Sta per finire una legislatura che ha visto l’approvazione di un corposo provvedimento (la “Buona Scuola”: Legge 13 luglio 2015, n. 107) e di otto decreti legislativi attuativi, che ridefiniscono aspetti importanti della vita della scuola. Le critiche rivolte ai provvedimenti sembrano superiori ai consensi, e tendono a sottovalutare la portata positiva di alcune novità: l’aumento effettivo di risorse finanziarie

Nel corso del 2017 si è dispiegata la prima annualità del Piano Triennale per la Formazione dei Docenti (PNFD), approvato con il DM 797/2016. Come è noto, a seguito della legge 107/2015 la formazione in servizio del personale docente è diventata “obbligatoria, permanente, strutturale” (anche se mancano ancora le regolazioni contrattuali per dare pieno vigore ad affermazioni così impegnative). Ingenti

Sono state numerose le iniziative culturali realizzate in occasione dei 50 anni della scomparsa di Don Milani, il priore di Barbiana. Se, a distanza di tanto tempo, quella testimonianza aspra e ruvida di un prete che abbandona gli agi della sua condizione sociale per salire (anzi per essere mandato) in una sperduta canonica del Mugello colpisce ancora per la sua

Il tema delle competenze di cittadinanza è già da alcuni anni al centro dell’attenzione delle scuole, sia perché richiamato nei documenti curricolari (si citano, per tutti, le Indicazioni nazionali per il primo ciclo, 2012), sia perché è stato istituito fin dal 2008 (nel corpus della legge 169) l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”. Si tratta, appunto, di un insegnamento e non

La “questione” dirigenti scolastici è stata al centro di molte attenzioni e preoccupazioni del mondo della scuola. Quasi tutti sono disponibili a riconoscere che la presenza di una efficace leadership negli istituti scolastici è elemento decisivo per la qualità dell’organizzazione didattica e per gli stessi esiti formativi degli allievi. Ma poi le idee sulla dirigenza divergono nel delinearne le caratteristiche.

I Rapporti annuali sull’edilizia scolastica nel nostro Paese, curati ogni anno da “Cittadinanzattiva” e da “Legambiente” hanno il merito di gettare un fascio di luce su uno dei problemi più spinosi del nostro sistema scolastico: la qualità degli edifici che ospitano le scuole, la loro sicurezza, la loro funzionalità didattica. I dati confermano (cfr. Sozzi, 61) che siamo in presenza

L’accesso alle risorse finanziarie rappresenta un problema che può limitare la progettualità delle scuole e la possibilità di predisporre una qualificata offerta formativa. È evidente che le risorse fondamentali su cui un PTOF può contare si riferiscono al personale della scuola, che sappiamo essere condizionato da precisi parametri e vincoli di spesa. È dunque da salutare con favore la recente

Le novità in materia di formazione in servizio contenute nella legge 107/2015 hanno certamente comportato un deciso incremento delle attività di aggiornamento. I fondi sono aumentati, sia in forma di Card del docente (circa 360 milioni annui), sia per i finanziamenti alle scuole (circa 40 milioni). Occorre poi aggiungere le autonome iniziative messe in campo da università, associazioni professionali, agenzie

Si iniziano a tirare le somme dopo i primi due anni di vigenza del PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale), e si scopre che molto è stato fatto in materia di infrastrutturazione digitale, di formazione del personale, di innovazioni metodologiche e didattiche, ma anche che, in un quadro di comparazione europea, i dati sul digital divide dell’Italia sono ancora pesanti: appena

L’entrata in vigore del D.lgs 66/2017 (uno degli otto attuativi della legge 107/2015) ridefinisce le coordinate dei processi di inclusione degli allievi disabili nelle scuole del nostro Paese. Non si parte dal nulla perché l’integrazione scolastica vanta ottime leggi (a partire dalla 517/1997 e dalla 104/1992), ma non sempre la qualità dell’integrazione è stata realmente garantita in tutte le realtà.

