Nel numero di inizio anno della “newsletter” abbiamo voluto ripercorrere – per parole chiave – gli eventi più significativi della scuola degli ultimi sei mesi, anticipando i temi di sicuro interesse per il 2017. Nel farlo abbiamo ripreso tutti i contributi firmati dai nostri collaboratori che sono apparsi sulla newsletter. È così possibile richiamare con un link l’articolo di interesse,

In poco più di un anno l’alternanza scuola-lavoro sta prendendo piede nella scuola italiana, pur tra molte difficoltà e incomprensioni. Il MIUR ha compiuto un bilancio “critico” della novità contenuta nella legge 107/2015, che ha rese obbligatorie tali esperienze in tutti gli istituti superiori, con un pacchetto dedicato di ore nel triennio. Al di là dei numeri (N.Maloni, n. 19)

Dopo 18 mesi dalla sua approvazione come Legge 107/2015 la “Buona Scuola” gode di una salute incerta (D.Faraone, n. 4). Il premier uscente M.Renzi l’ha giudica la meno riuscita della stagione delle riforme. Il cambio al vertice del MIUR è un indizio eclatante. Ma lo è anche il mancato successo della raccolta di firme per il referendum abrogativo, come –per

Il tema delle competenze (nelle sue diverse declinazioni: di cittadinanza, trasversali, chiave, europee) è rimasto al centro dell’attenzione degli insegnanti e delle scuole (M.Muraglia, n. 2). Si lavora all’elaborazione di curricoli per competenze (per altro richiamati dalle Indicazioni Nazionali vigenti per i diversi livelli scolastici) ed anche le didattiche in classe si ispirano al concetto di competenza (ma con maggior

La figura del dirigente scolastico è stata sottoposta negli ultimi mesi ad un forcing mediatico (soprattutto sui social), quasi che la legge 107/2015 ne avesse rafforzato a dismisura quegli “autonomi poteri di direzione” che erano già previsti nel D.lgs 165/2001. Alcuni compiti sono certamente innovativi, come la possibilità di una (limitata) chiamata per competenze dei docenti già di ruolo (M.T.Stancarone,

Qual è lo stato di salute del nostro sistema scolastico? I rapporti internazionali dell’Ocse-Pisa mettono in evidenza le storiche criticità nei livelli di apprendimento dei nostri 15enni (F.Da Re, n. 23), specie di quelli che vivono al Sud. Anche i dati proposti da INVALSI, sia in materia di prove standardizzate per gli allievi, sia per le sintesi emergenti dai RAV,

Una delle novità più incisive della legge 107/2015 è certamente rappresentata dalla formazione in servizio per i docenti (M.Spinosi, n. 11), che diventa “obbligatoria, permanente, strutturale”, cioè elemento portante della professionalità, in sintonia con quanto già diceva il T.U. del 1994, ma con una incerta sistemazione contrattuale (CCNL 2006-2009). Il Piano nazionale per la formazione per il triennio 2016-2019, formalizzato

Alcune sentenze della Magistratura sembrano modificare il tradizionale rapporto tra utenti e istituzione scolastica. Spesso ordinari problematiche da ricondurre sul piano del dialogo educativo, si trasformano in vere e proprie controversie giudiziarie, come è stato nel caso del panino alternativo alla mensa scolastica (C. Olivieri, n. 11). Anche le valutazioni o gli esiti degli scrutini spesso diventano fonte di conflitti

L’INVALSI appare spesso come un organo tecnico deputato al controllo di sistema educativo. Immancabilmente ogni anno si ripresentano le polemiche al momento della somministrazione dei test e della presentazione dei risultati (F.Da Re, n. 5). Sarà per questo “disagio” che le prove non faranno più parte – a quanto si apprende dai “cucinieri” delle deleghe legislative – dell’esame di licenza

L’incremento delle competenze degli studenti italiani rappresenta un obiettivo strategico per il nostro sistema, come ci ricorda il Piano nazionale di formazione (DM 797/2016), che prefigura un ampio intervento di formazione rivolto agli operatori della scuola. Si tratta di rafforzare l’insegnamento lungo tutto il percorso scolastico, a partire dalla scuola primaria (L.Zauli, n. 22), anche attraverso l’introduzione di metodologie innovative

