Scuola dell’infanzia

Scuole “Cenerentola” o “Gioiello di famiglia”? Questo è il dilemma in cui si dibatte la scuola dell’infanzia italiana che, proprio nella primavera 2018, ha festeggiato i primi 50 anni della sua istituzione come scuola dello Stato (Legge 18-3-1968, n. 444). Oggi il sistema presenta una pluralità di gestioni (lo Stato interviene nel 61% dei casi, i Comuni nel 10%, i privati nel 29%), dando vita al una rete di oltre 23.515 scuole, che accolgono il 97% circa dei bambini della fascia di età 3-5 anni, un dato superiore allo standard europeo. Sono scuole di comunità, godono della fiducia dei genitori, usufruiscono di orientamenti educativi accreditati, più volte rinnovati e aggiornati, fino alle Indicazioni del 2012. Ne hanno fatta di strada (Cerini, 82), dunque è stato giusto festeggiarle (Donà, 80). Certo, restano molti problemi, una diversa qualità, insufficienza di servizi, professionalità da consolidare, ma le coordinate pedagogiche sono tracciate: per costruire scuole a misura di bambini, per farne risaltare le potenzialità, per sviluppare i loro talenti attraverso appropriati contesti educativi (Rispoli, 84). Lo sviluppo di sistemi di autovalutazione anche nelle scuole dell’infanzia rappresenta un ulteriore riconoscimento della maturità di tale scuola, e consente di disporre di dati ed elementi informativi per un controllo esterno, di aumentare la capacità di chi “sta dentro” la scuola, di riflettere sul suo funzionamento e di apportare miglioramenti con consapevolezza (Zauli, 85). Il programma di diffusione del RAV (Rapporto di Autovalutazione) nelle scuole dell’infanzia è giunto a buon punto, e nell’a.s. 2018-19 raggiungerà in ottica sperimentale un ampio numero di realtà (Donà, 91). Il pieno sviluppo del sistema integrato “zerosei” dovrà consentire di elevare gli standard qualitativi di tutte le scuole del nostro Paese, guardando agli indicatori di qualità europei, ma anche, con orgoglio, alle gloriose tradizioni pedagogiche italiane, antiche (Agazzi, Montessori) e recenti (Malaguzzi, Frabboni, Mantovani).