Per ripartire in sicurezza: il protocollo

Nella mattinata del 6 agosto 2020 il Ministero dell’Istruzione ed i sindacati rappresentativi del comparto scuola hanno sottoscritto il “Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di COVID 19”.

Nel segno della condivisione per la scuola che deve riprendere a funzionare in tutta Italia

Il documento, apparentemente molto corposo e ricco di spunti nasce dall’esigenza delle parti di condividere le linee operative per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico. La questione della salute e sicurezza è materia di contrattazione sindacale, secondo il CCNL del 2018, nei livelli regionali e di singola scuola e, pertanto, per mantenere corretti i rapporti sul piano istituzionale, lo strumento documentale non poteva che essere un Protocollo d’Intesa.

In realtà tra documenti tecnici, decreti di invio di varie linee guida, CTS, INAIL, Ministeri vari, in area romana e a livello regionale , tutti si sono spesi ampiamente, nell’esercizio dei documenti più o meno utili, nel mentre le scuole, i loro dirigenti e le loro comunità, dovranno adottare strumenti e modelli sostanziali di gestione di un processo che, nella sua straordinaria complessità, rappresenta una sfida epocale.

Si consolidano le relazioni sindacali?

Il testo, sottoscritto, al termine di una intensa trattativa, strappa al MI una serie di impegni, alcuni dei quali saranno realizzati attraverso il Dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali, rivolti ad attivare le relazioni sindacali ad ogni livello, in base alle disposizioni vigenti, ivi compreso l’articolo 22 del CCNL/18.  Questo produce, tra l’altro, alcuni effetti collaterali, come l‘ intensificazione del carico di relazioni sindacali per ogni scuola che, come da Contratto nazionale, in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre alla contrattazione integrativa di scuola, dovrà attivare sia l’informazione, sia il confronto.

Sempre attraverso il suddetto dipartimento il MI attiverà:

  • un servizio di help desk con un numero verde attivo a partire dal 24 agosto prossimo, a disposizione delle scuole;
  • un tavolo nazionale permanente che preveda la presenza del ministero della salute e di tutti i sindacati firmatari;
  • tavoli regionali permanenti presso ogni USR con la presenza anche degli enti locali responsabili della fornitura e manutenzione degli edifici scolastici;

L’intesa sarà verificata mensilmente negli effetti e nell’efficacia dell’attuazione.

Gli impegni del ministero e quelli delle scuole

Il ministero, inoltre, provvederà a farsi carico di ulteriori impegni, riportati in ben 12 punti con relative azioni, che proviamo a riassumere per conforto del lettore:

