di appartenenza, la residenza geografica, la padronanza di una lingua o particolari disabilità. Vari sono i tipi di segregazione, un termine, peraltro, polisemico, utilizzato

A scuola si impara a leggere, a scrivere e... a vivere

A scuola si impara a leggere e scrivere e… a vivere. Già ci ricordava un rapporto OECD del 2017: “Le scuole non sono solo luoghi in cui gli studenti acquisiscono competenze accademiche; aiutano anche gli studenti a diventare più resilienti di fronte alle avversità, si sentono più connessi con le persone che li circondano e mirano più in alto nelle

Cinque anni di esperienza in Francia

La numerosità degli studenti per classe è un tema di ricerca, oggetto di successive meta-analysis. La variabilità (nella scuola primaria si passa di 27 in Giappone e nel Regno Unito ai 21 alunni in Danimarca e ai 19 in Italia) chiama in causa tradizioni nazionali, culture educative, politiche di spesa ma anche strategie esplicite per l’istruzione. Nel corso dei decenni

Stipendi degli insegnanti e alto costo della vita

Nel luglio scorso Sadiq Khan, sindaco di Londra, dichiarava: “Sono profondamente preoccupato per l’impatto della pressione sul crescente costo della vita sta avendo sui londinesi. L’indennità londinese è applicata da molti imprenditori nazionali per i loro dipendenti che lavorano a Londra per far fronte ai più alti costi della vita nella capitale. Nel mio programma del 2021 mi sono impegnato

È la scuola il problema?

In poche righe non si affronta una questione ad alta complessità. Si può, tuttavia, passare al crivello del dubbio la vulgata corrente. Soprattutto se controversa. Per l’ex-preside Maria Pia Veladiano, l’“ascensore sociale” è una “bruttissima espressione” perché, spiega la scrittrice, “non si tratta di salire o scendere, dove salire vuol dire, nel sottotesto del nostro parlare, essere più ricchi e

Una eredità del passato per la scuola del futuro

“La scuola ci salverà” titola Dacia Maraini la sua avvincente testimonianza di pensiero positivo sull’istruzione[1], un contributo raro, per la verità, in tempi in cui la distruzione è diventata diffusa categoria interpretativa della storia della nostra scuola[2]. Chi salverà la scuola? Viene spontanea la domanda. Pochi, tra chi nella scuola lavora o di scuola si occupa, sottoscriverebbero che saranno gli

Solo il 12% degli studenti si laurea se i genitori sono poco istruiti

La disuguaglianza in istruzione è uno dei temi, legati a nodi radicali irrisolti, che carsicamente riemergono. Nel 1964 Pierre Bourdieu e Jean-Claude Passeron sezionano la partecipazione disuguale all’istruzione universitaria. Les héritiers (“I delfini” nella traduzione italiana) sono l’emblema della continuità tra famiglia di origine e itinerari scolastici. Attraverso l’eredità culturale passa la riproduzione delle classi sociali. Background e pari opportunità

Novità nei programmi d’esame?

I bandi di concorso a breve? Nel nostro sistema nazionale, per diventare insegnanti bisogna superare regolari concorsi. Non e? una scelta dell’ultima ora o dell’ultimo ministro di viale Trastevere. È una procedura radicata nel tempo grazie alla legge più importante dello Stato: la nostra Costituzione[1]. Lo Stato si impegna a bandire i concorsi indicando contestualmente i requisiti che gli aspiranti

Oltre i manifesti elettorali Il caleidoscopico paesaggio dei programmi dei partiti italiani, forse indotto anche dalla legge elettorale in vigore, potrebbe indurci a considerazioni superficiali. In realtà il nostro sistema di istruzione e di formazione ha una solida struttura storica e una ragionevole funzionalità, anche se i risultati sono positivi solo per una parte del Paese: i manifesti elettorali riflettono