Dal confronto dei traguardi al giudizio: chi fa cosa e con quali strumenti

Si parte davvero con due obiettivi La fase triennale di ricerca e sperimentazione di buone pratiche didattiche per l’insegnamento trasversale di Educazione Civica[1] (EC) chiede agli insegnanti di lavorare su due obiettivi: – integrare il curricolo disciplinare con i traguardi di competenza specifici di EC; – integrare i criteri di valutazione con specifici indicatori riferiti a EC. In vista dei

Perché partire dalla Carta Costituzionale L’incipit delle Linee Guida (DM 35/2020) per l’insegnamento dell’educazione civica sostiene: “La Legge (legge n.92/2019), ponendo a fondamento dell’educazione civica la conoscenza della Costituzione Italiana, la riconosce non solo come norma cardine del nostro ordinamento, ma anche come criterio per identificare diritti, doveri, compiti, comportamenti personali e istituzionali, finalizzati a promuovere il pieno sviluppo della

Novità nei programmi d’esame?

I bandi di concorso a breve? Nel nostro sistema nazionale, per diventare insegnanti bisogna superare regolari concorsi. Non e? una scelta dell’ultima ora o dell’ultimo ministro di viale Trastevere. È una procedura radicata nel tempo grazie alla legge più importante dello Stato: la nostra Costituzione[1]. Lo Stato si impegna a bandire i concorsi indicando contestualmente i requisiti che gli aspiranti

Le nuove linee guida

Talento versus Dispersione L’innovazione metodologico didattica dei percorsi di istruzione professionale è stata da subito individuata come il vero antidoto all’insuccesso di un ordine di scuola, considerato fanalino di coda nel gradimento degli studenti italiani e delle loro famiglie, in piena contraddizione con le esigenze del mercato del lavoro nel settore delle eccellenze del “Made in Italy”. “Il modello didattico

Le treccine di Greta: la meglio gioventù? È Greta Thunberg ad aprire la settimana dedicata all’emergenza climatica con il suo discorso all’Assemblea ONU del 23 settembre. Al terzo Fridays for Future rispondono al suo appello milioni di giovani in tutto il mondo, un milione solo in Italia, per fare pressione sui decisori politici. Che cosa è successo perché in tempi

Il colloquio orale all’esame di Stato della secondaria di secondo grado Il colloquio è l’ultima, in ordine temporale, delle prove utili alla commissione dell’esame di Stato per completare il quadro valutativo del conseguimento da parte del candidato del profilo educativo, culturale e professionale dello specifico indirizzo di studi[1]. I diplomi, o meglio le qualifiche, sono infatti il risultato formale di un processo di valutazione e

Il sondaggio: gli insegnanti tra indizi e punti fermi Insegnanti e alunni sono già in campo, e non fermano l’allenamento in attesa di conoscere le regole con cui giocheranno l’ultima partita del quinquennio[1]. In molte scuole gli insegnanti accompagnano la lettura in classe dei documenti ministeriali con un dibattito interpretativo costruito insieme agli allievi: è già un compito complesso, che

Ridefinire la “mission” dell’istruzione professionale “Le percezioni non sono sempre radicate nella realtà; ad esempio, una maggiore consapevolezza dei buoni esiti occupazionali dell’istruzione e formazione professionale (IeFP) può renderla una scelta di elezione per un maggior numero di persone…”. [1] “Le persone apprendono sempre di più in contesti che esulano dall’istruzione formale: online, sul luogo di lavoro, attraverso corsi professionali,

La maturità: solo un rito di passaggio? Questo articolo esce su Scuola7 lo stesso giorno in cui si insediano le 12.865 commissioni dell’Esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore[1], per 509.307 studenti scrutinati e presumibilmente ammessi, distribuiti in 25.606 classi. È questo l’ultimo anno della formula di esame di Stato introdotta nel lontano 1997 dal

Orientamenti per l’apprendimento della Filosofia nella società della conoscenza

Pensare non è privilegio per pochi Se volessimo utilizzare una prima domanda di senso sull’introduzione o meno di una disciplina nuova all’interno di un curricolo scolastico, dovremmo partire dalla compatibilità tra il profilo di competenze culturali e professionali dello studente in uscita dal percorso scolastico e i nuclei concettuali fondanti la stessa disciplina. Sarebbe in questo caso evidente come proprio il concetto

In attesa della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti (e degli Stati Generali)

Un’attesa imbarazzante È in fase di predisposizione il decreto ministeriale che contiene il “Regolamento ai sensi dell’articolo 1, comma 37, della legge 13 luglio 2015, n. 107, per la definizione della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro, concernente i diritti e i doveri degli studenti della scuola secondaria di secondo grado impegnati nei percorsi di formazione di

Dodici commi in cerca di interpretazione autentica

Le FAQ del Ministero Con Nota 3355 del 28-3-2017 la Direzione Generale degli Ordinamenti ha pubblicato una serie di FAQ relative agli aspetti più significativi dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro (AS-L). Ma la complessità delle situazioni e le difficoltà di impianto dei progetti che dirigenti e tutor affrontano nell’attuazione dei percorsi AS-L sono solo in parte rappresentabili in una raccolta di FAQ. Nelle

Un primo sguardo d’insieme sullo Schema di decreto legislativo, Atto n. 379

Quattordici articoli costruiscono sicuramente uno schema di decreto legislativo asciutto ed essenziale. Sono tuttavia sufficienti per far capire che l’operazione che si attiva non è una semplice revisione dei percorsi di istruzione professionale. Si tratta piuttosto di una virata decisa che mette in discussione l’impianto culturale del Regolamento vigente degli Istituti Professionali. Non un ritorno al passato, e neppure una blanda discontinuità con la pur recente

Le evidenze del monitoraggio I numeri del monitoraggio dell’alternanza scuola lavoro (ASL) nell’anno scolastico 2015/2016 parlano chiaro: l’obbligo produce uno scarto quantitativo di assoluto rilievo rispetto al passato. È quanto viene annunciato in conferenza stampa dal ministro Giannini nella presentazione dei dati del monitoraggio [1]. Sono stati 652.641 gli studenti in alternanza, di cui 455.000 delle sole classi terze, cioè molto più

È solo un problema di trasparenza delle scelte? Il focus sul quadro orario Nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento degli Istituti Tecnici e Professionali, la decurtazione da 36 a 32 ore settimanali di lezione diventa subito un elemento dirompente, perché a subire il taglio sono proprio le discipline laboratoriali e d’indirizzo, con la logica conseguenza della creazione di esuberi