  1. invitare le scuole a comunicare alle famiglie agli studenti interessati e ai lavoratori della scuola, delle determinazioni finali sulle procedure di contenimento del rischio di contagio;
  2. monitorare costantemente attraverso gli USR le risorse assegnate integrandole in caso di necessità previa informativa sindacale;
  3. fornire supporto alla formazione sull’uso dei DPI, sui contenuti del Documento tecnico scientifico, sulle modalità di svolgimento del servizio anche con tutorial informativi;
  4. fornire assistenza amministrativa e contabile alle scuole circa l’utilizzo delle risorse erogate per finalità coerenti con la gestione della situazione straordinaria di emergenza sanitaria;
  5. attivare la collaborazione con il ministero della salute, il commissario straordinario e l’autorità garante della privacy per l’attivazione di test diagnostici a campione per la popolazione studentesca e per il personale scolastico, sia di ruolo che supplente. Con cadenza periodica, secondo i criteri di: volontarietà di adesione al test; gratuità dello stesso per l’utenza; svolgimento dei test presso le strutture di medicina di base e non presso le istituzioni scolastiche; (Azione disposta sollecitamente dalla circolare MINSALUTE del 7 agosto 2020 n. 8722).
  6. richiedere al commissario straordinario di provvedere alla fornitura di mascherine per il personale scolastico e per gli studenti in condizione di lavoratore, di gel disinfettanti presso le sedi delle istituzioni scolastiche, nonché di ulteriori DPI previsti per i docenti di sostegno, impegnati in attività più rischiose per il ridotto distanziamento;
  7. fornire tempestivamente ulteriori approfondimenti sugli adempimenti per gli alunni con disabilità, con particolare riferimento allo sviluppo del concetto di “accomodamento ragionevole, e sull’utilizzo dei docenti di sostegno e degli assistenti in relazione al distanziamento previsto con gli allievi;
  8. richiedere al Ministero della Salute di garantire e di rafforzare il collegamento istituzionale tra le scuole e  le   strutture   sanitarie  pubbliche  di riferimento con la creazione di una rete di referenti COVID-19 presso i Dipartimenti di Prevenzione  per  gruppi  d’Istituti  nella  gestione  dei  casi  sospetti  all’interno  delle scuole;
  9. prevedere una procedura standardizzata da seguire per la gestione e la segnalazione alla ASL di sospetti casi COVID-19. Sarà redatto un apposito documento operativo per il monitoraggio e il controllo SARS-CoV-2, la cui emanazione è prevista entro la metà del mese di agosto 2020;
  10. provvedere all’individuazione, per tutte le scuole, del medico competente che effettui la sorveglianza sanitaria di cui all’art. 41 del D. Lgs. 81/2008 nonché la “sorveglianza sanitaria eccezionale” di cui all’art. 83 del DL 19 maggio 2020, n. 34 e sua legge di conversione del 17 luglio 2020, n. 77, per i cosiddetti “lavoratori fragili” che ne fanno richiesta (a mezzo certificato del MMG);
  11. attuare e fornire tempestivamente, comunque entro l’inizio del prossimo  anno scolastico,  indicazioni  precise  in  ordine  alle  misure  da  adottare  nei  confronti  dei cosiddetti “lavoratori fragili” nelle istituzioni scolastiche attivando una collaborazione interministeriale. Occorre che ciascuna scuola proceda, con il coinvolgimento del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del medico competente e del RSL, ad integrare il documento di valutazione dei rischi;
  12. definire e attuare il confronto con le OO.SS. firmatarie del CCNL 2016/2018, come previsto dall’art. 22, c. 8, lettera a) del CCNL del Comparto e all’art. 5, comma 3, del CCNL dell’Area Istruzione e Ricerca.

Arginare il rischio da contagio? Le scuole ed i loro dirigenti in prima linea!

Con la responsabilità e l’impegno dei dirigenti scolastici occorrerà evitare con ogni mezzo il rischio biologico da contagio da COVID-19 e dare attuazione ad ogni possibile azione per tutelare le persone nell’istituto e garantire la salubrità degli ambienti. Nella qualità di datore di lavoro, al Dirigente scolastico spetta anche la capillare informazione su regole, modelli e precauzioni da seguire.  Particolare attenzione dovrà essere posta nei confronti di chiunque entri nella scuola. Dovrà essere identificato, fornire numero di telefono e indirizzo, rilasciare autocertificazione di legge e sottoporsi, se del caso, a misurazione della temperatura.

Si esorta al massimo sforzo informativo per far passare le importantissime regole comportamentali da adottare in caso di temperatura superiore a 37,5 °, in presenza di sintomi simil – influenzali o nel caso in cui si abbia certezza d i aver avuto contatti nei 14 giorni precedenti, con persone positive. Non ultime, dovranno essere rilasciate in ogni maniera e modalità opportuna, le informazioni sull’igiene delle mani e del corretto comportamento igienico.

Il dirigente scolastico a presidio dell’incolumità!

Rimangono responsabilità precipua del DS le attività di formazione per la Didattica Digitale Integrata (DDI) e per le azioni che portano alla redazione di un nuovo Patto educativo di corresponsabilità; peraltro restano preoccupanti le azioni da intraprendere in presenza di persone, con sintomi non dichiarati o non evidenti, che dovessero insorgere e/o manifestarsi nel corso della presenza a scuola.

