Educazione alla sostenibilità e alla cittadinanza

L’altra faccia dell’Istruzione di qualità

Lo scorso 17 ottobre è stato pubblicato online il Quaderno ASviS “Educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale: Target 4.7”[1], un documento che è il frutto di una scrittura collettiva dei partecipanti ai Gruppi di lavoro dell’ASviS sul Goal 4 “Istruzione di qualità” e del Gruppo trasversale “Educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale” e di cui ho avuto il piacere di coordinare la redazione insieme a Giordana Francia (Link 2007/Cisp), Martina Alemanno (ASviS) e Mariaflavia Cascelli (ASviS).

Target 4.7

Entro il 2030, assicurarsi che tutti i discenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità̀ culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.

A prima vista il Target 4.7 potrebbe essere messo in discussione per l’ampiezza della prospettiva di cui è portatore e perché non specifica quali conoscenze e competenze sono necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile.

Il Quaderno è nato proprio con l’obiettivo di spiegare meglio il significato del Target 4.7, ma anche e soprattutto per precisarne la sua funzione necessaria e abilitante per la realizzazione del Goal 4 (Istruzione di Qualità) e il raggiungimento di tutti gli altri Obiettivi dell’Agenda 2030.  

Messaggi per tutti e per ciascuno

Dimostrare la relazione tra l’Educazione alla sostenibilità e alla cittadinanza e l’Istruzione di Qualità e, soprattutto, sostenere i sistemi educativi a tutti i livelli nella sua attuazione è una grande sfida e un processo che coinvolge tutti. Per questo la pubblicazione si rivolge in particolare a insegnanti, dirigenti, educatori, decisori politici e funzionari degli enti locali e nazionali e a tutti gli aderenti all’ASviS.

Con l’obiettivo di rendere più accessibile e chiaro il dibattito sull’Educazione alla Cittadinanza Globale e allo sviluppo sostenibile in Italia, in Europa e nel mondo, al fine di aumentare la consapevolezza critica nei diversi attori coinvolti, il Quaderno elabora intorno a tre messaggi principali che lo attraversano:

  1. siamo tutti educatori alla sostenibilità: l’educazione alla sostenibilità deve attraversare tutti i contesti dell’educazione formale, non formale e informale;
  2. l’educazione alla sostenibilità e alla cittadinanza non è un’educazione tra gli altri, è la cornice di riferimento delle altre educazioni: educare oggi non può quindi prescindere da educare alla sostenibilità e alla cittadinanza;
  3. se al cuore dell’Agenda 2030 c’è l’Istruzione di Qualità, il Target 4.7 ne è a sua volta il cuore pulsante: il Target 4.7 sostiene il raggiungimento del Goal 4 contribuendo ad assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti.

Organizzazione del quaderno

Il quaderno è organizzato in tre parti. Nella prima, di interesse generale per tutti i lettori, si fornisce una panoramica internazionale critica, ampia ma selezionata, dei concetti in gioco quando si parla del Target 4.7 dal punto di vista storico, dei documenti fondativi, dei framework di riferimento internazionali, degli orizzonti di senso.

La secondaparte offre una fotografia aggiornata della situazione del Target 4.7 in Italia, utilizzando gli indicatori definiti a livello internazionale per tracciare il progresso dei Paesi verso l’Obiettivo: sono pertanto analizzate in dettaglio per il nostro Paese le strategie e le politiche nazionali che riguardano il Target 4.7, le sue concretizzazioni nei curricoli, nella formazione degli insegnanti, nella valutazione degli studenti, problematizzando anche rispetto agli ambiti dell’educazione non formale e informale. Questa sezione del Quaderno è particolarmente informativa per la formulazione di decisioni strategiche, sia a livello di singola istituzione scolastica che a livello di policy making.

