Una rivoluzione che ha cambiato la cultura della disabilità

Nel 2001 l’Organizzazione mondiale della sanità, con il contributo fattivo dei rappresentanti italiani, ha cambiato radicalmente il paradigma di salute e di disabilità, che fino ad allora si reggeva su una concezione clinica incentrata sulla diagnosi medica e sul deficit da cui derivava una condizione di svantaggio sociale. Dal “collocamento” al funzionamento A partire dal 1970, la classificazione dell’OMS, ICD

L’esperienza giovanile Vent’anni fa, il 18 ottobre 2000 ci lasciava Sergio Neri, uno dei pedagogisti più autorevoli della seconda metà del Novecento. Chi ha avuto la fortuna di lavorare con Sergio sa quanto conti il valore della riconoscenza e quanto sia tuttora attuale il suo ricordo. Modenese di San Felice sul Panaro, trascorse la sua infanzia in una frazione di

La scuola, bene della Nazione La Scuola della Repubblica è il bene comune della Nazione e di tuttii suoi figli. Il confinamento imposto dalle circostanze di salute rivela piùche mai l’importanza del legame concreto tra lo studente e l’insegnante. Queste parole aprono la circolare del Ministro dell’educazione francese, il quale in una circolare del 4 maggio 2020 indicava alcune essenziali linee guida

L’irrompere dell’inutile Mai come in questo periodo di “cattività” mi vengono spesso alla mente le parole di Pier Paolo Pasolini (PPP), il quale in “Lettere luterane” (1975) distingueva due termini erroneamente utilizzati come sinonimi: “sviluppo” e “progresso”. Si tratta, secondo uno dei nostri più autorevoli intellettuali del Novecento, di espressioni che, dopo il boom economico degli anni Cinquanta-Sessanta, sono entrate

Un curricolo decennale dalla scuola primaria all’istruzione di secondo grado

La storia nel curricolo verticale Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (D.M. 254/2012), per quanto concerne lo studio della storia, hanno optato per un curricolo “continuo” dal primo anno della scuola primaria all’ultima classe della secondaria di I grado. Pur non entrando nel merito di questa scelta, resta il fatto la storia

La cornice educativa L’art. 8 del decreto legislativo n. 66/2017, integrato dal d.lgs. 96/2019 (art. 7), recita: “Ciascuna istituzione scolastica, nell’ambito della definizione del Piano triennale dell’offerta formativa, predispone il Piano per l’inclusione che definisce le modalità per l’utilizzo coordinato delle risorse, compreso l’utilizzo complessivo delle misure di sostegno sulla base dei singoli PEI di ogni bambina e bambino, alunna

Le ragioni di una figura controversa L’inserimento degli alunni “portatori di handicap” nella scuola dell’obbligo (elementare e media) è stato sancito dalla legge 517/1977, che ha portato a compimento un principio stabilito in un precedente provvedimento, la legge 118 del 1971. In essa, all’art. 28 si affermava che l’istruzione dell’obbligo degli alunni con disabilità sarebbe dovuta “avvenire nelle classi normali della scuola pubblica, salvi

Anche le buone leggi… Anche una legge “rivoluzionaria” come la 517/1977, che ha inaugurato per le persone con disabilità una stagione unica al mondo, nasconde il proprio tallone d’Achille. Qual è il vulnus di questa importantissima norma? Quello di aver di fatto avallato una prassi didattica di tipo duale: la classe da una parte e l’alunno/a portatore/portatrice di handicap dall’altra.

Al via i corsi di specializzazione

Il decreto 92/2019 Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca in data 8 febbraio 2019 ha firmato il decreto n. 92, dal titolo “Disposizioni concernenti le procedure di specializzazione sul sostegno“. Prende dunque il via l’atteso iter riguardante la specializzazione degli insegnanti di sostegno per le scuole di ogni ordine e grado. Nel decreto si comunica che i corsi di specializzazione

Aspetti quantitativi: un fenomeno in aumento L’Ufficio Statistica e Studi del Miur ha diffuso nell’aprile 2018 i dati degli alunni con DSA relativi all’a.s. 2016-2017. Si tratta di un Rapporto prevalentemente quantitativo, che va ora inquadrato nelle riflessioni contenute nel Documento del Ministero, trasmesso con la nota del 17.5.2018, n. 1143 “L’autonomia scolastica quale fondamento per il successo formativo di ognuno”, già commentata