L’ingresso e l’uscita dalla scuola sono i momenti a maggiore rischio assembramento e, come ovvio, vanno regolamentati in maniera precisa. Il documento di intesa precisa che rimane a carico di ciascuna scuola l’approntamento di protocolli di comportamento che evitino, a tutti coloro che frequentano la scuola, mediante un distanziamento controllato, ogni possibilità di contagio. È anche necessario che qualunque persona, già risultata positiva, presenti una certificazione di “avvenuta negativizzazione” del tampone prima di ogni ripresa della frequenza della scuola.

Meno visitatori arrivano, meno contagi si rischiano

È necessario che ogni scuola si renda attiva per ridurre con ogni strumento l’accesso dei visitatori, in particolare quelli interessati ai servizi di segreteria. Ovviamente c’è bisogno di un disciplinare redatto ed approvato dal Capo di Istituto, per regolamentare gli accessi e ridurre i servizi di front office in favore di azioni di smart service all’utenza. Gli spazi destinati al ricevimento del pubblico saranno ovviamente oggetto di severe misure di sanificazione e di identificazione.

Ogni genitore che avesse l’esigenza di accompagnare all’interno della struttura deve sottoporsi alle regole generali di prevenzione ed indossare la necessaria mascherina.

Pulizia ed igienizzazione: strumento efficace se adeguato al contesto

Un lavoro di grande responsabilità è quello che investe da subito il Dirigente scolastico e il DSGA, tenuti a redigere dei cronoprogrammi, precisamente definiti, da controllare in maniera continua mediante registri e protocolli di attuazione.

Il piano per la pulizia e la igienizzazione dovrà tener conto di quanto indicato nella Circolare 5443 del Ministero della Salute del 22/02/2020. Inoltre, è necessario disporre la pulizia approfondita di tutti gli istituti scolastici, avendo cura di sottoporre alla procedura straordinaria qualsiasi ambiente di lavoro, servizio e passaggio secondo quanto previsto dal rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020;

I dispositivi di protezione individuale

Occorre tenere sotto controllo anche l’uso dei DPI, soprattutto quando avremo contezza piena sulla loro funzione e necessità nell’ultima settimana di agosto 2020.

In ogni caso le scuole dovranno svolgere quanto di competenza per informare chi le frequenta a qualsiasi titolo della corretta modalità di smaltimento.

Sicuramente qualche problema in più sarà presentato dalla gestione dei DPI in presenza di studenti diversamente abili. Anche qui, come di consueto, tutti si sono ricordati della potestà regolamentare delle scuole autonome.

Final challenge sugli spazi comuni

Scuola e comunità sono, da qualche secolo, sostantivi di grande e consolidata assonanza. Una scuola senza comunità è come i maccheroni senza formaggio. Questa è davvero la sfida finale, privare la scuola della comunità è impossibile e gli sforzi che dovremo mobilitare, per fare sì che tutti siano tutelati prendendo le distanze e ricordandosi di aerare e ventilare i locali, ad ogni sospiro del vicino, saranno davvero una dura battaglia. Specificamente, saranno le scuole, nella loro autonomia a dover prevedere ogni comportamento e far sì che nessuno abbia occasioni di assembramento nemmeno davanti al distributore automatico oppure nei dintorni della buvette.

Uso dei locali esterni all’edificio scolastico

Reperire locali fuori dall’edificio scolastico per le attività didattiche, in caso di penuria di aule, è di per sé già difficile ed oneroso, anche sul piano istituzionale. Certamente si tratta, pur sempre, di locali aperti al pubblico, biblioteche, auditorium e simili. La difficile trattativa di concessione più o meno gratuita, è un po’ complicata da quanto  previsto dal punto 5 dell’accordo: occorrono certificazioni, idoneità e responsabilità. Appare preoccupante che tra agosto e inizio settembre si debbano mobilitare risorse tra le istituzioni scolastiche e gli enti locali coinvolti per adempiere a questo gravoso compito. I tempi stringono.

Supporto psicologico, un affare nazionale, regionale e sindacale?

