Anno di formazione

I docenti neo-assunti in ruolo (e sono stati tanti nell’ultimo triennio, a far tempo dalle immissioni in ruolo dovute alla “Buona Scuola” nel 2015-16) sono tenuti a svolgere un periodo di prova e di formazione (vedi le caratteristiche nel fascicolo monografico di “Notizie della scuola” (cfr. NdS 17). Il percorso formativo è stato reso più rigoroso e articolato, anche a seguito dalla previsione contenuta nel DM 850/2015 (uno dei primi provvedimenti attuativi della legge 107/2015). Ma anche nei due anni precedenti il modello formativo era stato radicalmente modificato, a partire da esperienze innovative realizzate in molte regioni (cfr. USR Emilia-Romagna). In sostanza, il docente di nuova nomina si deve impegnare in una pluralità di attività (cfr. Zauli, 29) che comprendono la frequenza di incontri in presenza (trasformati, però in “laboratori formativi”), l’allestimento di momenti di osservazioni reciproca in forma di peer review, già sperimentata in altri progetti (cfr. Renzi, 32), la elaborazione di un proprio bilancio di competenze iniziale (messo a punto da INDIRE) e la predisposizione di un portfolio formativo per documentare il lavoro svolto, che sostituisce la relazione da presentare al Comitato di Valutazione (cfr. Zauli, 35). Il nuovo modello, stando agli esiti del monitoraggio che costantemente l’INDIRE realizza, sembra aver avuto il gradimento dei docenti. Strategica è risultata la figura del “Tutor”, un collega particolarmente esperto e motivato che affianca il novizio e lo accompagna nelle diverse fasi dell’anno di prova, svolgendo – nei migliori dei casi – una vera e propria funzione di supervisione professionale. E’ prevedibile che anche per l’a.s. 2017-18 l’anno di formazione che riguarderà i docenti interessati alle nuove assunzioni (potenzialmente oltre 50.000) si svilupperà con gli stessi ritmi dei precedenti, magari con una anticipazione dei tempi, una più accentuata curvatura “laboratoriale”, la semplificazione della documentazione di corredo, qualche novità come la possibilità di compiere visite di studio a scuole innovative. E’ anche prevedibile che dispositivi di tipo “riflessivo” come il “bilancio di competenze” e il “portfolio” posanno essere progressivamente estesi a tutti i docenti in servizio. L’anno di formazione resta pur sempre un periodo troppo breve per coltivare e mettere alla prova la professionalità docente, ma grandi novità si attendono dal decreto legislativo 59/2017 che introduce il FIT, cioè un percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e accesso al ruolo (cogestito da scuola e università) che sostituirà l’attuale periodo di formazione (cfr. Seccia, 53).