Una circolare “pedagogica” Il Miur, con la nota del 17.5.2018, n. 1143 “L’autonomia scolastica quale fondamento per il successo formativo di ognuno”, offre alle scuole un documento di approfondimento riguardante il diritto allo studio in vista del successo formativo di ogni alunna/o. Il tema non è certamente nuovo. Considerati gli sviluppi che conosceremo meglio nel corso dell’a.s. 2018-2019, ritengo opportuno inquadrare il

Un percorso scolastico accidentato Il secondo ciclo d’istruzione ha conosciuto nell’ultimo decennio un costante aumento degli studenti con cittadinanza non italiana (CNI), tale da raggiungere nell’a.s. 2015-2016 la cifra di 186.525 unità, pari a circa il 7% del totale. In base all’art. 45 del D.P.R. 345/1999, i minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico sono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il

Lo sguardo d’insieme Il Miur ha presentato nelle scorse settimane il Rapporto riguardante le studentesse e gli studenti di origine migratorie relativo all’a.s. 2016-2017, nel quale si rilevano conferme rispetto ai dati degli ultimi anni, ma anche qualche rilevante novità. Sotto il profilo statistico le/gli allieve/i con cittadinanza non italiana (CNI) ammontano nell’a.s. 2016-2017 a 826.091, con un aumento di oltre 11.000 frequentanti rispetto

Il grande cambio Come sottolineato nel precedente contributo (Scuola7.it, n. 55), l’inserimento dei bambini “handicappati” nelle classi normali della scuola pubblica, reso obbligatorio dalla legge 517/1977, ha segnato un netto spartiacque nella cultura medica, pedagogica, politica, giuridica, del nostro Paese, avviando una vera e propria rivoluzione che ha interessato tutte le strutture della società italiana. Il difficile passaggio da una concezione

Quaranta anni fa… La legge 517 dell’agosto 1977 è stata l’architrave della scuola italiana della seconda metà del Novecento, ed ha gettato le basi di un modello educativo italiano unico al mondo.  Preceduta da un’altra importantissima norma, la legge 118 del 1971, essa ha segnato uno spartiacque nella cultura pedagogica, giuridica, medica, modificando in profondità i costumi della vita familiare

Agli svogliati basta dare uno scopo Una delle critiche più frequenti mosse all’azione educativa di don Milani è quella di aver inaugurato una scuola permissiva e ideologicamente antiselettiva, enunciata nel titolo della prima parte di Lettera a una professoressa: “La scuola dell’obbligo non può bocciare“. Ma come si concilia questa polemica con il fatto che, contrariamente a quello che avveniva nella

Le regole dello scrivere Scrive uno dei  ragazzi del Priore in Lettera a una professoressa (LP): A Barbiana avevo imparato che le regole dello scrivere sono: Aver qualcosa di importante da dire  e che sia utile a tutti o a molti. Sapere a chi si scrive. Raccogliere tutto quello che serve. Trovare una logica su cui ordinarlo. Eliminare ogni parola che non

Capire il testo, ma soprattutto il  sottotesto Era inevitabile che l’anniversario che ci apprestiamo a commemorare il prossimo 26 giugno 2017 scatenasse  polemiche  e  contrapposizioni   sulla figura del Priore di Barbiana. Che si arrivasse però ad ipotizzare che don Milani  provasse un’attrazione particolare per i bambini,  è decisamente troppo! Ci consola il fatto che  la padronanza della lingua italiana,  caposaldo

Il priore, un assolutista… Nell’intervento precedente ho sottolineato la scelta radicale che il giovane Lorenzo Milani fece nel momento di intraprendere la vita sacerdotale. Un episodio poco conosciuto ma forse decisivo nella scelta di voltare pagina e farsi prete avvenne nei primi Anni Quaranta del secolo scorso. Siamo nel 1942 in una Firenze stretta dalla morsa della guerra e dalle enormi

Una testimonianza unica e premonitrice L’esperienza di Barbiana si è conclusa con la morte del Priore, avvenuta il 26 giugno 1967. Da allora è passato mezzo secolo, eppure la lezione di don Lorenzo Milani è ancora estremamente attuale, perché rappresenta una delle testimonianze educative più straordinarie del Novecento. Egli ha anticipato molte problematiche  che il nostro sistema d’istruzione avrebbe nei