Orientamento

Quasi il 50% dei ragazzi che escono dalla scuola secondaria di secondo grado diplomandosi dichiara (Alma Diploma, 2016) che farebbe una scelta scolastica diversa o cambierebbe taluni aspetti dell’esperienza appena vissuta. Nella scelta dell’iscrizione il peso preponderante è quello della famiglia di appartenenza. Oltre il 15% viene respinto dalla scuola secondaria di II grado. Tutto ciò significa che le politiche dell’orientamento scolastico non rispondono alle esigenze degli studenti di oggi (P. Di Natale, n. 24), ma anche che la scuola non riesce a incidere sulle loro condizioni sociali e culturali di appartenenza. Inoltre la possibilità di incappare in qualche incidente di percorso (debito formativo, bocciatura, interruzione degli studi, ecc.) è direttamente proporzionale al tipo di istituto (in senso decrescente: licei, tecnici, professionali). Tutto ciò rivela che l’obbligo di istruzione al 16° anno non ha prodotto gli effetti auspicati, che gli obiettivi europei (ET 2020) sono ancora distanti, che la continuità del percorso scolastico, tra il primo e secondo ciclo, è da rafforzare e che occorre personalizzare decisamente l’offerta di istruzione.

O … anche come

Orari scolastici

(N.Maloni, n. 8)

Organico di potenziamento

(M.T.Stancarone, n. 10)