Il dibattito culturale sulle prospettive della scuola italiana è stato fortemente segnato dalla denuncia circa le (presunte?) defaillances degli studenti italiani nelle competenze linguistiche fondamentali (capacità di argomentazione, di comprensione, di sintesi e scrittura, ecc.). Valenti accademici sono scesi in campo con accorati appelli volti a ripristinare serietà e rigore nell’acquisizione delle abilità linguistiche di base a tutti i livelli

Si registra una certa effervescenza nel mondo della scuola attorno al tema delle innovazioni nella didattica e nei metodi di insegnamento. I meeting dedicati all’innovazione sono molto affollati (valga per tutti l’edizione 2017 di Didacta promossa da INDIRE: cfr. Prapotnich, 60). Si nota un persistente interesse attorno al tema dell’innovazione digitale, anche grazie al PNSD – Piano Nazionale Scuola Digitale,

Il 2018 porterà un nuovo contratto di lavoro per i docenti italiani? Sembrano esserci le condizioni politiche (imminenza delle scadenze elettorali) per sottoscrivere una intesa contrattuale, sulla falsariga di quanto è avvenuto per il comparto dei dipendenti dell’amministrazione dello Stato. Le risorse sono centellinate sulla misura di una finanza pubblica non esaltante, e probabilmente le decisioni finiranno con lo scontentare

Fare il punto sullo stato di salute della scuola, in Italia ma anche a livello internazionale, è un esercizio che impegna i ricercatori delle grandi agenzie internazionali (OCSE, UNESCO, Eurydice, ecc.) o i nostri istituti di ricerca (ISTAT, CENSIS), e ci fornisce sempre informazioni utili a capire che i problemi della scuola italiana accomunano tutti i sistemi scolastici del nostro

Dopo l’emanazione del Regolamento per lo svolgimento del concorso (DM 138 del 3-8-2017) e del Bando per la presentazione delle domande (Decr.Dir. 24-11-2017), il concorso per 2.425 posti di dirigente scolastico sembra rispettare la cadenza programmata. Sono state 35.044 le domande effettivamente presentate entro la scadenza del 29 dicembre 2017: un dato che appare leggermente inferiore alle attese. Una radiografia

La vita della scuola non è fatta solo di grandi disegni di riforma, di prospettive culturali o di innovazioni metodologiche e didattiche. Spesso le prime pagine dei giornali finiscono per essere occupate da un vissuto quotidiano scolastico dove prevalgono preoccupazioni molto più prosaiche: si tratta a volte del “panino di stato”, dello squillare di cellulari o di Whatsapp, delle responsabilità

Dopo molti tentativi di riforma degli ordinamenti che si sono succeduti negli ultimi vent’anni (come non pensare alle riforme dei cicli promosse dai Ministri Berlinguer e Moratti nel 2002 e nel 2003), sembra tramontata la stagione delle grandi riforme di struttura. Gli attuali ordinamenti scolastici sono stati ridefiniti nel quadro di politiche scolastiche dominate dall’esigenza di razionalizzare la spesa pubblica,

Tra gli aspetti oggetto di maggior discussione nella scuola di oggi sta certamente la previsione di esperienze di alternanza scuola-lavoro nell’ultimo triennio di ogni indirizzo della scuola secondaria di II grado (per 200 ore nei Licei e 400 ore nei Tecnici e Professionali). Questa innovazione viene considerata indispensabile da molti osservatori, per colmare la distanza che separa la cultura scolastica

L’attuazione del D.lgs. 62/2017, relativo alla valutazione degli allievi, implica profonde modifiche nella struttura e nel valore delle prove Invalsi. Introdotte in termini generali e universalistici nel 2007 (legge 176), le prove si distendono ora lungo l’intero percorso scolastico degli allievi (2a primaria, 5a primaria, 3a secondaria di I grado, 2a secondaria di II grado, 5a secondaria di II grado).