La terza parte, infine, è di particolare interesse per educatori e insegnanti ed è stata concepita per facilitare la messa in pratica del Target 4.7, evidenziando le condizioni necessarie per il suo raggiungimento ma anche illustrando manuali, contenuti e strumenti, approcci metodologici promettenti e piste di lavoro possibili e perseguibili da attori diversi, in primis dall’ASviS stesso, per ispirare possibili percorsi di riflessione e di sperimentazione in una prospettiva di ricerca e condivisione generativa con le scuole, con i territori e con le persone.

I macrotemi associati all’indicatore 4.7.1

Nella seconda parte del Quaderno abbiamo realizzato, per la prima volta in Italia, un esercizio di applicazione degli indicatori delle Nazioni Unite definiti ed utilizzati per misurare il raggiungimento del Target 4.7.

Indicatore 4.7.1: In che misura (i) l’educazione alla cittadinanza globale e (ii) l’educazione allo sviluppo sostenibile, compresa la parità di genere e i diritti umani, sono integrati a tutti i livelli in: (a) politiche educative nazionali; (b) curricula; (c) formazione degli insegnanti; e (d) valutazione dello studente.

In particolare, siamo andati a guardare come gli otto macrotemi, associati all’Indicatore 4.7.1 (diversità culturale e tolleranza, uguaglianza di genere, diritti umani, pace e non violenza, cambiamento climatico, sostenibilità̀ ambientale, sopravvivenza e benessere umano, consumo e produzione sostenibili), sono:

  • integrati nelle politiche educative;
  • insegnati nel curricolo dei vari ordini scolastici e con quali approcci (come materie separate, cross-curriculari, integrate, con approccio sistemico a livello scuola);
  • trattati nella formazione degli insegnanti;
  • trattati nella valutazione deli studenti.

L’Italia e gli indicatori del Target 4.7

Il quadro che emerge, analizzato in dettaglio nella Parte II del Quaderno, ha il pregio di mettere insieme diversi tasselli di uno stesso puzzle, analizzando come questi temi compaiano nelle politiche educative nazionali e in particolare nelle Indicazioni Nazionali del primo ciclo d’istruzione (Indicazioni Nazionali e nuovi scenari, 2018), nell’insegnamento dell’Educazione civica (legge 92/2019), nel Piano Rigenerazione Scuola e in numerose azioni trasformative sostenute dal PNRR, quali quelle relative agli ambienti di apprendimento.

Ma anche come gli obiettivi del Target 4.7 siano perseguibili attraverso una serie di “dispositivi”, ovvero strumenti normativi a disposizione della scuola, che stentano ad essere utilizzati con un approccio sistemico di visione alla cittadinanza e alla sostenibilità, quali i Patti educativi scuola-famiglia, i Patti territoriali, il PCTO, il PTOF, il Bilancio sociale e la Rendicontazione sociale.

Il curricolo

Per quanto riguarda il Curricolo, distinguendo tra curricolo previsto e curricolo raggiunto, il Quaderno da una parte fornisce una mappatura dei temi previsti dagli indicatori del Target 4.7 in relazione ai traguardi di competenza del primo e secondo ciclo previsti dal DM 35/2020 e di questi ultimi in relazione ai Goal dell’Agenda 2030. Successivamente, in attesa degli esiti del monitoraggio che restituisca l’impatto dell’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica al terzo annuo di attuazione, il Quaderno riporta un’inedita rielaborazione di dati OCSE PISA 2018 relativi agli studenti italiani e fa riferimento all’indagine ICCS – International Civic and Citizenship Education Study (condotta dall’IEA) International Association for the Evaluation of Educational Achievement  (e per l’Italia dall’Invalsi nel 2016) restituendo una fotografia dello stato delle cose, prima della legge 92/2019.