In questo caso, con i fondi del DM 34 art. 231 comma 7 convertito con modifiche nella legge 77/2020, era già stata data la possibilità di instaurare servizi di assistenza psicologica a favore di alunni e famiglia. Nel protocollo, il MI e gli USR, si impegnano a dialogare con il Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi e le sue diramazioni regionali. Il previsto coordinamento nazionale e quello regionale, consentiranno alle scuole di usufruire del necessario servizio di sportello che, pur escludendo interventi di tipo clinico, appare di primaria necessità.

Gestione di una persona sintomatica all’interno di un istituto scolastico

Come previsto dall’ Autorità sanitaria, per la comparsa a scuola, in un operatore o in uno studente, di sintomi suggestivi di una diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, il CTS sottolinea che la persona interessata dovrà essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto per la gestione di qualsiasi caso sospetto.  Per i casi confermati le azioni successive saranno definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure quarantenarie da adottare previste dalla norma, sia per la riammissione a scuola secondo l’iter procedurale.  Altrettanto, in caso di persona di minore età, gli esercenti la potestà genitoriale, adeguatamente e prontamente informati, si raccorderanno con il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, per quanto di competenza. Nel contesto delle iniziative di informazione rivolte agli alunni, genitori e personale scolastico, sulle misure di prevenzione e protezione adottate, si ravvisa l’opportunità di ribadire la responsabilità individuale e genitoriale.

Sorveglianza sanitaria, medico competente, RLS

In questo caso, essendo diventata irrinunciabile la sorveglianza sanitaria eccezionale, le scuole potranno scegliere:

  • di affidarla al medico competente già nominato perla sorveglianza di cui al D.Lvo 81/2008 art. 41;
  • mediante apposita convenzione, anche con rete di scuole, ad un professionista individuato;
  • mediante l’INAIL che può mettere i a disposizione i propri medici del lavoro.

Occorre sottolineare che, anche tra gli alunni potrebbero essere presenti dei soggetti fragili che dovranno essere presi in carico insieme ai servizi territoriali di medicina generale e pediatrica.

A livello di scuola, il protocollo consiglia che si potrà costituire una commissione, presieduta dal dirigente scolastico, con compiti di monitoraggio sull’applicazione delle misure previste nel protocollo.

Finale ricco di impegni e di responsabilità diffuse

Gli USR e l’amministrazione centrale supporteranno le scuole anche in caso di difficoltà scaturenti dal rapporto delle scuole con le istituzioni competenti sul territorio.

Nella parte finale del documento si conclude con una serie di accordi tra le parti che speriamo possano davvero essere risolutive per le tante questioni ancora irrisolte:

  • mantenimento del tempo curricolare: le diminuzioni dell’Unità oraria non devono tradursi in una diminuzione del diritto allo studio per gli alunni;
  • avvio all’inizio dell’anno scolastico un tavolo per la definizione delle forme di lavoro agile;
  • accordo nazionale sulle modalità e gli adempimenti connessi per i servizi resi dal personale docente del comparto «Istruzione e ricerca», nella modalità a distanza, al fine di attuare l’articolo 2, comma 3-ter del decreto legge 8 aprile 2020,n. 22, convertito con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020, n. 41;
  • superamento, con riferimento anche all’utilizzo dell’organico aggiuntivo da emergenza COVID, entro l’inizio delle lezioni, dei vincoli normativi che ostacolano la sostituzione del personale docente e Ata assente, al fine di evitare lo smembramento delle classi, la mancata assistenza durante le attività laboratoriali e l’insufficiente vigilanza degli spazi;
  • approfondimento delle problematiche legate ai lavoratori fragili” affinché diventi oggetto di confronto con le OO.SS., nell’ambito dell’“accomodamento ragionevole” previsto dal Protocollo Nazionale di Sicurezza del 24 aprile 2020;
  • controllo del fenomeno del sovraffollamento delle classi;
  • garanzia della continuità didattica, soprattutto sulle cattedre di sostegno.

Il tanto atteso protocollo non ha tuttavia scaricato di molto le scuole dalle loro preoccupazioni in quanto esse appaiono ancora aggravate di molte responsabilità. Non sarà facile riprendere la scuola a settembre ma abbiamo già dato prova di essere all’altezza. Ci crediamo, andrà tutto bene!