Il D.lgs. 59/2017 chiama fortemente in causa l’Università nel nuovo modello di formazione dei docenti della scuola secondaria. Infatti è previsto un innovativo percorso triennale post-lauream (definito FIT) cui si accede per pubblico concorso, che immette i vincitori in un ciclo di formazione e tirocinio, da svolgere il primo anno presso l’università e poi direttamente nella scuola, ove il neo-docente

Quando si affronta il tema della valutazione degli allievi, il dibattito si fa subito vivace e coinvolge molti opinionisti. In effetti la questione presenta numerosi risvolti: dal sistema degli esami alle forme di valutazione (voti, giudizi, ecc.), dalle prove Invalsi alla certificazione delle competenze. Tutte queste procedure negli ultimi anni sono state oggetto di intervento legislativo, quasi alla ricerca di

Il decreto legislativo 65 del 13-4-2017, relativo all’istituzione del sistema educativo integrato dalla nascita ai sei anni (il c.d. “zerosei”), è stato accolto in termini assai favorevoli dall’opinione pubblica, che vi ha percepito lo sforzo di dotare il nostro Paese di un sistema di servizi educativi e di scuole dell’infanzia di standard europeo e di qualità. Soprattutto il segmento 0-3

Il nuovo anno scolastico 2018-19 si apre all’insegna del possibile “cambiamento”, preannunciato dalle forze politiche (Lega e 5 Stelle) che sono state premiate dagli elettori il 4 marzo e che hanno dato vita ad un’inedita maggioranza di Governo. Ora, dopo le tante dichiarazioni e intenzioni, si tratta di capire quali saranno effettivamente i cambiamenti da introdurre nel nostro sistema scolastico.

La questione dell’alternanza scuola-lavoro fa parte dei dossier “caldi” nel passaggio tra vecchio e nuovo Governo, anche se non è del tutto chiaro quale segno prenderà il cambiamento in questo settore. Probabilmente si andrà verso il superamento dell’obbligo attuale (soprattutto nei Licei), anche se è prevedibile che le imprese del Nord abbiano fame di “alternanza” finalizzata ad orientare la propensione

Gli ultimi mesi dell’anno scolastico hanno visto rimbalzare sulle pagine dei mass-media, dei social network, numerosi episodi di “malascuola”, di gesti violenti o minacce di studenti nei confronti dei loro professori, di classici fatti di bullismo verso i compagni di scuola più fragili e indifesi, di un generale deterioramento dei rapporti educativi. Dalle offese si passa alle aggressioni, in un

Si è diffusa negli ultimi tempi una più acuta esigenza di regole, di ripristino di forme di rispetto, di recupero di qualità della convivenza civile; in particolare l’esigenza di dedicare maggiore attenzione alla correttezza dei comportamenti etici, sociali e civili. Spesso le classi (magari nei contesti educativi più difficili e marginali) sono teatro di episodi poco edificanti, ma questo avviene

La condizione degli insegnanti italiani è stata oggetto di molte ricerche e indagini (sia nazionali che internazionali), da cui è uscito uno spaccato di insoddisfazione, demotivazione, a volte vero e proprio risentimento, nei confronti di una classe politica che non avrebbe fatto nulla per contrastare questa deriva. Ci sono però anche altre ragioni, più profonde, che attengono alla crisi della

Il primo semestre del 2018 ha visto un vero e proprio “tsunami” nella politica italiana, a seguito dei risultati elettorali del 4 marzo che hanno dato luogo al cosiddetto Governo “gialloverde”, presieduto da Giuseppe Conte. Gli equilibri all’interno dell’inedita maggioranza non sono scontati, perché diverse sono le ispirazioni che stanno alla base dei due movimenti per ora alleati. La Lega,

Siamo al secondo anno del Piano Nazionale di Formazione dei docenti (DM 797/2016), avviato a seguito della legge 107/2015. Ci dovremmo chiedere come stia andando la nuova formazione, che la Buona scuola voleva “obbligatoria, permanente, strutturale”, stanziando allo scopo nuove risorse per organizzarla (40 milioni annui) e un consistente fondo (380 milioni) per istituire la card del docente (500 euro

Si è percepita in questi mesi una crisi nei rapporti educativi tra le diverse componenti della scuola. Non sono solo gli episodi di “malascuola”, ma anche perdita di fiducia e di autorevolezza, annebbiamento delle funzioni e dei compiti educativi delle diverse istituzioni. Sembra essersi rotto quel patto tacito tra allievi, insegnanti e genitori, su cui si reggeva la vita della