Orientamento nella scuola superiore

Aiutare a scegliere il proprio futuro

Tra gli interventi innovativi che stanno investendo la scuola nella fase di ripresa post pandemica, un particolare rilievo strategico rivestono le Linee guida per l’Orientamento, di recente emanazione[1] che disegnano un nuovo sistema organizzato e coordinato di azioni in grado di accompagnare i soggetti in apprendimento lungo il percorso scolastico dal I al II ciclo di istruzione.

Il documento si inserisce all’interno di una cornice europea delineata dalla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea sui percorsi per il successo scolastico[2],  nella quale si evidenzia la necessità di affrontare in maniera strutturata l’orientamento in prospettiva di raccordo con il mondo del lavoro e la gestione delle carriere professionali.

Interventi e novità

Gli interventi previsti sono incardinati con le misure del PNRR che, trasversalmente, investono la gestione dell’orientamento continuo della persona in riferimento a scelte formative e lavorative.

Le linee guida valorizzano, in tutti gli ordini di scuola, l’importanza della didattica orientativa e laboratoriale, il riconoscimento di talenti e potenzialità di ogni studente, auspicando il superamento della trasmissività del sapere affidato alla lezione frontale e una maggiore attenzione all’innalzamento dei livelli motivazionali e al benessere scolastico[3].

Tante le novità introdotte sia nel I ciclo che nel II ciclo di istruzione: dalle modalità di rilascio della certificazione delle competenze che assume una funzione orientante, all’introduzione di specifici moduli curricolari di orientamento, all’E-Portfolio orientativo personale delle competenze, all’apertura della piattaforma digitale unica per l’orientamento, alla gestione integrata con altre misure del PNRR.

Rilascio graduale della certificazione delle competenze

Con particolare riferimento all’ultimo segmento scolastico si possono enucleare gli elementi più significativi che concorrono a riscrivere in maniera organica un’offerta formativa in grado di potenziare la dimensione orientativa del processo formativo.

L’attuale ordinamento prevede la certificazione delle competenze a conclusione della scuola primaria[4], del primo ciclo di istruzione[5] e del primo biennio della secondaria di II grado[6], riservando all’ultimo anno delle superiori il rilascio del diploma finale con l’allegato Curriculum dello studente di cui all’art. 21 del D.lgs. n. 62 del 2017[7].

Per agevolare l’attivazione di interventi di riorientamento e facilitare i passaggi tra percorsi di istruzione e formazione professionale (leFP), le Linee Guida introducono, dal prossimo anno scolastico, la possibilità, su richiesta, di rilascio della certificazione delle competenze che verrà estesa a tutti gli anni della secondaria di II grado. A livello ministeriale, si procederà ad un raccordo tra i diversi modelli adottati in coerenza con le competenze chiave UE per l’apprendimento permanente[8].

Moduli di orientamento formativo

Così come nella scuola secondaria di I grado[9] anche in tutte le classi della secondaria di II grado, dal prossimo anno scolastico, si prevede l’attivazione di moduli di orientamento formativo di almeno 30 ore che possono essere sia curricolari che extracurricolari per le classi del biennio, mentre diventano esclusivamente curricolari per le classi del triennio.

Le 30 ore destinate ai moduli vanno gestite con modalità organizzative flessibili, senza particolari obblighi di monte ore settimanali ma distribuite, in accordo con gli studenti, nel corso dell’anno, secondo una pianificazione ben definita. Non vanno pensate come una attività aggiuntiva o una disciplina nuova, bensì finalizzate alla costruzione del progetto di vita personale di ciascuno.

In un’ottica di sistema formativo integrato, la progettazione va effettuata in collaborazione con enti, associazioni, scuola, università e agenzie formative operanti nel territorio.

Le Linee Guida elencano, a titolo esemplificativo, una serie di attività:

  1. esperienze laboratoriali di peer tutoring tra studenti del I e del II ciclo, tra docenti delle superiori e studenti del I ciclo;
  2. sperimentazione di attività di vario tipo, riconducibili alla didattica orientativa e laboratoriale;
  3. iniziative di orientamento nella transizione tra istruzione e formazione secondaria e terziaria e lavoro;
  4. laboratori di prodotto e di processo;
  5. presentazione di dati sul mercato del lavoro.

