Orientamento

L’orientamento svolge un ruolo fondamentale nel sistema di istruzione e lungo tutto l’arco della vita, come ci ricordano molti documenti e risoluzioni europee. Ad esempio, la risoluzione del 2008 chiama in causa le competenze di gestione dei percorsi personali di vita e li poggia sull’acquisizione di competenze chiave, quali l’imparare ad imparare, le competenze sociali e civiche, lo spirito di iniziativa e l’imprenditorialità (v. Marostica, 154). Nel 2017 e 2018 sono stati realizzati aggiornamenti dei documenti europei. Anche a livello italiano sono stati elaborati nel corso degli ultimi decenni numerosi documenti di riferimento, tra i quali merita di essere citato quello del 2009 (Linee guida in materia di orientamento), che esplicita i temi della didattica orientativa e delle forme di tutorato. Gli accordi più recenti sono stati sottoscritti in sede di Conferenza unificata tra Stato, Regioni ed Enti locali nel 2012 e 2013, con i quali sono state gettate le basi per un sistema nazionale di orientamento permanente, corredato di apposite Linee Guida, e con la successiva individuazione di standard minimi dei servizi e delle competenze degli operatori (2014) (v. Marostica, 157).

Il MIUR, per parte sua, ha declinato i documenti inter-istituzionali (2014), ad esempio proponendo di individuare una specifica figura di sistema addetta all’orientamento nella scuola (v. Marostica, 155). Ma non basta organizzare servizi e strutture per l’orientamento se non si approfondisce il concetto di “competenze orientative”. È tutto il curricolo, nelle sue diverse trame disciplinari, a promuovere abilità trasversali, che siano anche trasferibili, e che rendano il soggetto consapevole delle proprie risorse e capace di fronteggiare i cambiamenti (v. Marostica, 156). L’orientamento accompagna l’intero curricolo verticale, dai 3 ai 19 anni, anche se un periodo sensibile è quello relativo alla fascia di età della scuola media, perché è a 14 anni che si compiono scelte impegnative sul futuro (non solo scolastico) dei ragazzi ed è in questa fascia che si manifestano i tassi più alti di insuccesso e di dispersione (cfr. voce “Insuccesso”).