Gestione

Spesso ci appassioniamo ai grandi scenari sul futuro dell’educazione e della scuola, con un dibattito che si riaccende in occasione del cambio al vertice del Ministero (con un misto di curiosità e di timori per le possibili novità) o per l’uscita di qualche volume ove autorevoli opinionisti puntano l’indice nei confronti della nostra scuola (ci riferiamo a Galli della Loggia, Ricolfi e altri). Ma c’è una quotidianità del fare scuola che si misura con un sistema assai esteso (oltre 40.000 plessi, solo a contare quelli “statali”) ove opera quasi un milioni di addetti (di cui 835.489 docenti), a fronte di quasi otto milioni di studenti che ogni mattina varcano i portoni d’ingresso (7.599.259). Si tratta di numeri imponenti che richiedono una quotidiana “cura”: si pensi alla sicurezza degli edifici, fin dal dettaglio dei solai e dei controsoffitti bisognosi di manutenzione (v. Nutini, 158), alla questione delle mense (che anche recentemente ha infiammato gli animi per la vicenda del pasto portato da casa) (v. Faedi, 148) o alle vicende del tempo pieno, un modello educativo carico di ricche tradizioni, specie al Nord, ma che stenta a decollare nelle regioni del Sud che più ne avrebbero necessità (v. Nutini, 156). È una rete scolastica assai capillare, fatta anche di tante “piccole scuole” recentemente messe sotto la lente di ingrandimento di INDIRE, per ricondurle dal rischio di marginalità a emblema di innovazione didattica e di riscatto per territori solo apparentemente “minori (v. Mangione e Cannella, n. 164). La scuola è un punto di luce che dà energia ad una intera comunità, capace di porsi come riferimento sicuro per la vita sociale e culturale del territorio, meglio ancora se offrendo servizi e opportunità rivolti ad una utenza più ampia, come una biblioteca (v. Trovato, 165) o un centro di educazione per gli adulti.

Intanto, tra alti e bassi, la vita (della scuola) continua, con i suoi tempi e le sue scadenze, ivi comprese le routine amministrative sempre più incombenti, come quelle relative al bilancio della scuola (v. Rosato, 161).