Percorsi orientativi per il triennio

Per una maggiore efficacia l’articolazione dei percorsi orientativi per le classi del triennio si integra con le attività del PCTO[10] e con le attività di orientamento promosse dal sistema della formazione superiore[11] emanate dal MUR nell’ambito del PNRR. Le risorse finanziarie sono assegnate alle Istituzioni universitarie, quali soggetti attuatori del Decreto Direttoriale n. 1452 del 22 settembre 2022 nel quale si specifica che: “per l’attuazione di un programma concernente l’organizzazione di corsi di orientamento della durata di 15 ore ciascuno da erogare alle alunne e agli alunni degli ultimi tre anni della scuola superiore, secondo lo schema tipo riportato nell’allegato 3”[12]. Tali programmi potranno essere attuati anche congiuntamente da più Istituzioni universitarie sulla base di una convenzione[13]. Per l’attuazione dei programmi di orientamento, da realizzarsi in accordo con le scuole superiori, ciascuna Istituzione universitaria individua un Referente con funzioni di coordinamento.

A conclusione del percorso orientativo a studentesse e studenti viene rilasciato l’attestato di frequenza del corso sottoscritto dall’Università.

E-Portfolio e Piattaforma digitale unica per l’orientamento

La dimensione unitaria degli interventi mirati all’orientamento risiede nella personalizzazione dei piani di studio, nell’apertura interdisciplinare degli stessi, nell’esplorazione delle competenze maturate anche in ambienti esterni alla scuola e nella valorizzazione di attitudini, inclinazioni e talenti. Lo strumento pensato per documentare e monitorare i percorsi (moduli) di orientamento è l’E-Portfolio che “integra e completa in un quadro unitario il percorso scolastico, favorisce l’orientamento rispetto alle competenze progressivamente maturate negli anni precedenti e, in particolare, nelle esperienze di insegnamento dell’anno in corso. Accompagna lo studente e la famiglia nell’analisi dei percorsi formativi, nella discussione dei punti di forza e debolezza motivatamente riconosciuti da ogni studente nei vari insegnamenti, nell’organizzazione delle attività scolastiche e nelle esperienze significative vissute nel contesto sociale e territoriale”.

L’E-Portfolio consente “da un lato, di mettere in evidenza le competenze digitali di ogni studente ed eventualmente accrescerle anche con appositi interventi di sostegno da parte delle istituzioni scolastiche e formative; dall’altro lato, di valorizzare le competenze acquisite, di avere a disposizione le più importanti prove di una trasformazione di sé, delle relazioni con la cultura, il sociale, gli altri e il mondo esterno, a partire dal mondo del lavoro e del terzo settore”[14].

L’E-Portfolio dello studente rappresenta un’innovazione tecnica e metodologica per rafforzare, in chiave orientativa, il “consiglio di orientamento”, per la scuola secondaria di primo grado, e il “curriculum dello studente”, per la scuola secondaria di secondo grado (rilasciato ad esito dell’esame di Stato dall’a.s. 2020/2021), ricomprendendoli altresì in un’unica, evolutiva interfaccia digitale.

In questa direzione, a sostegno dell’orientamento e dei contenuti curricolari con cui esso si sostanzia nel tempo, degli strumenti e della documentazione innovativa prevista dalle Linee Guida, gli studenti, con loro i docenti e le famiglie, avranno a disposizione una piattaforma digitale unica per l’orientamento[15].

Il referente d’istituto

A sostegno dell’orientamento, ogni istituzione scolastica, nell’ambito del proprio quadro organizzativo e finanziario, individua una figura[16] che, nel gestire i dati forniti dal Ministero si preoccupi di raffinarli e di integrarli con quelli specifici raccolti nelle differenti realtà economiche territoriali, così da metterli a disposizione dei docenti (in particolare dei docenti tutor), delle famiglie e degli studenti, anche nell’ottica di agevolare la prosecuzione del percorso di studi o l’ingresso nel mondo del lavoro. In tale contesto le istituzioni scolastiche favoriscono l’incontro tra le competenze degli studenti e la domanda di lavoro.