La formazione degli insegnanti

Nella formazione degli insegnanti i temi del Target 4.7 entrano in modo rilevante a partire dal 2017/2018, anche se meno (esplicitamente) nella formazione iniziale e con peculiarità diverse descritte nel Quaderno nella formazione in ingresso e quella in servizio.  Si sottolinea inoltre che i temi Cittadinanza Globale” e “Educazione alla Pace “Educazione ambientale” risultano essere temi su cui i docenti esprimono grande bisogno di formazione (per il 40-50% dei docenti neoassunti che ogni anno entrano in servizio nella scuola italiana, basandosi sui dati dei monitoraggi Indire).

La valutazione degli studenti

Infine, nell’ambito della valutazione degli studenti, il Quaderno sottolinea che l’Italia non organizza ad oggi prove nazionali per l’educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale e adotta Linee guida generali per la valutazione dell’insegnamento dell’educazione civica e, in via sperimentale, fa riferimento a obiettivi di apprendimento relativi a conoscenze e abilità definite autonomamente dai singoli collegi dei docenti anche se, come noto per l’a.s. 2023-2024 sono attese Linee guida specifiche. Anche la valutazione esterna della scuola nel nostro Paese tocca ambiti utili a rilevare l’educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale e in particolare include: l’ambiente a scuola e in classe e il coinvolgimento dei genitori nella vita scolastica.

L’occasione (da non perdere) dell’educazione civica

Con l’anno scolastico 2022/2023 è iniziato il terzo anno dalla reintroduzione dell’educazione civica nel curricolo della scuola Ed è forse proprio questa l’occasione per ripartire per una scuola democratica, aperta e inclusiva [2] ma anche sostenibile.

Riconoscendo tra i temi del Target 4.7, molti tra i temi menzionati nelle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, nel Quaderno sono analizzati in dettaglio i traguardi definiti nelle Linee Guida in relazione agli SDGs e sono formulate delle raccomandazioni di integrazione di alcuni temi che sembrano rimasti in ombra (o dimenticati) tra cui sono evidenti il cambiamento climatico e l’identità e la parità di genere.

L’evento di presentazione del Quaderno, svoltosi a Roma il 17 ottobre scorso [3], ha visto proprio su questo argomento un importante contributo da parte di Stefano Versari, Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione, che nel suo intervento ha anticipato alcuni risultati dal monitoraggio dell’educazione svolto dal Ministero nell’estate 2022, rimandando alla presentazione completa dei risultati nel mese di novembre 2022.

Alcuni esiti del monitoraggio sull’insegnamento dell’educazione civica

Il monitoraggio ministeriale, che consisteva in un questionario composto da 31 quesiti ripartiti in 3 aree (curricolo, organizzazione e didattica, formazione valutazione scuola famiglia e territorio) era rivolto a tutte le istituzioni scolastiche del Paese. L’analisi dei risultati ha messo in luce che circa il 90% delle istituzioni scolastiche ha scelto di svolgere l’insegnamento di educazione civica intorno ai tre nuclei tematici fondanti definiti dalla normativa: Costituzione, sviluppo sostenibile e cittadinanza digitale.

Inoltre, è emersa una sostanziale ripartizione in tutti i gradi di istruzione dell’insegnamento fra le diverse discipline a significare che le scuole hanno scelto di applicare la “trasversalità” indicata dalla norma, affidando effettivamente a tutte le discipline e gli insegnamenti il compito di svolgere le attività educative volte al conseguimento dei traguardi previsti per l’educazione civica.

Un altro risultato interessante, anticipato dal Capo Dipartimento Versari, è la correlazione che si è riscontrata tra l’impegno delle scuole nell’attuazione dell’insegnamento dell’educazione civica e loro la condizione definita dall’indicatore ESCS (Economic, Social and Cultural Status che indica lo status sociale, economico e culturale delle famiglie degli studenti che partecipano alle Prove INVALSI e ad altre ricerche internazionali). Si è infatti rilevato che le scuole in cui l’ESCS è più basso si sono adoperate maggiormente nell’insegnamento dell’educazione civica, aprendo quindi a riflessioni sull’importanza attribuita dalle scuole a questa azione.