Una delle novità della legge 107/2015 che più ha fatto discutere nei social network (forse un po’ meno nei collegi) è stata l’attribuzione del bonus per il merito ad una quota di docenti. Fortemente voluta dal legislatore e imperniata sui criteri del comitato di valutazione (aperto anche ai rappresentanti dei genitori, degli studenti e dell’amministrazione), la procedura è stata affidata

Hanno preso il via nel corso del 2016 le visite alle scuole da parte di appositi Nuclei Esterni di Valutazione (NEV), coordinati da un dirigente tecnico (ispettore) e composti da due ulteriori esperti, designati da Invalsi (F. Da Re, n. 15). La visita, della durata di tre giorni, non ha carattere ispettivo, ma di contatto diretto con tutte le componenti

Quasi il 50% dei ragazzi che escono dalla scuola secondaria di secondo grado diplomandosi dichiara (Alma Diploma, 2016) che farebbe una scelta scolastica diversa o cambierebbe taluni aspetti dell’esperienza appena vissuta. Nella scelta dell’iscrizione il peso preponderante è quello della famiglia di appartenenza. Oltre il 15% viene respinto dalla scuola secondaria di II grado. Tutto ciò significa che le politiche

Tutte le scuole italiane sono impegnate, dopo la elaborazione del Rapporto di Autovalutazione (avvenuta nel corso dell’a.s. 2014-15) a sviluppare i piani di miglioramento, connessi alle priorità individuate al termine dell’autoanalisi di istituto, ed ai correlati obiettivi di processo (P.Davoli, n. 17). Anzi, quegli obiettivi (passati al vaglio di un software che ne ha giudicato la sostenibilità e la logica

L’enfasi sull’autovalutazione come “perno” del sistema nazionale di valutazione è stata guardata spesso con “sospetto” dagli osservatori esterni e dagli opinionisti, quasi si trattasse di un gioco autoreferenziale, che non faceva che confermare una visione di scuola tutta interna agli addetti ai lavori. Ad ormai tre anni dall’avvio dell’esperienza si può esprimere un primo giudizio positivo, per una migliore capacità

Dopo una serie prolungata di episodi di maltrattamenti subiti da minori e da anziani e, ingenerosamente “sbattuti” sulle prime pagine dei telegiornali, c’era da aspettarsi che il Parlamento intervenisse sul problema, ammettendo l’utilizzo delle telecamere all’interno delle strutture scolastiche. Una proposta di legge è stata prontamente approvata (C. Olivieri, n. 18) ma non introduce le video riprese generalizzate sulla vita

Il ruolo dell’Università nella formazione dei docenti è sempre stato oggetto di forti conflitti. Nel corso degli anni si sono succedute, spesso disordinatamente, diverse modalità di formazione specifica per i futuri docenti della scuola secondaria (SSIS, TFA, CAS, ecc.), mentre la delega prevista dalla legge 107/2015 immagina una diversa e più articolata formazione dei docenti per la scuola secondaria, attraverso

Le modalità per la valutazione sommativa degli allievi hanno subito nel corso degli anni, soprattutto nel primo ciclo, molte modifiche. Fino al 1977 furono in vigore i voti in decimi, poi sostituite da schede descrittive; nel 1992-93 per una breve stagione apparvero le lettere alfabetiche (A, B, C …), dal 1997 furono proposti i giudizi sintetici (sufficiente, buono,…) sostituiti nel

La costruzione di una rete di servizi educativi per l’infanzia (0-3 anni) e di scuole dell’infanzia (3-6 anni) rappresenta un obiettivo di primaria importanza per il nostro Paese, che è ancora molto lontano dall’obiettivo europeo del 33% di servizi per i bambini da 0 a 3 anni (Nidi di infanzia). Le scuole dell’infanzia, invece, sono molto più diffuse ma con

La breve pausa estiva è un’occasione propizia per fare il punto sull’anno scolastico che si chiude, quando già fervono i preparativi per un avvio del prossimo, che si spera più tranquillo del precedente (almeno il cronoprogramma ha preso il posto dell’algoritmo!). Lo facciamo riprendendo tutte le voci che sono state curate dai collaboratori di “scuola7.it” nei numeri della newsletter del