La nuova figura di tutor

In questa prospettiva, ogni istituzione scolastica e formativa individua i docenti di classe delle scuole secondarie di primo e secondo grado, chiamati a svolgere la funzione “tutor” di gruppi di studenti, per sviluppare e sostenere un dialogo costante con lo studente, la sua famiglia e i colleghi, svolgendo due attività:

a) aiutare ogni studente a rivedere le parti fondamentali che contraddistinguono ogni E-Portfolio;

b) costituirsi “consigliere” delle famiglie, nei momenti di scelta dei percorsi formativi e/o delle prospettive professionali, anche alla luce dei dati territoriali e nazionali, delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento, avvalendosi eventualmente del supporto del referente per l’orientamento.

Una formazione mirata per i docenti

L’azione sistematica rivolta all’orientamento diviene priorità strategica della formazione – per il prossimo triennio – sia per i docenti in anno di prova che per quelli in servizio in tutti i gradi di istruzione. Per i docenti tutor per l’orientamento, delle scuole secondarie di primo e secondo grado, è prevista la realizzazione di iniziative formative specifiche, secondo indirizzi definiti dal Ministero dell’istruzione e del merito. La formazione dei docenti e del personale scolastico è attuata anche attraverso un programma specifico nell’ambito delle risorse del fondo sociale europeo (FSE+). Le attività saranno svolte a livello territoriale, con il coordinamento del Ministero dell’Istruzione e del Merito e degli Uffici Scolastici Regionali, tramite i “Nuclei di supporto”[17].


[1] D.M. 328 del 22/12/2022, Decreto di adozione delle Linee guida per l’orientamento, relative alla riforma 1.4 “Riforma del sistema di orientamento”, nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.

[2] La raccomandazione del Consiglio sui percorsi per il successo scolastico del 30 giugno 2022, abrogherà̀ e sostituirà̀ la raccomandazione del Consiglio del 2011 sulle politiche di riduzione dell’abbandono scolastico sulla base dell’esperienza acquisita con l’attuazione di quest’ultima.

[3] “L’orientamento inizia, sin dalla scuola dell’infanzia e primaria, quale sostegno alla fiducia, all’autostima, all’impegno, alle motivazioni, al riconoscimento dei talenti e delle attitudini, favorendo anche il superamento delle difficoltà presenti nel processo di apprendimento”. Linee Guida, p. 3.

[4] DM n. 742/2017 Allegato A.

[5] DM n. 742/2017 Allegato B.

[6] DM n. 9 del 27 gennaio 2010 “Adozione del modello di certificazione dei saperi e delle competenze acquisite dagli studenti al termine dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione”.

[7] Il decreto legislativo n. 62/2017 art. 21 comma 2 così recita: “Al diploma è allegato il curriculum della studentessa e dello studente, in cui sono riportate le discipline ricomprese nel piano degli studi con l’indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di esse. In una specifica sezione sono indicati, in forma descrittiva, i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte a carattere nazionale di cui all’articolo 19, distintamente per ciascuna delle discipline oggetto di rilevazione e la certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese. Sono altresì indicate le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite e le attività culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico nonché le attività di alternanza scuola-lavoro ed altre eventuali certificazioni conseguite, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 1, comma 28, della legge 13 luglio 2015, n. 107, anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro”.

[8] Il Quadro di Riferimento racchiuso nella Raccomandazione del Consiglio europeo del 22 maggio 2018 delinea otto tipi di competenze chiave.

[9] Punto 7.1 delle Linee Guida.

[10] Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento linee guida (ai sensi dell’articolo 1, comma 785, legge 30 dicembre 2018, n. 145).

[11] In attuazione dell’investimento 1.6 “Orientamento attivo nella transizione scuola-università” della Missione 4, Componente 1 del PNRR, “Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università”, il MUR con il Decreto Ministeriale n. 934 del 3 agosto 2022, ha emanato i criteri di riparto delle risorse (pari complessivamente a 250 milioni di euro) e le modalità di attuazione dei progetti volti all’organizzazione di corsi di orientamento della durata di 15 ore ciascuno.

[12] Modello piano di orientamento e schema monitoraggio.

[13] Allegato 6 al D.D. 1452/2022 “Schema Accordo Università AFAM”.

[14] Linee Guida, p. 11.

[15] Punto 10 delle Linee Guida.

[16] Punto 10.2 delle Linee Guida.

[17] Punto 12.5 delle Linee Guida che così recita “Al fine di accompagnare l’attuazione delle presenti linee guida, presso ciascun Ufficio scolastico regionale sono costituiti Nuclei di supporto, anche in relazione agli aspetti organizzativi e gestionali delle istituzioni scolastiche”.