Stimolato su criticità e punti di forza, il dott. Versari ha osservato che c’è “il rischio che si possa scivolare in moralismi etici piuttosto che in quello che il legislatore e la letteratura chiede: ovvero di definire competenze declinabli, cioè competenze connesse al curricolo specifico dei diversi gradi di istruzione”. Un altro rischio in cui si incorre nell’educazione civica è quello di “moltiplicare competenze ghiaiose, cioè frantumate, che portino a competenze instabili, non durature e non permanenti”.

Come punto di forza, Versari ha invece sottolineato come dal monitoraggio si sia percepito che il concentrarsi delle istituzioni scolastiche su traguardi di competenze e definiti e numericamente gestibili evitando la frantumazione indistinta, ha favorito l’efficacia dell’azione dell’introduzione di questo insegnamento.

Le proposte del Quaderno ASviS

Il Quaderno non poteva che concludere affermando che siamo solo all’inizio e che molto rimane da fare per aprire, capire e soprattutto mettere in pratica il Target 4.7. 

Tuttavia, il lavoro ha il pregio di aver provato a sistematizzare alcune principali fonti conoscitive attuali su questo tema, ricavando utili evidenze che possono essere interpretate dai diversi interlocutori attraverso vari piani di lettura. Ha anche provato a spiegare in dettaglio la relazione con l’insegnamento dell’educazione civica ed altre politiche nazionali che, pur migliorabili, se ben orchestrate possono dispiegare tutto il loro potenziale di efficacia per una scuola democratica, aperta, inclusiva ma anche “sostenibile”.

Il Quaderno ha forse anche il pregio di aver contribuito al raggiungimento di quegli Obiettivi possibili che Giancarlo Cerini ha prefigurato nel suo volume “Atlante delle riforme (im)possibili” [4].

La pubblicazione termina formulando 20 Proposte che riguardano sia i tre ambiti dell’istruzione formale, non formale e informale ma anche aspetti trasversali, consistenti ma certamente più dettagliate rispetto a quelle che si ritrovano nel Rapporto ASviS 2022 [5] in relazione al Goal 4.

Sono proposte che per diventare efficaci hanno bisogno dell’impegno di policy maker, educatori, società civile, ma sono anche obiettivi che la stessa ASviS intende promuovere attraverso l’impegno dei suoi gruppi di lavoro e di tutti i membri.

L’auspicio è che ciascuna di queste 20 Proposte possa dapprima diventare oggetto di scambio e approfondimento, per poi trovare una strada di realizzazione andando ad attivare quel legame virtuoso tra il Target 4.7 e l’Istruzione di Qualità contribuendo così alla realizzazione del progetto di Pace e Prosperità per le Persone e il Pianeta, definito dall’Agenda 2030.


[1] Quaderno ASviS: nessuna transizione possibile senza educazione alla sostenibilità https://asvis.it/home/10-13663/quaderno-asvis-nessuna-transizione-possibile-senza-educazione-alla-sostenibilita-

[2] Mariella Spinosi, Ripartire dall’educazione civica, Per una scuola democratica, aperta e inclusiva, Scuola7-308, https://www.scuola7.it/2022/308/ripartire-dalleducazione-civica/

[3] Evento Goal 4: Mettere in pratica l’educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza per un’istruzione di qualità: oltre il Target 4.7, Roma 17 ottobre 2022, https://www-2022.festivalsvilupposostenibile.it/eventi-nazionali/237-457/goal-4#

[4] G. Cerini, Atlante delle riforme (im)possibili, Tecnodid, 2021, pp. 27-28, scheda n. 5.

[5] Rapporto ASviS 2022; https://asvis.it/rapporto-asvis-2022/

Maria Chiara PETTENATI

Maria Chiara PETTENATI

Maria Chiara Pettenati, Dirigente di Ricerca Indire, co-coordinatrice dei Gruppi di lavoro ASviS per il Goal 4 e per l’Educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza Globale