Maturità

Con le indicazioni fornite dal Miur con nota 3050 del 4-10-2018 prende forma il nuovo esame di Stato, a seguito della delega contenuta nella Legge 107/2015 e portata a buon fine con il D.lgs. 62/2017. Le novità non sono eclatanti, però significative: si semplifica l’esame abolendo la terza prova (il c.d. “quizzone”), si dà un maggiore rilievo al credito maturato nel corso degli anni, si definiscono criteri nazionali per la valutazione delle prove (v. alla voce Quadri di riferimento) (cfr. Tiriticco, 107). Il dibattito si è però focalizzato sulle tipologie di prove, in particolare quelle relative alla prova scritta di lingua italiana. Sulla falsariga di quanto già previsto per il 1° ciclo, la medesima commissione scientifica (presieduta dal prof. Serianni) ha provveduto ad elaborare Linee guida per l’elaborazione delle tracce (Allegato 1 alla nota cit.). Si riconfermano l’analisi del testo (per verificare le capacità di comprensione e commento), il saggio breve (con una maggiore sobrietà delle fonti da consultare) e il testo ideativo (per saggiare le capacità di esposizione di argomentazione) (cfr. Muraglia, 108). Si consolida quindi la richiesta di valorizzare maggiormente scritture di tipo funzionale piuttosto che retorico. Ha fatto discutere la previsione dell’eliminazione di una traccia specifica di argomento storico (cfr. Marostica, 109), per altro assai poco scelta dagli studenti. Il Miur si è però affrettato a rassicurare circa la presenza di questo specifico sapere disciplinare nell’ambito delle diverse tipologie di tracce.

Scuola7.it ha richiesto ai docenti, tramite sondaggio (cfr. Maloni, 112), un giudizio sulle novità emergenti in materia di esami di Stato. Ne è uscito un quadro assai variegato. L’esame conclusivo di un ciclo di studi rimanda sempre ad un’idea di scuola, di apprendimento, di saperi: ciascuno proietta nel proprio “esame ideale” le aspettative e la visione pedagogica cui si è via via affezionato, e non è disposto più di tanto a metterle in discussione, pur di fronte ad un provvedimento normativo (cfr. Ciccone, 114). Saranno necessarie intense attività formative per andare oltre le routine che caratterizzano l’esame di Stato e dare una maggiore uniformità a questo momento valutativo, che rimane ancora, nell’immaginario sociale, un passaggio simbolico verso l’età adulta.