Reclutamento del personale

La sfida della scuola che riparte

Quello appena cominciato è, senza alcun dubbio, un anno particolare, complicato: una nuova sfida per riprendere la scuola in presenza e per dare ai giovani la possibilità di viverla in comunità per costruire il futuro insieme ai coetanei sotto la guida attenta ed illuminata del personale scolastico.

Una nuova sfida

Ai problemi legati alla ripartenza: vaccinazioni, green pass, trasporti, aule affollate, edilizia scolastica, disagio e dispersione, si aggiunge quello del reclutamento del personale.

Solo da pochi giorni sono terminate le operazioni di immissione in ruolo del personale docente non senza difficoltà e non senza errori nonostante l’adozione di un algoritmo per facilitarne il processo.

Non è ancora disponibile il dato delle effettive immissioni in ruolo del personale docente, tuttavia a fronte dei 112.691 posti disponibili, sembra che le effettive assunzioni si attesteranno appena al di sopra del 50% del totale (59.000, così ha dichiarato il Ministro nella conferenza stampa del 2 settembre). In realtà un bel po’ di posti sono stati recuperati ed assegnati grazie all’espletamento dei concorsi STEM e all’applicazione dell’articolo 59 comma 4 del Decreto Legge 73/2021 che ha consentito di assumere personale docente dalla prima fascia delle GPS.

L’anno di formazione e prova

Comunque, l’anno scolastico 2021/2222 sarà caratterizzato dalla presenza di tanti neo immessi che per essere confermati in ruolo dovranno superare l’anno di formazione e di prova.

È opportuno sottolineare che gli adempimenti sono diversi per gli assunti da graduatoria di merito o da graduatoria ad esaurimento e per gli assunti da GPS.

In sintesi:

  1. gli adempimenti per tutti sono quelli indicati nel DM 850 del 27 ottobre 2015 oltre che dalla legge 107 del 13 luglio 2015:
  • gli ulteriori adempimenti per gli assunti a tempo determinato da GPS sono riportati nel Decreto legge 25 maggio 2021 n. 73, articolo 59.

Gli assunti da GPS

Durante l’anno scolastico 2021/2022, i neoassunti dovranno svolgere un periodo di prova al termine del quale dovranno sostenere una prova disciplinare con una commissione esterna alla scuola, in aggiunta al colloquio finale previsto con il comitato di valutazione.

In caso di valutazione positiva, il docente verrà assunto a tempo indeterminato con retrodatazione giuridica al 1° settembre 2021 e presterà servizio nella medesima scuola.

Qualora la valutazione del percorso di formazione e prova dovesse risultare negativa, il docente dovrà ripetere il percorso.

In caso di valutazione negativa della prova disciplinare, decadrà l’intera procedura con l’impossibilità, da parte del docente, di poter essere assunto a tempo indeterminato.

La prova disciplinare

Il decreto fornisce indicazioni anche circa le modalità di espletamento della prova disciplinare.

Essa consiste in un colloquio di idoneità volto a verificare:

  • per l’insegnamento su posto comune nelle scuole di ogni ordine e grado, il possesso ed il corretto esercizio delle competenze culturali e disciplinari relative ai nuclei fondanti delle discipline di insegnamento sottese ai traguardi di competenza e agli obiettivi di apprendimento previsti dagli ordinamenti vigenti;
  • per l’insegnamento sui posti di sostegno nelle scuole di ogni ordine e grado, il possesso ed il corretto esercizio delle conoscenze e competenze finalizzate a una progettazione educativa individualizzata che, nel rispetto delle esigenze di ciascun alunno, individua, in collaborazione con gli altri docenti del consiglio di classe, interventi caratterizzati da un equilibrio fra apprendimento e socializzazione e la piena valorizzazione delle capacità e delle potenzialità possedute dal discente.

Le assunzioni a tempo determinato

Le operazioni per l’individuazione dei docenti destinatari di un contratto a tempo determinato annuale (supplenza) non sono ancora concluse, nonostante l’impegno a suo tempo assunto dal Ministero dell’Istruzione di completare tutto entro il 31 agosto.

Gli aspiranti all’incarico hanno dovuto presentare istanza nel pieno dell’estate utilizzando, anche questa volta, una piattaforma che ha messo a dura prova gli aspiranti stessi a causa dei continui blocchi del sistema e della lungaggine procedurale; basti pensare che la compilazione di alcune domande ha richiesto anche più di due ore!