I docenti neo-assunti in ruolo (e sono stati tanti nell’ultimo triennio, a far tempo dalle immissioni in ruolo dovute alla “Buona Scuola” nel 2015-16) sono tenuti a svolgere un periodo di prova e di formazione (vedi le caratteristiche nel fascicolo monografico di “Notizie della scuola” (cfr. NdS 17). Il percorso formativo è stato reso più rigoroso e articolato, anche a

Il 2017 è stato caratterizzato dal ricordo della figura di Don Milani, in occasione del cinquantenario della sua scomparsa (1967). In quell’anno fu pubblicata anche la “Lettera ad una professoressa” scritta dai ragazzi della scuola di Barbiana, ma direttamente ispirata dal priore. Molte sono state le iniziative e i momenti d studio dedicati ad una figura di spicco della cultura

La parola “competenza” è un termine sempre più diffuso nella scuola italiana. I documenti programmatici nazionali (Indicazioni per il primo ciclo, indicazioni e linee guida per il secondo ciclo) ne fanno ampio riferimento; le scuole sono impegnate a progettare “didattiche per competenze”; la stessa valutazione richiede oggi una valutazione (anzi, una certificazione) delle competenze. L’Unione europea ispira i suoi documenti

Il 2017 sarà senz’altro ricordato come l’anno del tormento dei dirigenti. Dopo aver subito le metafore sbracate a seguito della “Buona Scuola”, con il presunto rafforzamento dei poteri dei dirigenti (il “preside sceriffo, l’uomo solo al comando, i pieni poteri, ecc.), molti nodi sono giunti al pettine. Intanto la cronica carenza di dirigenti (tale che si stima nel prossimo anno

Lo scenario europeo resta ancora un punto di riferimento per le scuole, nonostante le gelate della “Brexit” e le persistenti difficoltà a far fronte comune di fronte alle sfide della globalizzazione. Nel campo dell’istruzione l’ancoraggio ad un comune quadro europeo offre ancora numerose opportunità ai diversi sistemi educativi nazionali. Continua ad operare una linea finanziaria legata ai finanziamenti europei e

Si sono create molte aspettative nella scuola italiana attorno al tema della formazione in servizio, definita dalla legge 107/2015 “obbligatoria, permanente, strutturale”. Il punto di partenza è assai fragile: la formazione (per lo più in forma di aggiornamento frammentario) è un’esperienza marginale per gli insegnanti italiani e bassi appaiono i livelli di partecipazione (come pure la scarsa soddisfazione per attività

La parola “governance” richiama uno stile di governo più orizzontale, più vicino alle istanze dei cittadini (in questo senso si avvicina al tema della sussidiarietà), e comunque l’esigenza di affrontare e risolvere i problemi attraverso l’apporto di una pluralità di istituzioni pubbliche e di soggetti privati. Certamente è un termine che ha a che fare con le forme di governo

Il processo di integrazione scolastica (o come meglio si dice oggi, di “inclusione, per sottolineare il superamento di una visione assistenziale) è stato contrassegnato nel nostro Paese da rilevanti provvedimenti legislativi (si pensi alla legge quadro 104/1992 sui diritti della persona disabile). La scuola non si è sottratta a questo impegno civile, e nel corso di oltre quarant’anni (a far

Come si posiziona oggi il nostro Istituto Nazionale di Valutazione (INVALSI) nella vita della scuola e nel rapporto con gli insegnanti? Spesso, in questi anni, abbiamo assistito ad accese polemiche nei confronti dell’INVALSI, soprattutto in occasione delle rilevazioni annuali degli apprendimenti, previste in forma censuaria e obbligatoria dal 2007. Al di là della struttura delle prove (che in effetti sta

Allora, hanno ragione i 600 intellettuali che nella primavera di quest’anno hanno lanciato un grido di allarme sulla fragilità delle competenze linguistiche dei ragazzi italiani? In un documento inviato alle autorità del Paese (cfr. Lettera aperta) autorevoli professori (quasi tutti universitari) lamentano che sulle soglie dell’Università gli studenti presentano gravi lacune nella padronanza della lingua: lessico povero, vistosi errori grammaticali