Ebbene, in esito, dei 700.000 candidati presenti in graduatoria solo 450.000 circa hanno inoltrato la domanda.

L’output dell’algoritmo

È cosa di questi giorni: questa volta gli errori sembrano essere davvero tanti. Rifacimenti continui delle GPS, mancata o errata attribuzione di supplenza, ridondanza dei nominativi, individuazione di candidati già immessi nei ruoli, incongruenza tra posti assegnati e posti effettivamente disponibili, e così via.

Di conseguenza in alcune province le operazioni dovranno essere necessariamente rifatte, in altre si sta già operando con correzioni manuali ed in altre ancora si è pensato da subito di bypassare l’algoritmo effettuando le operazioni con il vecchio sistema, ovvero, manualmente.

Non si può attribuire banalmente la colpa all’imperizia dei funzionari, anzi a loro va riconosciuto il merito dell’impegno profuso durante tutta l’estate, né alla cattiva architettura dell’algoritmo; il vero problema è che queste operazioni sono condizionate da troppe variabili fuori controllo.

Le supplenze brevi

Terminate le operazioni in carico agli ex provveditorati, subentrano le singole scuole, per i casi in cui le GPS risultano esaurite ma anche per le supplenze brevi e per gli spezzoni fino a 6 ore.

La nota Ministeriale del 6 agosto 2021 (prot. n. 25089) fornisce tutte le indicazioni del caso ma, generalmente e nonostante tutto, anche a valle dell’espletamento di questa fase, le scuole presentano posti scoperti. Il fenomeno si manifesta con evidenza maggiore ed alta criticità nel Nord Italia.

Le domande di Messa a Disposizione

È questa la fase in cui entra in scena l’esercito degli aspiranti che presentano la cosiddetta MAD (la domanda per la messa a disposizione). La richiamata nota Ministeriale cerca di regolamentarle:

  • le domande possono essere presentate esclusivamente dai docenti che non risultino iscritti in alcuna graduatoria provinciale e di istituto;
  • possono essere presentate per una sola provincia da dichiarare espressamente nell’istanza;
  • qualora pervengano più istanze, i dirigenti scolastici daranno precedenza ai docenti abilitati e ai docenti specializzati.

In ogni caso, le domande devono essere rese in autocertificazione ai sensi del D.P.R. n. 445/2000, devono contenere tutte le dichiarazioni necessarie per consentire la verifica puntuale dei requisiti da parte dei dirigenti scolastici, ivi compresi gli estremi del conseguimento del titolo di abilitazione e/o del titolo di specializzazione.

In realtà tale nota ministeriale non può considerarsi prescrittiva, infatti il Ministero, nello scorso anno scolastico, con nota del 5 settembre 2020 (prot. n. 26841), aveva indicato analoghe prescrizioni ma, successivamente con la nota del 4 novembre 2020 (prot. n. 34635), aveva rettificato le indicazioni fornite in precedenza. Lo aveva suggerito la evidente necessità di reperire supplenti per la copertura di cattedre e ore non assegnate anche dopo la conclusione delle operazioni previste dalla norma.

Alcune istituzioni scolastiche hanno inserito nel sito un link per presentare le domande MAD con un modello predefinito con l’obiettivo di semplificare l’individuazione dell’avente titolo.

La semplificazione delle norme gioverebbe

Lo sforzo che andrebbe fatto è quello di semplificare la norma e le procedure. L’auspicio è comunque quello di risolvere i problemi nel più breve tempo possibile per evitare che anche quest’anno l’organico delle scuole si completi molto tempo dopo l’avvio delle lezioni.

Riporto la favoletta di Esopo “L’astronomo”.

“Un astronomo aveva l’abitudine di uscire tutte le sere a studiare le stelle. Una notte si aggirava nella campagna con tutta la mente rivolta al cielo, cascò in un pozzo. Mentre si lamentava e gridava, un passante gli si avvicinò. Saputo cos’era capitato, gli disse: Mio caro, tu cerchi di sapere quello che c’è nel cielo, e intanto non vedi quello che c’è sulla terra”.

La morale è: non cerchiamo di fare cose incredibili, quando ancora non riusciamo a fare le cose normali; e questo vale anche per il reclutamento del personale della scuola.

Il nuovo anno scolastico è cominciato ma c’è ancora tanto da fare!